L’Inps ha pubblicato il bando di gara per l’affidamento della fornitura del proprio servizio di contact center.
E’ il bando tanto atteso dai 560 lavoratori del consorzio Lavorabile dell’Aquila, che fino ad ora ha gestito il servizio per conto dell’ente previdenziale.
Suddiviso in tre lotti, il bando ha un importo a base d’asta di 182 milioni di euro al netto dell’Iva (calcolando la quale si sale a 223 milioni) e scade a fine giugno. L’Inps, in un incontro con le parti sociali svoltosi pochi giorni fa a Roma, ha già fatto sapere che ci vorranno mesi per il completamento di tutte le procedure di gara e che si riuscirà a chiudere solo a fine anno. Nel frattempo, i contratti dei lavoratori, in scadenza tra poco più di un mese, saranno rinnovati per altri sei mesi. L’affidamento del servizio durerà due anni più un eventuale proroga di un anno.
La buona notizia è che nel bando è stata inserita la cosiddetta clausola sociale, la norma che garantisce, a prescindere da chi sarà a vincere l’appalto, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, ossia del numero dei posti di lavoro.
Tuttavia, osserva Venanzio Cretarola, presidente di Lavori@mo per L’Aquila, associazione a cui hanno dato vita i lavoratori del call center, “non sono state soddisfatte due richieste sulle quali avevamo molto insistito, ossia il mantenimento, oltre che dei livelli occupazionali, anche dei contratti in essere e i requisiti minimi di professionalità”.
Se, infatti, la clausola sociale garantirà il mantenimento del numero dei posti di lavoro, non è escluso che l’azienda subentrante possa licenziare e riassumere tutti i dipendenti a condizioni contrattuali ed economiche meno vantaggiose di quelle attuali, “come accadde l’anno scorso ai lavoratori di Globe Network” dice Cretarola “che vennero sì riassorbiti ma con stipendi in molti casi più bassi”. Le eventuali decurtazioni deriverebbero, ad esempio, da un ricorso più massiccio al part-time o dal blocco degli scatti di anzianità. Il bando, infatti, è bene precisarlo, esclude qualsiasi possibilità di ribasso sul costo della forza lavoro.
Altro punto che i lavoratori avevano chiesto di inserire nel bando era quello dei requisiti minimi di professionalità – aver maturato almeno un anno di esperienza nel settore negli ultimi tre anni di lavoro - per non vanificare le competenze fin qui acquisite e costate, in termini di formazione, circa 6800 mila euro a dipendente (soldi pubblici).
“Sono due norme di buon senso” osserva Cretarola “che oltre a tutelare i lavoratori avrebbero garantito anche il mantenimento di un’alta qualità del servizio. Senza la garanzia che le condizioni contrattuali resteranno le stesse, infatti, l’azienda vincitrice potrà benissimo licenziare e riassumere tutti, attivando così le procedure per le indennità di disoccupazione, che sono pagate dallo Stato (calcolate intorno ai 30 mila euro a dipendente, ndr). Così come sono sempre soldi dei contribuenti quelli con cui è stata pagata la formazione dei lavoratori. Il rischio, insomma, è che, per non aver voluto mettere nel bando anche questi due paletti, l’Inps spenda un’inutile e ingente somma di denaro”.
Lolli: "Siamo dinanzi ad un primo risultato positivo, ma permangono criticità e preoccupazioni"
Si è svolta venerdì, su iniziativa del vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, alla presenza della senatrice Pezzopane e del consigliere regionale Pietrucci, la riunione con le RSU, le organizzazioni sindacali di categoria e tutte le aziende aquilane che operano nel settore dei Call Center per dare seguito al lavoro impostato sulla strategia di costruire all’Aquila un Polo innovativo dei Contact Center anche alla luce della opportunità rappresentata dalla scelta del Governo di individuare la città come una delle cinque sedi nazionali dove avviare la sperimentazione della tecnologia 5G.
La riunione si è soffermata sulla valutazione del Bando dell’INPS, pubblicato sul sito dell’Ente e che riguarda i servizi richiesti dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che coinvolge i circa 600 dipendenti del consorzio Lavorabile e della Transcom.
"Avendo ascoltato i diversi pareri, partendo dalla lettura testuale del Bando che recita: “al fine di garantire i livelli occupazionali esistenti […..] in caso di successione di imprese nelle attività previste dalla presente procedura, l’appaltatore dovrà garantire la prosecuzione dei rapporti di lavoro in essere tenendo conto, con le modalità stabilite dalla contrattazione nazionale, delle esperienze e anzianità maturate alla data del trasferimento” la valutazione che mi sento di dare è che siamo di fronte ad un primo risultato positivo frutto dell’iniziativa che tutti noi collettivamente abbiamo intrapreso da diversi mesi a questa parte", ha sottolineato Lolli.
"Tuttavia, permangono serie criticità e gravi preoccupazioni, innanzitutto sulla necessità che sia chiarita la collocazione territoriale all’Aquila di tale occupazione; dunque sulla qualità del servizio, vista la previsione su questo aspetto dell’offerta al massimo ribasso; infine, sull’uniformità di trattamento nei confronti dei lavoratori".
Per questi motivi, "continueremo nei prossimi giorni le iniziative per far valere i nostri sacrosanti diritti anche attraverso la stipula di un Contratto Territoriale - che il Bando prevede e che è già stato realizzato in altre occasioni con accordi nazionali tra le parti - e che utilizzeremo per tutelare i nostri lavoratori e il nostro territorio. Ribadisco dunque l’atteggiamento finora tenuto e da tutti condiviso che è di massima serietà e ragionevolezza nelle proposte, ma che al tempo stesso è anche sempre fermo nella difesa delle professionalità dei lavoratori e preparato a far valere i diritti sociali con la mobilitazione dell’intera comunità qualora dovesse determinarsi una qualsiasi ingiusta penalizzazione".
Pezzopane: "Bene il bando, sui lavoratori non molliamo"
"Il bando che l'Inps ha appena pubblicato per il rinnovo della commessa per il Contac Center soddisfa la clausola sociale. Ci sono dunque i presupposti per la riconferma di tutti i lavoratori, questione sulla quale non molleremo, oltre al fatto che i loro attuali contratti sono stati prorogati al 31 dicembre 2017, per espletare in tranquillità la procedura del rinnovo. Con il tavolo tecnico sui call center istituito presso la Regione Abruzzo stiamo ora approfondendo il complesso testo. Nella riunione di oggi, convocata immediatamente, si è intanto deciso di utilizzare il 4 per cento dei fondi per la ricostruzione per programmi a sostegno della formazione di questi lavoratori e per l'innovazione nelle strutture. Spiace che l'Inps non abbia voluto recepire anche le nuove norme del Codice Appalti, che entrano in vigore il 20 maggio e che avrebbero garantito anche sulle percentuali del costo del lavoro e sui ribassi. Avrebbe dato il buon esempio".
Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.
"Siamo parzialmente soddisfatti del testo - prosegue Pezzopane - che risponde in parte alle espresse richieste che avevamo avanzato ai vertici dell'ente e che è il frutto della mobilitazione di forze sociali, lavoratori ed istituzioni e della novità legislativa della clausola sociale. Confidiamo che gli ulteriori chiarimenti richiesti e gli approfondimenti vadano nella direzione di fugare ogni dubbio sulla riconferma del personale e sulla tutela del know how, a garanzia dei lavoratori e delle loro famiglie, ma anche del servizio offerto ai cittadini e della qualità del servizio. Entro l'estate si saprà chi subentrerà, ma a prescindere dal nome dell'azienda, quel che ci sta a cuore è salvaguardare i livelli occupazionali e la qualità"
L’Inps ha pubblicato il bando di gara per l’affidamento della fornitura del proprio servizio di contact center.
E’ il bando tanto atteso dagli oltre 500 lavoratori del consorzio Lavorabile dell’Aquila, che fino ad ora ha gestito il servizio per conto dell’ente previdenziale.
Suddiviso in tre lotti, il bando ha un importo a base d’asta di 182 milioni di euro al netto dell’Iva (calcolando la quale si sale a 223 milioni) e scade a fine giugno. L’Inps, in un incontro con le parti sociali svoltosi pochi giorni fa a Roma, ha già fatto sapere che ci vorranno mesi per il completamento di tutte le procedure di gara e che si riuscirà a chiudere solo a fine anno. Nel frattempo i contratti dei lavoratori, in scadenza tra poco più di un mese, saranno prorogati. L’affidamento durerà due anni con una possibilità di proroga di un terzo anno.
La buona notizia è che nel bando è stata inserita la cosiddetta clausola sociale, la norma che garantisce, a prescindere da chi sarà a vincere l’appalto, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, ossia del numero dei posti di lavoro.
Tuttavia, osserva Venanzio Cretarola, presidente di Lavori@mo per L’Aquila, associazione a cui hanno dato vita i lavoratori del call center, “non sono state soddisfatte due richieste sulle quali avevamo molto insistito, ossia il mantenimento, oltre che dei livelli occupazionali, anche dei contratti e i requisiti minimi di professionalità”.
Se, infatti, la clausola sociale garantirà il mantenimento degli stessi posti di lavoro, non è escluso che l’azienda che vincerà l’appalto possa licenziare e riassumere tutti i dipendenti a condizioni contrattuali ed economiche meno vantaggiose di quelle attuali, “come accadde l’anno scorso ai lavoratori di Globe Network” dice Cretarola “che vennero sì riassorbiti ma con stipendi in molti casi più bassi”. Le eventuali decurtazioni, è bene precisarlo, deriverebbero, ad esempio, da un ricorso più massiccio al part-time o dal blocco degli scatti di anzianità. Il bando, infatti, esclude qualsiasi possibilità di ribasso sul costo della forza lavoro.
Altro punto che i lavoratori avevano chiesto di inserire nel bando era quello dei requisiti minimi di professionalità – aver maturato almeno un anno di esperienza nel settore negli ultimi tre anni di lavoro - per non vanificare le competenze fin qui acquisite e costate, in termini di formazione, circa 30 mila euro a dipendente (soldi pubblici).
“Sono due norme di buon senso” osserva Cretarola “che oltre a tutelare i lavoratori avrebbero garantito anche il mantenimento di un’alta qualità del servizio. Senza la garanzia che le condizioni contrattuali resteranno le stesse, infatti, l’azienda subentrante potrà benissimo licenziare e riassumere tutti, attivando così le procedure per le indennità di disoccupazione, che sono pagate dallo Stato. Così come sono sempre soldi dei contribuenti quelli con cui è stata pagata la formazione dei lavoratori. Il rischio, insomma, è che, per non aver voluto mettere nel bando anche questi due paletti, l’Inps spenda un’inutile e ingente somma di denaro”.
Stefania Pezzopane: “Bene il bando, sui lavoratori non molliamo”
"Il bando che l'Inps ha appena pubblicato per il rinnovo della commessa per il Contac Center soddisfa la clausola sociale. Ci sono dunque i presupposti per la riconferma di tutti i lavoratori, questione sulla quale non molleremo, oltre al fatto che i loro attuali contratti sono stati prorogati al 31 dicembre 2017, per espletare in tranquillità la procedura del rinnovo. Con il tavolo tecnico sui call center istituito presso la Regione Abruzzo stiamo ora approfondendo il complesso testo. Nella riunione di oggi, convocata immediatamente, si è intanto deciso di utilizzare il 4 per cento dei fondi per la ricostruzione per programmi a sostegno della formazione di questi lavoratori e per l'innovazione nelle strutture. Spiace che l'Inps non abbia voluto recepire anche le nuove norme del Codice Appalti, che entrano in vigore il 20 maggio e che avrebbero garantito anche sulle percentuali del costo del lavoro e sui ribassi. Avrebbe dato il buon esempio". Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.
"Siamo parzialmente soddisfatti del testo - prosegue Pezzopane - che risponde in parte alle espresse richieste che avevamo avanzato ai vertici dell'ente e che è il frutto della mobilitazione di forze sociali, lavoratori ed istituzioni e della novità legislativa della clausola sociale. Confidiamo che gli ulteriori chiarimenti richiesti e gli approfondimenti vadano nella direzione di fugare ogni dubbio sulla riconferma del personale e sulla tutela del know how, a garanzia dei lavoratori e delle loro famiglie, ma anche del servizio offerto ai cittadini e della qualità del servizio. Entro l'estate si saprà chi subentrerà, ma a prescindere dal nome dell'azienda, quel che ci sta a cuore è salvaguardare i livelli occupazionali e la qualità"