"E' passato un anno dalla delibera Cipe, del 21 dicembre 2012, che destina 100milioni per le attività produttive e quei soldi non sono ancora stati spesi. Non riusciamo a capire dove sia il tappo, ma non utilizzare questi soldi che servono all'occupazione, in un territorio colpito dalla crisi in maniera più forte della media nazionale, è delinquenziale. Ho addirittura il dubbio che ci siano esponenti del Governo che bloccano la possibilità di fare questi investimenti perché vogliono ricablare la spesa di quelle risorse".
Parole del segretario provinciale della Cgil aquilana, Umberto Trasatti il giorno in cui, a livello nazionale, i sindacati confederali hanno lanciato quattro ore di sciopero per dire no a questa legge finanziaria e chiederne una radicale trasformazione.
Cgil, CIsl e Uil chiedono misure per diminuire le tasse sui lavoratori e sui pensionati, risorse per rivalutare le pensioni, insieme all'adozione di iniziative per affrontare i nodi irrisolti nella Pubblica ammnistrazione e dare efficienza alla spesa pubblica. Proposte quindi per cambiare radicalmente la Legge di stabilità così come era stata approvata dal Consiglio dei ministri.
Ma la piattaforma nazionale dello sciopero concedeva ampio spazio ad una declinazione della mobilitazione nei territori su questioni locali. Tanto che lo scorso 28 ottobre il Sindaco dell'Aquila Massimo Cialente e il Partito democratico aquilano, dopo aver tolto le bandiere in segno di protesta contro la legge di stabilità emanata dal governo delle larghe intese, la indicarono come La manifestazione cittadina per pretendere più soldi per la ricostruzione. Ma di Cialente oggi non c'era traccia. Gli stessi uffici Comunali non hanno partecipato allo sciopero e lo stesso sindaco ha tenuto una conferenza stampa poco dopo che si era riunita una commissione consiliare.
Certo le quattro ore dei sindacati sono da giudicare molto probabilmente solo un inizio: "Se il governo non fosse in grado di recepire gli emendamenti alla legge di stabilità, e purtroppo credo di no, penso si debba andare a Roma per lo sciopero generale" ha dichiarato sempre Trasatti al margine dell'incontro tenutosi presso l'auditorium della Cgil, in linea con Susanna Camusso e la segretaria nazionale.
Ma in un contesto come quello provinciale, in cui le ore di cassa integrazione sono passate dalle 70mila del 2008 a 1milione del 2013, a Trasatti non va giù sopratutto la questione del 5% dei fondi destinati alla produzione che non arrivano a destinazione.
"All'inaugurazione del Gran Sasso Science Institute l'ex Ministro Barca ha ammesso che in questo territorio la CGIL ha avuto la lungimiranza di fare alcune scelte come quella di finanziare alcuni progetti con i fondi dei lavoratori raccolti dopo il sisma, tra cui quello del GSSI coordinato dall'Ocse , che ha indicato ad un'intera Regione come mettere in piedi un sistema possibile di sviluppo dei nostri territorio".
"Ma ci sono altri progetti da realizzare - ha specificato Trasatti - nel settore farmaceutico spaziale, nella ricerca, per l'Università, il turismo, la piccola e media impresa per un totale di investimento di 400milioni perché mediamente l'intervento pubblico è nella misura del 25% del progetto. Significa che complessivamente gli investimenti vanno moltiplicati per 4 e quindi i 100mln arriverebbero a 400. Dalle notizia che abbiamo i progetti hanno avuto l'ok dalla filiera che i progetti li istituisce e li controlla tra cui c'è anche invitalia, ma non sono partiti. Dobbiamo subito capire perché".
E l'operazione Accourd Phoenix? "Invitalia sta facendo verifiche da noi imposte sul piano industriale e sull'intervento finanziario complessivo e su chi avesse sostenuto l'operazione tolta la parte dell'aiuto pubblico . Anche noi del sindacato abbiamo visto il piano industriale in una riunione al Comune insieme al sindaco, e abbiamo chiesto approfondimenti rispetto ai mercati di riferimento e a chi sono i soggetti a cui vengono vendute le materie una volta separate".
Anche Paolo Sangermano della Cisl provinciale indica le ragioni della mobilitazione "nella carenza di scelta, nel disegno legge di stabilità, per il rilancio dell' occupazione a livello nazionale e regionale, nella mancanza di risorse sufficienti per la ricostruzione dell'Aquila e del cratere" e cita, tra tutte le crisi del territorio, quella di " LFoundry ex Micron, dove su 1600 lavoratori, 1400 sono in contratto di solidarietà".