Giovedì, 16 Novembre 2017 19:41

Ripam: niente esuberi fino al 2023, Cgil: "Ma problema rimane"

di 

“Il maxi-emendamento al Decreto Fiscale che prevede lo slittamento dal 2021 al 2023 della condizione sovrannumeraria del personale Ripam assunto dal Comune dell’Aquila e dai Comuni del Cratere, dove sono allocati gli 8 Uffici Territoriali per la Ricostruzione (UTR), rappresenta un semplice e pericoloso rinvio del problema senza assicurare la dovuta stabilità contrattuale ai 200 lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato”.

A scriverlo, in una nota, è la segreteria provinciale della Fp Cgil L’Aquila.

“Per la ricostruzione del cratere sismico del 2009” si legge “la norma che ha previsto l’assunzione di 200 lavoratori seppure con contratto a tempo indeterminato, ha introdotto una irragionevole disparità di trattamento in ordine all’inquadramento giuridico del personale destinato ai Comuni del Cratere (72 unità lavorative) e al Comune dell’Aquila (128 unità lavorative), ponendoli in una condizione di eventuale esubero a partire dal 2021. In tal modi si è individuata una nuova tipologia di pubblico dipendente di ruolo sottoposto a condizione risolutiva del rapporto di lavoro all’avverarsi nel 2021, oggi 2023, di una situazione di sovrannumero nella dotazione organica degli enti di appartenenza”.

“Per quanto concerne gli Uffici Territoriali per la Ricostruzione” affermano Francesco Marrelli e Umberto Trasatti “lo stesso maxi-emendamento ne prevede la soppressione e l’assegnazione del personale agli Uffici Speciali, mantenendo comunque il rischio, a fine ricostruzione, di dichiarazione di esubero”.

“Tutto rinviato” continua la nota “rinviata anche la soluzione per il personale precario (25 unità lavorative dell’Usra, 25 unità lavorative dell’Usrc e 53 unità lavorative del Comune dell’Aquila) con la proroga della scadenza dei contratti a tempo determinato dal 31 dicembre 2018 al 31 dicembre 2020, privandoli di percorsi di stabilizzazione certi anche in linea con la previsione del Decreto Madia sul superamento del precariato nella pubblica amministrazione”.

“Tali provvedimenti rischiano di compromettere il buon andamento della ricostruzione continuando a generare precarietà tra i lavoratori. Un esempio per tutti, delle 72 unità lavorative di personale previste per gli UTR, risultano in forza 61 unità, di queste solo 34 unità sono in servizio dall’istituzione degli uffici. Infatti, più di 30 lavoratori hanno deciso di lasciare gli uffici e la ricostruzione preferendo posti stabili e sicuri in altre amministrazioni. Tale condizione si sta generando anche tra il personale del Comune dell’Aquila”.

“Il vero rischio è un esodo di massa verso condizioni maggiormente tutelate. Si continua a rinviare il problema senza ricercare soluzioni definitive e organiche nell’interesse degli oltre 300 lavoratori addetti alla filiera della ricostruzione”.

“La Cgil e la Fp Cgil hanno indetto per il giorno mercoledì 22 novembre 2017 una Assemblea Pubblica, alla presenza del Sindaco del Comune dell’Aquila, della Senatrice Stefania Pezzopane, dei Titolari degli Uffici Speciali, del Coordinatore della Struttura Tecnica di Missione, della Regione Abruzzo e del Coordinatore dei Sindaci dei Comuni del Cratere sismico del 6 aprile 2009, delle associazioni di categoria e degli Ordini Professionali".

"Tale incontro è finalizzato a riaffermare la necessità di un intervento normativo risolutivo delle diverse problematiche del personale della ricostruzione da inserire nella prossima legge di stabilità, superando la frammentazione normativa generata dal 2012, garantendo stabilità lavorativa e valorizzando professionalità accresciute in questi anni, rendendo le buone pratiche della ricostruzione edilizia, sociale ed economica patrimonio indiscutibile della collettività. Per tale ragione è urgente riaprire immediatamente il confronto con il Governo, con il coinvolgimento anche del Dipartimento della Funzione Pubblica”.

“La Fp Cgil della Provincia dell’Aquila, su mandato dei lavoratori, ha attivato formalmente le procedure per la dichiarazione dello stato di agitazione del personale della ricostruzione, strumento necessario per riaccendere i riflettori su tale problematica e giungere alla mobilitazione dei lavoratori”.

Ultima modifica il Giovedì, 16 Novembre 2017 21:46

Articoli correlati (da tag)

Chiudi