Non si ferma l’azione della commissaria Margherita Maria Calabrò che, dopo aver scritto ai Comuni inviando la lista delle persone giuridiche da verificare [qui], ha autorizzato la notifica alle imprese d’avvio del procedimento di recupero degli aiuti di Stato dichiarati incompatibili col mercanto interno dalla decisione della Commissione Europea.
Come avrete capito, stiamo parlando delle agevolazioni fiscali e contributive sospese alle imprese del cratere a seguito del terremoto 2009; si tratta di 240 ‘persone giuridiche’ - rispetto ad una prima lista, il numero dei possibili interessati è raddoppiato essendo stati aggiunti cittadini privati con partita Iva, oltre a titolari di società già indicati come tali, e ciascuna posizione andrà vagliata - per un totale loro stimato che supera i 100 milioni di euro, sebbene le somme effettivamente esigibili saranno inferiori rispetto alla stima considerato che andranno scorporati i danni effettivamente subiti.
Si tratta comunque di un salasso che rischia di mettere in ginocchio l’economia del territorio, se si pensa, d’altra parte, che le somme andranno restituite in un’unica soluzione.
Col provvedimento che le società stanno ricevendo in queste ore, viene fissato il termine perentorio di 30 giorni - a far fede è la data di ricezione della comunicazione - per presentare:
- “eventuali osservazioni relative alle somme di cui si è effettivamente beneficiato sulla base del regime di aiuto in esame, ed alle somme che si è eventualmente provveduto a riversare, indicando modalità, dati ed estremi del versamento;
- i dati relativi all’ammontare dei danni subiti per effetto del sisma del 2009, valutati con perizia redatta da un esperto indipendente dall’impresa iscritto ad un albo professionale o da un’impresa di assicurazione, qualora ritenuti utili a dimostrare di non aver fruito di aiuti, in sovracompensazione dei danni stessi, eccedenti la soglia prevista dal regime de minimis applicabile;
- un’autocertificazione attestante, ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, la percezione, ovvero la mancata percezione, di somme a copertura dei suddetti danni in virtù di misure di aiuto connesse al sisma del 2009, ritenute compatibili con il mercato interno ai sensi dell’art. 107, paragrafo 2, lettera b) del TFUE;
- la documentazione relativa alle eventuali somme o contributi percepiti anche in forma di indennizzo assicurativo a copertura dei suddetti danni, ovvero una autocertificazione attestante, ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, la mancata fruizione di tale tipologia di somme/contributi/indennizzo;
- una autocertificazione attestante, ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, la fruizione da parte dell’impresa, intesa sia come la singola entità che esercita un’attività economica sia come impresa unica, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2009 ed il 1° gennaio 2015, di eventuali altri aiuti rientranti nel regime de minimis, con l’indicazione specifica del relativo importo e della data di fruizione ovvero attestante la mancata fruizione di tale tipologia di aiuti; gli eventuali elementi attestanti che l’aiuto individuale accordato ai sensi dell’art. 33, comma 28, della legge 12 novembre 2011, n. 183, al momento della sua concessione, soddisfa le condizioni previste dal regolamento adottato in applicazione dell’articolo 1 del regolamento (CE) n. 994/98 o da ogni altro regime di aiuti approvato, così come previsto dall’art. 3 della decisione della Commissione Europea C(2015) 5549 final del 14 agosto 2015”.
Trenta giorni, come detto; trenta giorni per produrre la documentazione richiesta: poi, la commissaria inizierà la riscossione delle somme dovute. A meno che non si riesca a congelare il provvedimento.
Come? L’abbiamo spiegato qualche giorno fa: il tavolo istituzionale convocato dal vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, ha inviato una diffida al presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, ai sottosegretari Paola De Micheli e Sandro Gozi, al capo dipartimento per le Politiche europee Diana Agosti e al coordinatore della Struttura di missione Massimo Condinanzi. In sostanza, si è inteso sottoporre all’attenzione del Governo “alcuni aspetti la cui disanima non può sfuggire nell’adozione degli atti esecutivi che lo Stato Italiano si appresta ad assumere” [ne abbiamo scritto diffusamente qui]. Con un avvertimento: se si dovesse davvero perseguire con la volontà di recuperare i tributi non versati, oltre gli interessi, e non dovessero essere accolte le legittime richieste delle imprese del territorio, queste si rifarebbero sullo Stato Italiano, sui Governi e sui ministri competenti che si sono susseguiti in questi anni, considerato che la mancata notifica all’Unione europea della sospensione dei tributi a seguito del sisma, decisa dall'esecutivo dell'epoca, è responsabilità dell’esecutivo stesso, e non può certo imputarsi alle imprese che non hanno fatto altro che rispettare una norma dello Stato.
Evidentemente, la partita è politica e si spera nell’interlocuzione col Governo che si insedierà a seguito delle consultazioni.
Intanto, per prendere tempo si è proceduto col ricorso al Tar dell’Aquila per ottenere, quantomeno, una sospensiva del provvedimento; è una corsa ad ostacoli, però: per chi ha già ricevuto la notifica, il termine ultimo è fissato alla fine di aprile. L’unica udienza utile del Tribunale amministrativo è quella del 19 aprile: se il ricorso verrà discusso in quella data - si sta facendo il possibile, con tutti gli strumenti che le norme consentono - e i giudici dovessero accordare la sospensiva, allora ci sarebbe il tempo per giocare fino in fondo la partita politica, sperando che le consultazioni abbiano un buon esito e in tempi brevi, evidentemente.
Altrimenti, non ci sarà nulla da fare.
Pezzopane (Pd): "Così la città muore, governo e presidenti delle Camere intervengano"
“L’ho fatto già una volta, beccandomi anche una denuncia, e sono pronta a tornare sull’autostrada con sindaci, cittadini e categorie per bloccare questa assurda ingiustizia. Sto ricevendo telefonate da ieri da parte di imprenditori disperati, non è giusto tutto ciò. Sono convinta che debba pagare chi non ha fatto il proprio dovere, politici e burocrati che in questi anni hanno sbagliato, non le aziende che hanno solo goduto di una legge dello stato. Si rischia di subire una gravissima ingiustizia. E sono pronta ad organizzare, anche assieme agli altri parlamentari eletti nel territorio, un evento a Roma per far capire le nostre ragioni".
A drilo in una nota è la deputata Pd Stefania Pezzopane, intervenuta in riferimento alla spinosa vicenda della restituzione delle tasse sospese nel 2009.
"Il vicepresidente Lolli ed il Sindaco hanno inviato la diffida - prosegue Pezzopane- ma la commissaria sembra andare avanti, dettando tassativamente con una circolare insidiosa e pericolosissima i 30 giorni entro cui fornire la documentazione. Tutto ciò alla vigilia di Pasqua. La sorpresa dell’uovo della commissaria, non ci piace affatto. Il ricorso al Tar ed il suo esito diventa decisivo per le sorti della città e del comprensorio. Ma dobbiamo sviluppare anche una unitaria iniziativa politica, forte, che coinvolga i Presidenti delle Camere, il Presidente del Parlamento Europeo Tajani ed il governo seppur dimissionario".
"L’Europa ci chiede l’impossibile, lo stato non ha saputo far applicare una propria legge, che colpa hanno le imprese? Abbiamo lottato in questi anni per portare risorse e iniziative in questo territorio, ma questo è un colpo che non possiamo reggere. Gli errori iniziali del governo Berlusconi non sono stati sanati e risolti dai governi successivi e burocrati in carriera hanno fatto di questa vicenda evidentemente lo scalpo da portare a loro merito- conclude- Non possiamo permetterlo".