Martedì, 07 Marzo 2017 02:29

Bandi turismo: tra ritardi e burocrazia sono solo 30 i progetti finanziati. E a incassare è sempre Invitalia

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“Acquisto di un caravan attrezzato con collegamenti satellitari per la partecipazione a eventi di interesse per il cratere”. Totale finanziamento concesso: 98 mila euro.

E’ uno dei trenta progetti approvati da Invitalia nell’ambito di uno dei due bandi ministeriali pensati per il rilancio turistico dei comuni del cratere e foraggiati con una parte dei fondi del 4%. Peccato, però, che la sede operativa dell’azienda destinataria del finanziamento in questione si trovi ad Avezzano, che del cratere, com’è noto, non fa parte. Per non parlare della vaghezza del progetto: a che servirà mai un caravan attrezzato per collegamenti satellitari a un comune di quelle aree interne sempre più depauperate e a rischio spopolamento?

E’ solo una delle tante anomalie che saltano all’occhio esaminando lo stato di attuazione dei programmi e degli interventi che, secondo l’ormai famosa delibera Cipe 135 del 2012, avrebbero dovuto ridare ossigeno all’economia dell’Aquila e degli altri paesi colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009.

Tra le varie linee di intervento previste da quella delibera, una - suddivisa a sua volta in due misure (Misura 1 e Misura 2) e con un plafond di 12 milioni di euro - avrebbe dovuto finanziare progetti finalizzati alla promozione turistica dei borghi e alla valorizzazione delle filiere agroalimentari locali di eccellenza.

Spulciando i documenti, tuttavia, emergono opacità, ambiguità nell’interpretazione dei regolamenti, ritardi, procedure macchinose e tutt’altro che trasparenti. Una specie di terno al lotto dove l’unica a vincere sempre, come il banco nel gioco d’azzardo, è Invitalia, che incassa, da ogni bando gestito, il 4% più Iva del totale dei fondi previsti.

La prima anomalia che si riscontra è quella dei tempi biblici di risposta impiegati dalla società in house del Ministero dello sviluppo economico. Ad oggi, 7 marzo 2017, non è ancora stato pubblicato l’elenco dei progetti ammessi nella Misura 1 (riservata ai soli comuni del cratere, L’Aquila esclusa). Eppure il bando, a sportello, pubblicato all’inizio dell’estate 2016, si è chiuso il 9 dicembre, tre mesi fa.

Consultando in anteprima alcuni documenti, NewsTown è riuscita però ad apprendere che delle 322 domande presentate, un centinaio è stato dichiarato “decaduto o non ammissibile”: un tasso di caducità piuttosto alto. Quelle accettate e dunque ammesse a contributo sono una trentina, per un importo medio di 100 mila euro. Il resto si trova ancora o in corso di verifica formale o in fase di istruttoria tecnica.   

Delle trenta finanziate, ben oltre la metà è stata presentata da società non ancora costituite (il bando lo prevedeva). Scorrendo la lista dei progetti si trova un po’ di tutto: “villaggio turistico per un target/clientela medio alto in un bosco di lecci” a Civitella Casanova (195 mila euro); “portale web integrato a sistemi di visione artificiale a 360° per la valorizzazione turistica del cratere” a Montereale (173 mila euro); “produzione di liquore allo zafferano” a Fossa (29 mila euro) e di integratori alimentare a base di pappa reale (174 mila euro)  a Penna S. Andrea; “ampliamento di un centro benessere con servizi di estetica, tatuaggi e piercing” a Castelvecchio Subequo (98 mila euro). C’è anche una non meglio precisata “casetta sull’albero” a Tione (46 mila euro) e il già citato finanziamento per il caravan attrezzato per i collegamenti satellitari da 98 mila euro richiesto per il comune di Navelli. Anche di primo acchito, non tutti sembrano essere coerenti con i contenuti del bando. In totale, comunque, le agevolazioni concesse ammontano a circa 3 milioni di euro.

Per quanto riguarda la Misura 2, invece, quella dedicata alla valorizzazione delle filiere agroalimentari (e rivolta anche al comune dell’Aquila), siamo ancora in alto mare. Il bando si è chiuso ufficialmente l’8 settembre 2016 ma la pubblicazione della graduatoria è già slittata due volte. Attesa, come da indicazioni di Invitalia, entro la fine di febbraio, non è ancora uscita, malgrado siano ampiamente trascorsi i 90 giorni previsti dal bando. Qui le domande presentate risultano essere 103, per spese complessive pari a 5,7 milioni e agevolazioni pari a 4.

E sempre a proposito di bandi, non è ancora chiaro quando uscirà quello ribattezzato “Fare centro”, contenente agevolazioni e incentivi per le attività commerciali e professionali che si sono ricollocate o si ricollocheranno nel centro storico dell’Aquila. Presentato in pompa magna l’estate scorsa, è ancora un oggetto misterioso.

Modesto è stato anche l’impatto del bando Smart&Start, che, sulla carta, avrebbe dovuto finanziare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese innovative. Le iniziative finanziate sono solo 33, i milioni di euro erogati 1,6 a fronte dei 12 assegnati.  

Ultima modifica il Martedì, 07 Marzo 2017 02:42

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