Giovedì, 07 Giugno 2018 14:23

Cresa: "Un abruzzese su cinque a rischio povertà". SI: "Che fine ha fatto reddito minimo garantito?"

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Una regione "fragile", nella quale "il gap nella distribuzione del reddito aumenta a svantaggio della frangia più povera della popolazione, un residente su cinque è a rischio di povertà, più di uno su dieci vive in una situazione di grave deprivazione materiale".

A osservarlo è il presidente del Cresa, Lorenzo Santilli, commentando il report ABruzzESi relativo al focus sul benessere economico e soggettivo.

Il reddito disponibile pro capite ammonta in regione nel 2015 a 15.608 euro. La crescita del reddito disponibile non ha modificato la disuguaglianza nella sua distribuzione: nel 2015 il rapporto tra il reddito percepito dal 20% della popolazione con i redditi più alti e il 20% con quelli più bassi è pari nel 2015 a 5,0. A preoccupare è l'aumento che la sperequazione nella distribuzione del reddito ha fatto registrare in regione dal 2004 al 2015: la differenza è cresciuta dello 0,8% contro un aumento medio nazionale dello 0,2%.

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Licheri (SI) : "Servono misure urgenti. Che fine ha fatto il reddito minimo garantito?"

"I dati del Cresa diffusi ieri sulle disparità di reddito e l'aumento degli indigenti parlano chiaro : anche in Abruzzo suona forte l'allarme povertà".

A scriverlo, in una nota, è il segretario regionale di Sinistra italiana Abruzzo Daniele Licheri.

"Come Sinistra Italiana" afferma Licheri "fin dalla fondazione abbiamo messo al centro delle nostre iniziative politiche il tema delle diseguaglianze come il frutto più aspro delle politiche liberiste che minano alle fondamenta i diritti sociali costituzionali riguardanti lavoro, casa, istruzione e sanità. Tagli del salario, delocalizzazioni, precarietà dilagante e disoccupazione giovanile portano inevitabilmente all'allargarsi della forbice tra chi ha troppo e chi non ha nulla e di fronte a questa situazione disastrosa occorre il coraggio di sperimentare e di operare rotture radicali con l'approccio classico alle politiche sociali".

"Non è più tempo di pezze o di contentini" osserva Licheri "non bastano più i (pochi) investimenti sui piani sociali e le misure che di volte in volta gli enti locali tentano di mettere in campo per contrastare i tagli dei governi nazionali e le difficoltà finanziarie. Serve una svolta decisa. Qui ed ora. Come Sinistra Italiana rilanciamo con forza la proposta del reddito minimo garantito con sperimentazione regionale che già fu al centro di un patto di programma dell'allora Sel con la maggioranza di centrosinistra".

"Sono anni" conclude Licheri "che riproponiamo il tema senza alcuna risposta concreta da parte di chi ha il compito di guidare l'Abruzzo. Pertanto continueremo la nostra battaglia per restituire dignità e forza alle condizioni sociali degli abruzzesi in difficoltà incalzando gli attori politici a dismettere la terribile indifferenza con cui si guarda a povertà ed esclusione sociale. Il reddito minimo sarà sicuramente uno dei punti centrali del programma alternativo che intendiamo costruire con le altre forze della sinistra".

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