Martedì, 15 Gennaio 2019 11:58

Bando turismo: 10 milioni a imprese, 63% ad attività localizzate a L'Aquila

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Dieci milioni di euro, il 63% destinato ad attività imprenditoriali con sede operativa localizzata nel territorio del Comune dell’Aquila, e il 37% al cratere sismico. Sono i numeri del così detto ‘bando turismo’, uno degli assi del fondo ‘Restart’, il 4% delle risorse della ricostruzione destinate allo sviluppo economico, presentato stamane a Palazzo Fibbioni, innanzi ad una sala Rivera gremita.

A presentare la misura, con le domande che si potranno presentare dalle ore 12 del 5 febbraio prossimo, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, l’assessore al commercio Alessandro Piccinini, il referente di Regione Abruzzo Antonio Mancini, Adriana Canini, funzionaria del Ministro dello Sviluppo Economico e Vittorio Fresa di Invitalia che gestirà il bando. In sala, il vice sindaco del capoluogo Guido Quintino Liris, il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari, il coordinatore dei sindaci Luciano Mucciante, esponenti sindacali, delle categorie e delle professioni.

“I fondi Restart sono in fase di rinegoziazione”, ha sottolineato Biondi in apertura dei lavori; “ho chiesto ai rappresentanti degli ordini e delle associazioni di categoria un maggiore scambio: d’altra parte, abbiamo la necessità di calibrare l’offerta rispetto alla reale domanda dei territori entro il 2020, data in cui termineranno gli effetti del programma. Si prevedeva che a quella data la ricostruzione potesse dirsi conclusa, ed invece sarà necessario avviare una interlocuzione col Governo per rifinanziare questa forma di sostegno al territorio che, vorrei sottolinearlo, è stata una battaglia vinta dai sindaci del cratere che avevano capito come servissero misure di ricostruzione economica e sociale, oltre che fisica, per evitare la desertificazione delle aree interne colpite dal sisma del 2009”.

In questo quadro, il ‘bando turismo’ “è stato il frutto di una lunga consultazione che ha avuto anche elementi di conflittualità positiva: non prediligo, ad esempio, la modalità di accoglimento delle domande a sportello, tuttavia, c’era la necessità di approvare il bando velocemente, evitando di rimettere in gioco i suoi principi in un momento delicato come il cambio del Governo che avrebbe potuto allungare i tempi”, ha aggiunto Biondi. Che ha sottolineato gli elementi di novità della misura rispetto alla prima edizione che, ricorderete, era divisa su due assi e con una corsia preferenziale per le attività ricadenti nei comuni del cratere: “innanzitutto, abbiamo inserito una premialità per giovani e donne; poi, abbiamo chiesto e ottenuto che Invitalia localizzasse in città un punto di contatto con imprenditori e professionisti che dovranno materialmente predisporre le pratiche. Verrà aperto nei locali della Fondazione Carispaq, che ringraziamo per la disponibilità”.

E dunque, lo sportello agevolativo “aprirà”, come detto, a mezzogiorno del 5 febbraio: dal 25 di gennaio, però, il portale internet verrà reso fruibile per permettere a chi fosse interessato di familiarizzare con le diverse schermate.

Vittorio Fresa di Invitalia è entrato nel merito tecnico del bando: “i soggetti beneficiari sono le imprese già costituite, o che volessero ampliarsi e riqualificarsi, e i team di persone non ancora costituite formalmente in impresa e che potranno partecipare al bando a patto che, se il loro progetto verrà ammesso, si costituiscano entro il termine temporale indicato”. La finalità della misura è “la valorizzazione turistica del patrimonio naturale, storico e culturale; la creazione di micro sistemi turistici integrati con accoglienza diffusa; la commercializzazione dell’offerta turistica attraverso progetti e servizi innovativi”.

Le agevolazioni verranno concesse come contributo a fondo perduto nella misura del 70% delle spese ammissibili, “considerando sia le spese ad utilità pluriennale sia quelle di gestione relative all’avvio dell’attività. Il contributo concesso sulle spese di gestione può arrivare fino ad un massimo del 30% sul totale delle spese ammissibili”, ha aggiunto il funzionario di Invitalia.

I programmi di investimento dovranno essere compresi tra un minimo di 25 mila euro ed un massimo di 1 milione di euro, “e dovranno essere ultimati entro 18 mesi dalla data di sottoscrizione, da parte del soggetto beneficiario, della determinazione di concessione”.

Ma quali sono gli investimenti agevolabili? La ristrutturazione di immobili entro il limite massimo del 50% del valore complessivo delle spese d’investimento ammesse (la percentuale diventa del 70% per i programmi di ricettività turistica) anche su beni terzi; l’acquisto di attrezzature, macchinari, impianti e allacciamenti; programmi informatici, brevetti, licenze e marchi. “Le spese di gestione agevolabili, invece – ha chiarito Frisa – sono l’acquisto di materie prime, di materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti; utenze e canoni di locazione; oneri finanziari connessi all’avvio; prestazioni di servizi e consulenze professionali; costo del lavoro dipendente; formazione specialistica dei soci e dei dipendenti”.

La domanda – firmata digitalmente - dovrà essere compilata e presentata esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica a disposizione sul sito internet di Invitalia. A tal fine, è necessario registrarsi preventivamente nell’area riservata: https://appcsa.invitalia.it

Frisa ha dedicato qualche minuto, in conclusione, alla griglia di valutazione dei progetti, pubblicata sul sito dedicato, e che comunque terrà conto “della adeguatezza, coerenza e del rating di legalità del soggetto proponente; degli investimenti previsti, del loro dimensionamento e della organizzazione della produzione oltre che dell’equilibrio e della sostenibilità economico finanziaria parametrata anche ad una compiuta analisi di mercato, dell’eventuale vantaggio competitivo e degli obiettivi prefissati”.

 

Ultima modifica il Martedì, 15 Gennaio 2019 16:49

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