"Nonostante siano al servizio del fallimento Framiva un curatore fallimentare e ben due studi professionali, i lavoratori Framiva sono senza un soldo da giugno".
La denuncia arriva da Giampaolo Biondi, Elvira Simona De Sanctis e Clara Ciuca, rispettivamente segretari provinciali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uil Uilm.
"All'indomani del fallimento avvenuto il 24 luglio scorso - ricordano i sindacalisti - il curatore annunciava il licenziamento di tutti i dipendenti, non essendo intenzionato a cogliere il suggerimento di attivare un percorso di maggiore tutela per i lavoratori attraverso il ricorso alla CIGS per cessazione dell'attività prevista dal Decreto Genova".
"E' solo in un secondo momento che il curatore fallimentare accetta di imboccare il percorso suggerito, così in data 31 agosto (già parecchio in là per i Lavoratori alle prese con il problema di campare le famiglie senza soldi) viene sottoscritto un accordo di CIGS presso il Ministero del Lavoro. Occorre aspettare fino al 21 settembre perché il Ministero del Lavoro emetta il decreto di approvazione per la CIGS di 12 mesi".
Non solo. "Ad oggi, a quasi tre settimane dal decreto ministeriale - aggiungono i sindacalisti - ulteriori inspiegabili e ingiustificate lungaggini, da parte di chi sarebbe al servizio del fallimento, nel mettere in campo con tempestività alcuni ordinari passaggi procedurali, sta determinando un ritardo nell'erogazione della CIGS incomprensibile e soprattutto insostenibile per i lavoratori, costretti a stringere la cinghia oltre ogni misura".
In considerazione dell'attenzione che la Prefettura dell'Aquila, come tutte le Prefetture d'Italia, in questo momento così critico per l'intero Paese sta riservando alla crescita del disagio sociale, Fim Fiom e Uilm ritengono quindi "doveroso evidenziare che la difficoltà in cui versano i lavoratori Framiva è tutt'altro che da sottovalutare".