Lunedì, 23 Ottobre 2017 23:07

Biondi, Fim-Cisl L’Aquila: “Il rilancio del territorio passa necessariamente dal lavoro”

di 

"L’annuncio della chiusura della Intecs è solo la coda di una “bestia” che riporta all’attenzione le sofferenze (Polo Elettronico) di un mercato del lavoro e della crisi che attanaglia l’economia aquilana da ormai oltre 10 anni".

A scriverlo, in una nota, è il segretario provinciale della Fim Cisl L'Aquila Giampaolo Biondi.

"Com’è possibile" si legge "quando sul nostro territorio nonostante ci siano aziende importanti, vedi gruppo Leonardo (ex Finmeccanica), come Telespazio -Thales Alenia Space Italia - Leonardo, aziende come LFoundry, Fiamm-Siapra, Saes, Sapa, Hi Tech e Magneti Marelli, che non si riesca a rilanciare un indotto e soprattutto ad attrarre nuove realtà?".

 

La nota completa

L’Aquila non può più aspettare.

I dati sulle imprese della Provincia dell’Aquila e della forte flessione negativa che c’è stata nell’ultimo periodo, il triplo rispetto a quella nazionale, deve far riflettere immediatamente tutte le forze politiche e sociali, riflessione che si sarebbe dovuta metter in campo già da tempo.

Come sindacato del settore metalmeccanico, analizziamo la situazione dell’industria nella provincia, provincia che, sebbene da sempre esprima una forte vocazione di alta professionalità e specializzazione tra i lavoratori tutti, dall’operaio al ricercatore nei settori Tlc, Spazio, Automotive e ricerca, purtroppo vede da anni un confronto sul lavoro solo e soltanto per vertenze di aziende che fuggono.

E’ paradossale come qui l’industria stazioni tra i valori percentuali di decrementi più elevati rispetto al territorio italiano: -6,47% contro il -3,36% nazionale!

L’annuncio della chiusura della Intecs è solo la coda di una “bestia” che riporta all’attenzione le sofferenze (Polo Elettronico) di un mercato del lavoro e della crisi che attanaglia l’economia aquilana da ormai oltre 10 anni.

Vertenze che ci preoccupano, soprattutto per le conseguenze sociali che si ripercuotono sulle centinaia di lavoratori e famiglie coinvolte.

Com’è possibile quando sul nostro territorio nonostante ci siano aziende importanti, vedi gruppo Leonardo (ex Finmeccanica), come Telespazio -Thales Alenia Space Italia - Leonardo, aziende come LFoundry, Fiamm-Siapra, Saes, Sapa, Hi Tech e Magneti Marelli, che non si riesca a rilanciare un indotto e soprattutto ad attrarre nuove realtà?

Cos’è stato fatto? Mettere a disposizione parte dei fondi della ricostruzione (4%) è stato sufficiente?

A nostro avviso no, si sarebbe dovuto pensare ad una politica di rilancio certamente legata ad attività produttive già fortemente insediate, facendole indirizzare verso la fabbrica del futuro (Industry 4.0), ma anche ad attività nuove e magari legate alla ricostruzione.

Si sarebbe potuto fare un piano di ricostruzione che prevedesse la possibilità di far diventare L’Aquila, il più grande cantiere d’Europa, la città campione per risparmio energetico e per altri importanti settori (fibra, 5G).

Ma possibile che, banalmente, nessuna azienda di “pannelli solari”, piuttosto che di fabbricazione di finestre, sia riuscita ad insediarsi?

Con una politica mirata di sgravi e incentivi quante aziende si sarebbero potute insediare e riassorbire tutte quelle maestranze che da qualificate si sono ritrovate nel vortice senza uscita della inoccupazione?

I famosi progetti presentati qualche tempo fa (febbraio 2016), che avrebbero usufruito anche dell’incentivo di Invitalia, sono stati fumo agli occhi o sono ancora validi?

Se per un’azienda che prova ad insediarsi, fermo restando che importante è verificare la credibilità e sostenibilità dell’operazione e rispettare le normative di riferimento (normative specialmente quelle relative all’ambiente che dovrebbero essere applicate a tutti), passano anni, come altre possono pensare di approcciare sul territorio?

Nel frattempo si consuma il dramma di tanti Lavoratori e di centinai di famiglie che si ritrovano in difficoltà economiche con speranze ormai al limite e con tante, troppe porte chiuse.

Basta, siamo sicuri che a livello locale e regionale possano ancora essere messe in campo azioni di rilancio del tessuto industriale, per questo ci auguriamo che la politica, tutta, trovi la giusta strada del dialogo con tutte le associazioni sindacali e datoriali di categoria per preparare il nostro territorio alle sfide ormai in corso di Industry 4.0.

Il rilancio del territorio passa necessariamente dal lavoro.

 

Ultima modifica il Martedì, 24 Ottobre 2017 09:32

Articoli correlati (da tag)

Chiudi