Martedì, 06 Marzo 2018 15:55

Restituzione tasse, Commissario invia ai Comuni lista d'imprese da verificare

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Il decreto di nomina non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma il Commissario Straordinario Margherita Maria Calabrò, che dovrà dare piena esecuzione al recupero delle agevolazioni fiscali e contributive sospese alle imprese a seguito del terremoto 2009, è già pienamente operativa.

In particolare, il Commissario - entro 5 giorni dalla pubblicazione della nomina - dovrà richiedere alle Amministrazioni interessate di trasmettere i dati e le informazioni concernenti gli aiuti di Stato oggetto della procedura di recupero e, in particolare, le informazioni e i dati relativi ai singoli beneficiari con indicazione, per ciascuno di essi, dell’ammontare complessivo e del prospetto di dettaglio delle singole agevolazioni fiscali, previdenziali o assicurative concesse nell’ambito di rispettiva competenza.

A quel punto, le Amministrazioni saranno chiamate a fornire risposta perentoriamente entro, e non oltre, 5 giorni dalla ricezione della richiesta. 

Parliamo di Inps, Inail, Agenzia delle Entrate ovviamente, ma anche delle amministrazioni comunali: come noto, infatti, varranno per il superamento o meno della soglia in de minimis anche i tributi locali non versati. Per questo, il Commissario Straordinaria sta scrivendo ai comuni del cratere, affinché forniscano un tempestivo riscontro alle informazioni allorquando verranno richieste. 

"La scrivente è in possesso degli elenchi provvisori dei beneficiari degli aiuti in questione, finora trasmessi alla Commissione Europea nell’ambito delle attività prodromiche all’esecuzione della decisione", si legge nella nota inviata da Calabrò e di cui newstown è entrata in possesso. "Tanto premesso, si trasmette - a titolo collaborativo - l'elenco dei soggetti esercenti attività economica (imprese e professionisti, titolari di partita IVA) per i quali codesto Comune potrà già avviare tutte le attività ritenute utili a quantificare l’aiuto agli stessi concesso, ovvero l’abbattimento pari al 60% dei tributi di competenza di codesto Ente, sospesi a seguito del sisma del 6 aprile 2009. Al riguardo - aggiunge il Commissario - si precisa che i nominativi riportati nel predetto elenco sono stati individuati selezionando i soggetti aventi un’obbligazione tributaria con codesto Ente, che con maggior probabilità saranno interessati dal procedimento di recupero degli aiuti di Stato in forza del presumibile superamento della soglia de minimis prevista dai regolamenti". 

Insomma, il Commissario Straordinario si sta portando avanti col lavoro, in attesa della temuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sua nomina che, comunque, non dovrebbe arrivare prima di aprile; l'ha assicurato la senatrice uscente, e deputata della prossima legislatura Stefania Pezzopane: "E' un risultato al quale abbiamo lavorato con un pressing incalzante sull'esecutivo che ha compreso la gravità della situazione. Ma non abbassiamo la guardia. Intanto, va avanti la preparazione del ricorso Comune-Regione perché il nostro obiettivo è quello di evitare l’ingiusto esborso".

La speranza, ovviamente, è che la pubblicazione possa essere ancora ritardata, considerato pure lo stallo seguito alle elezioni politiche del 4 marzo. Con l'auspicio che il prossimo Governo possa riaprire il confronto con l’Unione europea e arrivare ad emanare un decreto che risolva la questione una volta per tutte. Una via che pare davvero strettissima. Tant'è vero che le 120 imprese coinvolte, chiamate a restituire un totale lordo approssimativo che si attesta intorno ai 75 milioni di euro, stanno predisponendo i ricorsi, supportate dalle avvocature di Regione e Comune dell'Aquila, considerandosi parte lese. 

In questo quadro, l'interrogazione presentata al Parlamento Europeo da Massimo Paolucci su sollecitazione dei referenti locali di 'Liberi e Uguali' è stata aspramente criticata dall'Ance. Sostanzialmente, l'interrogazione poggia su due questioni: la prima, che non si è tenuto conto del danno di sistema, "ovvero – utilizzando le parole di Paolucci - che l’intero cratere ha subito un danno assolutamente non comparabile con qualsiasi agevolazione si voglia considerare: migliaia di partite IVA chiuse nel campo artigiano, commerciale e professionale, migliaia di licenziamenti, spese per delocalizzazione temporanea o definitiva di molte aziende”. Inoltre, e siamo alla seconda questione, nel periodo 2008-2011 vigeva il Temporary Framework, ovvero un regime de minimis a 500.000 euro. "Non ritiene la Commissione – domanda Paolucci nell'interrogazione - che debba essere quest'ultimo valore ad applicarsi nel calcolo di eventuali somme da restituire al netto di ogni danno subito, considerato che la legge 183/2011 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 27/11/2011 e ha avuto effetto su imposte maturate tra il 6 aprile 2009 e il 31/12/2010 ovvero in piena vigenza del temporary framework?". 

Ebbene, per gli imprenditori dire che è stato disposto un aiuto alle imprese, nella forma di un ridotto e dilazionato pagamento delle tasse dovute, di fatto contraddice i contenuti dei lavori condivisi fino ora, e cioé che "l’aiuto sia costituito da un unico regime di agevolazione fiscale e contributiva risalente alle misure di differimento e sospensione adottate sin dal 2009, per sostenere l’applicazione della soglia di de minimis a 500 mila euro, e non con la soglia dei 200 mila euro, applicabile dal 2012, e non prima". Altrettanto discutibile è assumere come premessa dell'interrogazione che la Commissione, nel giudicare illegittimo l’aiuto, si sarebbe riferita al regime de minimis dei 200 mila euro. "In questo modo - sottolineano gli imprenditori - si contraddicono ancora una volta le strategie legali condivise, "nel senso che, in realtà, la decisione della Commissione non contiene una indicazione perentoria sul regime de minimis applicabile e solo in una nota a piè di pagina ci si indicano i regolamenti de minimis applicabili sul presupposto che la misura contestata sarebbe riferibile a periodo successivo al 1° gennaio 2012. Lasciando aperta la possibilità che in sede esecutiva lo Stato membro possa motivatamente individuarlo".

Dunque, l'affondo: "Auspichiamo che le prossime iniziative siano valutate e condivise prima sul piano tecnico e, comunque, che gli esiti di questa interrogazione, di cui non si riesce a comprendere l'utile strumentalità, non pregiudichino ulteriormente la situazione".

Ultima modifica il Mercoledì, 07 Marzo 2018 15:00

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