Sabato, 09 Dicembre 2017 15:04

Abruzzo: 512mila occupati nel III trimestre 2017, mai così bene dal 2002

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512 mila posti di lavoro: è questo il dato positivo evidenziato dall’analisi condotta dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e reso noto stamane, in conferenza stampa, dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso; il dato è relativo al terzo trimestre del 2017 che, per l'Abruzzo, rappresenta il miglior risultato raggiunto dal lontano 2002 (+ 59.2 per cento), con una differenza del + 6.4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (erano 482 mila gli occupati nel terzo trimestre 2016). Dodici mesi dopo, dunque, ci sono 30 mila occupati in più e 5 mila disoccupati in meno.

In conferenza stampa, D’Alfonso ha analizzato i dati messi a disposizione dell’Istituto evidenziando gli obiettivi che la Regione intende raggiungere nei prossimi 19 mesi. "Dobbiamo mettere in campo misure coraggiose – ha affermato – rivolgendoci soprattutto agli inoccupati, ovvero coloro che non hanno mai avuto contatti con il mondo del lavoro".

Il Presidente, poi, è passato all’analisi concreta del problema individuando come prerogativa la risorsa finanziaria. “Noi, come Regione Abruzzo abbiamo la responsabilità dell’utilizzo di fondi pari a due miliardi e mezzo che intendiamo impiegare anche per il problema dell’occupazione. Cercheremo di creare occasioni di lavoro per gli inoccupati che possano poi trasformarsi in rapporti di lavoro". L’altra prerogativa è costituita dalla risorsa normativa individuata nella Zona Economica Speciale (Zes) che deve essere intesa "come un vestito su misura per le imprese che creano occupazione, inducendo così ad un ripensamento della Pubblica Amministrazione".

In ultimo, il governatore ha inteso ribadire l’importanza del patrimonio delle idee, della formazione e del capitale umano: "scuola, università, sistema delle imprese e persone si stanno stringendo in un patto di grande collaborazione anche attraverso i contratti di sviluppo che la Regione Abruzzo sta mettendo in campo".

Sfogliando i dati dell'Istat, si evince che il tasso d'occupazione relativo al terzo trimestre 2017 - che attesta la Regione al 59.2 per cento, come detto - pone l'Abruzzo poco sopra la media nazionale (58.4 per cento), cerniera tra il nord (66.8 per cento) e il sud (44.8 per cento); al centro, il tasso d'occupazione è al 63.2%. Il tasso di disoccupazione, invece, è al 9.7 per cento: l'Abruzzo fa meglio della media nazionale (11.2%), sui livelli delle Regioni del centro Italia (9.6%), più vicina alle realtà virtuose del nord (6.6%) che alle difficoltà dei territori meridionali (17.9%).

D'Alfonso non ha mancato un raffronto tra il periodo 2009/2014, governo regionale di centrodestra con Gianni Chiodi presidente, e i tre anni e mezzo del suo mandato (2014/2017). Ebbene, se tra il 2009 e il 2014 il numero di occupati era sceso da 489mila a 459mila, passando da un tasso del 55.7% al 53.9%, negli ultimi tre anni e mezzo gli occupati sono risaliti fino a 512mila, come detto, dal 53.9 per cento al 59.2. Tra il 2009 e il 2014, inoltre, il numero di disoccupati era salito da 42mila a 68mila unità, dall'8% di media al 12.6%; negli anni di governo D'Alfonso, è sceso da 68mila a 55mila, con un decremento del 2.9%.

Va detto, tuttavia, che il governo Chiodi si è ritrovato ad affrontare gli anni più duri della crisi, con la Regione che ha patito anche gli effetti del terremoto dell'Aquila; altresì, è giusto sottolineare che l'aumento dei posti di lavoro è una tendenza, seppure debole, che si registra in tutta Italia, dovuta alla congiuntura economica degli ultimi mesi e alle politiche assunte dai governi: è evidente che il Jobs Act ha avuto il merito di aumentare il numero degli occupati, così come è lapalissiano che il lavoro è sempre più precario, col boom dei contratti a tempo. 

Sta di fatto che, dati alla mano, D'Alfonso ha rivendicato che, dal giorno del suo insediamento, si contano - in Abruzzo - 53mila occupati in più e 13mila disoccupati in meno. Fiducioso l'assessore al bilancio Silvio Paolucci: "Gli occupati aumenteranno ancora: altri posti di lavoro verranno creati grazie al Masterplan – la cui piena concretizzazione conoscerà un’accelerazione decisiva nel corso del 2018 con l’apertura dei cantieri – al Patto per lo Sviluppo e attraverso l’ulteriore emanazione dei bandi per i fondi europei".

Ultima modifica il Sabato, 09 Dicembre 2017 15:50

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