Mercoledì, 16 Gennaio 2019 12:58

L'Aquila, call center: altri 34 posti di lavoro a rischio alla ex Ecare

di 

Qualche giorno fa, è esplosa la vicenda Customer2Care, con il mancato rinnovo dei contratti a 29 lavoratori interinali andati in scadenza a dicembre 2018; in sostanza, il 31 dicembre scorso è scaduta la commessa che Wind/H3g aveva assegnato alla società Credit2cash di Roma, successivamente data in subappalto a Customer2Care dell’Aquila. Prima della scadenza della commessa, però, CCSud e C2C hanno concordato la cessione del 51% delle quote di C2C alla subentrante azienda CCSud di Battipaglia, che avrà l’appalto diretto dal committente Wind/H3g con C2C continuerà a lavorare in subappalto con rinnovo contrattuale di 3 anni +1.

I sindacati hanno denunciato di essere stati avvisati solo "a cose già fatte"; dunque, hanno chiesto immediatamente un incontro ufficiale con la società aquilana che si è svolto il giorno 28 dicembre. In quella sede, C2C ha informato di quanto deciso sui tavoli romani. Nel corso dell'incontro, i sindacati hanno chiesto non solo la proroga di tutti lavoratori interinali con contratto in scadenza, ma anche la loro stabilizzazione: la risposta dell’azienda è stata che l’attuazione del cosiddetto Decreto Dignità non gli permetteva di essere in condizione di prorogare o stabilizzare quei lavoratori. 

Con 29 lavoratori rimasti, così, a casa. 

Ora, è venuta a galla un'altra vicenda che riguarda il sito di Olisistem Start, ex EcCare, dove sono a rischio altri 34 posti di lavoro per l'applicazione della clausola sociale sul comparto Acea Idrico. "Siamo davanti al ridicolo - l'affondo della Rsu - poiché l’azienda subentrante, pur impegnandosi a ricollocare alle stesse condizioni contrattuali tutti i 34 lavoratori, è vincolata ad assumerli esclusivamente sul sito di Roma, come previsto dal bando di gara di Acea che prevede, appunto, una sede unica. Qualora non si trovasse una soluzione, ci potremmo trovare davanti a 34 licenziamenti, mascherati da un trasferimento su altra sede".

"L’applicazione della clausola sociale deve garantire la territorialità - l'affondo - L’Aquila non può permettersi di perdere neanche un posto di lavoro, figuriamoci 34. Abbiamo richiesto congiuntamente alle Segreterie Nazionali ed alla Regione Abruzzo un incontro urgente con il Ministero del Lavoro, Olisystem start, Call&Call e acea, per gestire il cambio di appalto nel rispetto della clausola sociale e il principio della territorialità, per tutelare le lavoratrici e i lavoratori impiegati sulla commessa di Idrico. Siamo pronti ad una mobilitazione e a chiedere il supporto di tutta la città".

Biondi: "Subito tavolo di concertazione al Mise"

"Convocare un tavolo di concertazione in tempi rapidi presso il Ministero dello Sviluppo economico per fare il punto sulla vertenza Olisistem start - ex ECare - e scongiurare il pericolo di trasferimento di 34 lavoratori che, pur tutelati dalla clausola sociale dalla società appaltatrice della commessa Acea-servizio idrico, sarebbero costretti a enormi disagi per mantenere il posto di lavoro sia sotto il profilo economico che personale".

A lanciare l'appello è il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi.

"A questo si aggiunga un altro dato preoccupante – spiega il sindaco – A causa di questa emorragia di dipendenti c'è il rischio di abbassare la soglia di forza lavoro necessaria per il mantenimento, da parte dell'azienda, dello stabilimento aquilano. Una eventualità che questa territorio, che sta provando a risollevarsi dopo una profonda crisi economica e occupazionale, non può permettersi. Nei due incontri avuti con il vice premier e ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, avevo posto la questione e una delegazione di lavoratori lo ha incontrato nel giorno dell'Epifania - conclude il sindaco - Attendo fiducioso un suo segnale per individuare un punto d'incontro tra parti datoriali e sociali che consenta di mantenere i livelli occupazionali e produttivi del sito aquilano del contact center".

Pezzopane: "Di Maio in passerella, lavoratori call center licenziati"

"Stanno licenziando nei call center a L'Aquila ed in tutta Italia. Le nuove cause? Innanzitutto il cosiddetto decreto Dignità approvato dalla maggioranza penta-leghista, anche con il via libera dei parlamentari abruzzesi eletti grazie al voto di quei lavoratori ora traditi; poi la mancata vigilanza sulla applicazione della clausola sociale e, quindi, la necessità di strumenti aggiuntivi per sostenere la qualità e la competitività del servizio di call center del territorio. Sono molto amareggiata, perché con un lavoro prezioso realizzato con lavoratori e organizzazioni sindacali avevamo iniziato a creare una politica di settore. Il decreto Dignità ha però dato un brutto colpo in tutta Italia".

Così Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

"La perdita di commesse diventa solo una scusa inaccettabile a giustificare un grave disimpegno politico. Basta passerelle e fughe dai giornalisti, per evitare le domande scomode durante le scorribande elettorali, ma subito invece un tavolo alla presidenza del Consiglio dei ministri con il Mise, Ministero Lavoro e Comunicazioni, Regione e Comune per scongiurare la perdita di posti di lavoro. Si fa battaglia, adesso basta, sempre a fianco dei lavoratori. Ho seguito in questi anni tutte le vertenze ed abbiamo non solo salvato i posti di lavoro, ma aumentato il numero addetti in questo territorio. Ho presentato un ddl a mia prima firma per una organica riforma del settore dei call e contaci center che nel nostro territorio conta oltre 1000 addetti".

 Lolli: "Maestranze restino a L'Aquila"

"L'allarme lanciato delle rappresentanze sindacali di Olisistem Start (ex Ecare) è serio e grave". Lo dice il presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli.

"La situazione occupazionale del territorio aquilano, in particolare dopo il sisma, resta difficile e gli occupati del call center hanno rappresentato la risposta quantitativamente più importante al problema occupazionale".

Il nodo centrale è l'applicazione della cosiddetta clausola sociale, il sistema inserito nel bando di vendita che richiede alla società che subentra l'assorbimento della mano d'opera della società uscente e il mantenimento in loco della sede di lavoro. Nel bando è invece previsto che i dipendenti siano assunti nel sito di Roma.

"Perdere l'applicazione della clausola sociale a seguito del bando Acea, in caso fosse applicata con uno spostamento di tutti i lavoratori nella sede romana - aggiunge Lolli - sarebbe un colpo molto duro al lavoro nella nostra città".

 

Ultima modifica il Venerdì, 18 Gennaio 2019 17:40

Articoli correlati (da tag)

Chiudi