“Avevamo già evidenziato alcune criticità legate agli equilibri di bilancio e alla natura dell’avanzo d’amministrazione; ebbene, per scongiurare eventuali squilibri abbiamo inteso scrivere a tutti i dirigenti del Comune per chiedere loro copia dei documenti che sono a supporto del mantenimento in bilancio dei crediti e dei debiti verso terzi”.
A darne notizia sono stati i consiglieri d’opposizione Giustino Masciocco, Angelo Mancini ed Elisabetta Vicini. “Si tratta di documentazione che i dirigenti dovrebbero già avere”, ha evidenziato Masciocco; d’altra parte, “avendo proceduto col riaccertamento dei residui attivi dovrebbero aver fatto riferimento ai titoli giuridici che li giustificano, e per i residui passivi al permanere delle posizioni debitorie effettive”.
Dunque, la richiesta di averne copia entro il 31 luglio prossimo, allorquando il Consiglio comunale sarà chiamato ad approvare la salvaguardia degli equilibri di bilancio dell’esercizio 2018.
L’intenzione è chiara: “nelle prossime settimane entrerà nel vivo la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale e già circolano i nomi di alcuni probabili candidati e candidate della nostra città, che possono aspirare a ricoprire il ruolo di consigliere regionale”, hanno sottolineato i consiglieri d’opposizione. In questi casi, il rischio che le amministrazioni corrono, “indipendentemente dal colore politico”, è quello di essere tentati, “per garantire una campagna elettorale efficace alle forze politiche rappresentate”, di “utilizzare fondi non disponibili dei bilanci comunali per effettuare possibili interventi di tipo clientelare, che mirano esclusivamente al beneficio del singolo e non della collettività”. Sicuramente tale preoccupazione non riguarderà il nostro Ente, ha tenuto a chiarire Masciocco, chissà quanto ironicamente, “ma per evitare questo possibile rischio e per scongiurare un eventuale squilibrio di bilancio del Comune, che porterebbe ad un aumento del contributo dei cittadini per i servizi a chiamata pari al costo che l’amministrazione sostiene - parliamo di asili nido, pre-scuola, mense, trasporto – e alla impossibilità, per l’Ente, di stabilizzare i precari, abbiamo voluto scrivere a tutti i dirigenti del Comune per verificare la natura dell’avanzo d’amministrazione e se possa essere utilizzato o meno”.
L’avanzo d’amministrazione a chiusura del bilancio è pari a circa 54 milioni di euro, non è chiaro, però, se provenga dall’attività ordinaria o dai fondi per la ricostruzione post-sisma: così fosse, non potrebbe essere utilizzato.
D’altra parte, nella composizione del documento di programmazione finanziaria permangono importanti cifre relative ai residui – 432.683.213,77 euro di attivi e 420.779.284,83 di passivi – e, quindi, è più che mai necessario fare piena chiarezza sulla giustezza del mantenimento di queste voci a bilancio.
Tenete a mente che l’avanzo di amministrazione si calcola così: al saldo di cassa al 1° gennaio si sommano gli incassi, si sottraggono i pagamenti, si sommano i residui attivi – in sostanza, i crediti vantati dall’Ente verso terzi - e si sottraggono i residui passivi, debiti verso terzi. Considerato che, prima del terremoto, il saldo di cassa ammontava a 15-18 milioni di media, ed oggi, invece, è superiore a 300 milioni, e considerato pure che l’avanzo d’amministrazione, rispetto al passato, non ha subito variazioni tanto rilevanti, è evidente come venga da pensare che, in realtà, sia davvero legato ai fondi della ricostruzione, e non alla gestione ordinaria. Per questo, è importante fare chiarezza sulla fondatezza dei residui attivi e passivi in bilancio che, se non opportunamente giustificati, rischiano di sbilanciare il documento di programmazione finanziaria, consentendo ai vari assessorati di spendere fondi che, in realtà, non ci sono.
“La nostra, è una presa di posizione che teniamo coerentemente da anni”, ha sottolineato Angelo Mancini; “allorquando entrammo in Consiglio comunale con Giustino Masciocco, nel 2002, ponemmo subito il problema: in bilancio, figuravano residui risalenti a quarant’anni prima. Riuscimmo, almeno, a cancellare i residui attivi e passivi fino ai primi anni ’90. Oggi, la preoccupazione è la stessa di allora; a fronte di somme scritte in bilancio che si debbono incassare, infatti, si fanno delle spese: tuttavia, se le somme non si possono più incassare e le spese vengono fatte comunque, è chiaro che a pagare saranno i cittadini. Dopo il terremoto, oltretutto, la preoccupazione è doppia poiché i fondi dedicati non possono essere assolutamente spesi”.
In conclusione, la consigliera Elisabetta Vicini ha tenuto a specificare come l’iniziativa “non debba essere presa come una mera preoccupazione bensì come l’esercizio di un dovere del consigliere comunale che ha l’obbligo di verifica degli equilibri di bilancio. Certo, le verifiche potrebbero essere fatte in modo meno formale laddove l’amministrazione, però, si mostri meno rigida nel far accedere i consiglieri alle informazioni: purtroppo, non è così. Ricordo ancora l’atteggiamento del dirigente Tiziano Amorosi che, in fase d’approvazione del rendiconto, non ha voluto lasciarci accedere alle slide che erano state preparate come elemento di sintesi per snellire la lettura di documenti così complessi”.
Dunque, verificata la documentazione richiesta, hanno informato i consiglieri, e se sarà necessario, “non avremo nessun timore di coinvolgere l’Ispettorato Generale di Finanza presso la Ragioneria Generale dello Stato. Vigileremo – la promessa - affinché le attività legate al bilancio di previsione 2018 siano svolte sempre nell’alveo della legalità e comunicate in modo chiaro e trasparente ai cittadini”.