Giovedì, 21 Giugno 2018 16:20

Banca d'Italia, ecco il rapporto sull'economia abruzzese nel 2017

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In Abruzzo nel 2017 l'attività economica è moderatamente cresciuta; secondo le stime di Prometeia, l'incremento del PIL è stato di circa l'1 per cento, più contenuto rispetto al dato medio nazionale. L'attività produttiva è cresciuta nell'industria e nei servizi, mentre ha ristagnato nelle costruzioni. L'occupazione è aumentata, favorendo una diminuzione del tasso di disoccupazione anche tra i più giovani.

E' il 'quadro' che ci consegna il rapporto della Banca d’Italia sull’economia abruzzese nel 2017, presentato stamane a L’Aquila.

Sono stati illustrati i principali risultati delle analisi svolte che evidenziano, tra l'altro, come il reddito disponibile delle famiglie e i consumi siano stimati in aumento per il terzo anno consecutivo. Nel mercato del credito, inoltre, sono cresciuti sia i prestiti alle imprese, trainati dai finanziamenti alle aziende di medio-grandi dimensioni, sia quelli alle famiglie. È proseguito il miglioramento della qualità del credito. Il numero degli sportelli bancari si è ulteriormente ridotto. È cresciuta la quota della ricchezza finanziaria delle famiglie investita nel risparmio gestito.

Le imprese

Nel 2017 si è consolidata la crescita del fatturato delle imprese industriali, più diffusa tra quelle più grandi e maggiormente orientate verso i mercati esteri. Le esportazioni sono ancora significativamente aumentate, consentendo alla regione di consolidare il recupero della quota di commercio mondiale persa nel corso della crisi. Nel terziario il valore aggiunto è stimato in moderata crescita; gli indicatori congiunturali mostrano un'espansione in particolare nel comparto dei trasporti e nei servizi di alloggio e ristorazione, che hanno beneficiato di un lieve incremento delle presenze turistiche.

L'attività produttiva ha sostanzialmente ristagnato nell'edilizia, dove si è registrato un pronunciato calo dei bandi per la realizzazione di opere pubbliche e un rallentamento delle erogazioni di contributi per la ricostruzione post-sisma.

Nel mercato immobiliare residenziale, dopo la flessione del primo semestre, il numero di compravendite ha mostrato un recupero, attestandosi nel complesso sui livelli dell'anno precedente.

La redditività delle imprese si è riportata sui livelli precedenti la crisi; ne ha beneficiato la capacità di autofinanziamento. Il miglioramento del quadro congiunturale ha favorito anche la domanda di credito, in particolare nel manifatturiero e nel terziario. Le condizioni di offerta di credito praticate dalle banche sono rimaste nel complesso distese, pur con criteri che si confermano più selettivi per le imprese maggiormente rischiose.

Il mercato del lavoro

Nel 2017 è proseguita in Abruzzo la graduale ripresa dei livelli occupazionali, sospinta dall'espansione registrata nell'industria e nei servizi; il numero di addetti si è invece ridotto nelle costruzioni e nell'agricoltura. Tra le assunzioni effettuate nell'anno sono aumentate le forme contrattuali a termine. Alla crescita dell'occupazione si sono associati un aumento del numero di ore lavorate e un minor ricorso alla Cassa integrazione guadagni.

Il tasso di disoccupazione è calato, mantenendosi su un livello di poco superiore al dato medio nazionale; il miglioramento ha interessato, per il secondo anno consecutivo, anche i più giovani, tra i quali è ugualmente diminuita la quota di coloro che non lavorano e non sono inseriti in percorsi di formazione o istruzione, scesa sotto la media nazionale.

L'impiego di lavoro altamente qualificato rimane meno diffuso tra le imprese della regione rispetto alla media nazionale.

Le famiglie

Il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro ha influito positivamente sulla percezione delle famiglie circa la propria situazione economica, sul loro potere d'acquisto e sui consumi. L'indebitamento delle famiglie, sebbene abbia ripreso a crescere, in particolare nella componente del credito a consumo, continua a collocarsi al di sotto della media nazionale in rapporto al reddito disponibile.

Negli ultimi anni è aumentata la quota della ricchezza delle famiglie abruzzesi detenuta nella forma di attività finanziarie. In presenza di bassi livelli dei tassi di interesse, le famiglie si sono orientate verso strumenti più prontamente liquidabili, come i depositi in conto corrente, e verso i prodotti del risparmio gestito.

Il mercato del credito

È proseguito il processo di ridimensionamento della rete territoriale delle banche nella regione. La crescita dei prestiti bancari si è intensificata sia per i primi cinque gruppi sia per le rimanenti banche. I tassi di interesse bancari si sono ulteriormente ridotti, soprattutto sulle scadenze a breve termine. La qualità dei prestiti è ulteriormente migliorata: il tasso di deterioramento del credito è tornato ai livelli registrati prima della crisi ed è diminuito lo stock delle partite deteriorate, anche a seguito di significative operazioni di cessione e di stralcio di sofferenze.

La finanza pubblica

Nel triennio 2014-16 la spesa delle Amministrazioni locali è lievemente diminuita. A tale andamento ha contribuito la riduzione della spesa corrente, anche per effetto delle politiche di contenimento del personale; sono invece aumentate le spese in conto capitale. Le entrate correnti degli enti territoriali sono aumentate per la Regione, mentre sono diminuite per Province e Comuni. È proseguito il calo del debito delle amministrazioni locali della regione, la cui incidenza sul PIL rimane tuttavia superiore alla media nazionale.

 

Le reazioni.

Paolucci: "Dati positivi, risollevata la Regione"

"Il quadro che ci consegna il rapporto della Banca d’Italia sull’economia abruzzese nel 2017, presentato oggi a L’Aquila, è positivo".

Lo afferma in una nota l'assessore regionale al Bilancio Silvio Paolucci. "La notizia fondamentale è che 'è proseguita in Abruzzo la graduale ripresa dei livelli occupazionali' e 'il tasso di disoccupazione è calato'. Ancora più incoraggiante il dato secondo cui 'il miglioramento ha interessato, per il secondo anno consecutivo, anche i più giovani, tra i quali è ugualmente diminuita la quota di coloro che non lavorano e non sono inseriti in percorsi di formazione o istruzione, scesa sotto la media nazionale'", ha aggiunto l'assessore.

"I numeri sono chiari: dal 2016 al 2017 l’occupazione è aumentata dell’1,1% e la disoccupazione è diminuita dello 0,4%. Ancora più netta la differenza rispetto al 2014, anno di insediamento dell’amministrazione D’Alfonso: da allora l’occupazione ha avuto un incremento del 2.9% mentre la disoccupazione si è ridotta dello 0.9%. Sappiamo bene che parte di questa occupazione è a termine e ci batteremo affinché venga stabilizzata, ma è oggettivo ed incontrovertibile che si sia registrato un aumento della forza lavoro in attività".

In crescita anche la redditività delle imprese, "che 'si è riportata sui livelli precedenti la crisi'. Inoltre 'si è consolidata la crescita del fatturato delle imprese industriali' e, dato ragguardevole, 'le esportazioni sono ancora significativamente aumentate, consentendo alla regione di consolidare il recupero della quota di commercio mondiale persa nel corso della crisi'. Altresì, 'il reddito disponibile delle famiglie e i consumi sono stimati in aumento per il terzo anno consecutivo'".

Dopo l’Istat, ora anche la Banca d’Italia "certifica il risanamento dell’economia abruzzese. È il segno", ha concluso Paolucci, "che l’azione di governo della nostra amministrazione ha inciso positivamente sul quadro produttivo regionale, risollevandolo ai livelli pre-crisi".

Febbo: "Non c'è nulla di cui gioire"

"Non c'è nulla di cui gioire, anzi i dati comunicati dal rapporto di Bankitalia dimostrano come l'Abruzzo viaggi in controtendenza rispetto ai dati nazionali".

Questa la risposta del Consigliere Regionale Mauro Febbo alle affermazioni dell'assessore Silvio Paolucci nel commentare il rapporto di Bankitalia per il 2017. "Già i dati ISTAT che Paolucci giudicava positivi gli sono stati contestati e spiegati prima dalla CGIL e poi dalle altre organizzazioni sindacali e imprenditoriali, ma anche oggi, entrando nel dettaglio dei dati comunicati, si capisce come l'Abruzzo viaggi con dati preoccupanti rispetto ad una ripresa nazionale anch'essa molto bassa e flebile rispetto a quella europea. Il dato positivo sull' occupazione – prosegue Febbo – come ribadito da Bankitalia, deriva dalla considerazione di posti, purtroppo, solo a tempo determinato; la leggera crescita del PIL, un terzo di quella nazionale, è dovuta esclusivamente dalle esportazioni e quindi dal settore automotive e farmaceutico. D'altronde basta esaminare i dati comunicati dalle Camere di Commercio sull'enorme prevalenza delle cessazioni rispetto alle aperture delle attività delle PMI, ovvero la struttura portante dell'economia abruzzese e nazionale, per capire come l'Abruzzo sia in forte regressione".

"Non aiutano certamente le inconsistenti politiche di questo governo regionale che nulla ha fatto per il lavoro, per il credito e per gli investimenti. Come hanno ribadito a più riprese le organizzazioni sindacali e imprenditoriali – conclude Febbo - è il tempo di passare dalla politica degli slogan a quella dei fatti. Come se non bastasse, Paolucci deve spiegare agli abruzzesi perché li ha condannati a pagare per vent'anni una tassa sugli ospedali, una vera e propria mattanza".

Ultima modifica il Giovedì, 21 Giugno 2018 17:04

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