L'Abruzzo registra una delle performance migliori in tema di export e non solo dal punto di vista agroalimentare, bensì anche tessile e pellettiero, con un secondo posto di eccellenza nell'automotive.
Questa è la sintesi del convegno organizzato ieri, all'Auditorium Petruzzi di Pescara, dal Centro Estero delle Camere di Commercio d'Abruzzo.
Al tavolo "Export in Abruzzo: prospettive e strategie di impresa" ha partecipato anche il neo Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, alla sua prima uscita istituzionale: "È importante il ruolo della Regione a sostegno dell'export", le sue parole. "L'incremento della competitività delle imprese e dei prodotti del territorio - ha proseguito Marsilio - passa attraverso una rete adeguata di infrastrutture; il nostro compito sarà quello di avere capacità di ascolto e di programmazione. L'Abruzzo paga il dazio di pedaggi autostradali esosi, di porti non adeguati, di reti immateriali ancora da sviluppare. Dobbiamo creare i presupposti per migliorare questi aspetti. Relativamente all'internazionalizzazione dobbiamo essere pronti a sostenere quegli interventi di cui le Pmi e le grandi aziende hanno davvero bisogno".
"Il sistema camerale abruzzese tramite il suo Centro Estero - ha aggiunto il vice presidente vicario Lido Legnini - può pregiarsi di una durevole collaborazione con Regione Abruzzo e con ICE Agenzia e questa solida intesa ha reso possibile la costituzione di una 'Cabina di regia per l'Internazionalizzazione' che dal 2017 ha l'intento di coordinare le azioni di diffusione e promozione delle attività contenute nel Piano Export Sud 2. I numeri nazionali che abbiamo presentato assumono una maggiore valenza se letti in parallelo con gli ultimi dati sull'export regionale, che registra una crescita costante dell'automotive, della pelletteria e del settore farmaceutico (quest'ultimo con un incremento del 41%) ed un lungo trend positivo del settore agroalimentare, che sta conquistando mercati considerati, fino a soli tre anni fa, poco esplorati".
Stando a Piergiorgio Tittarelli, Direttore del Dipartimento dello Sviluppo Economico Regione Abruzzo, "la strada tracciata in questi due anni con le imprese e la Camera di commercio in materia di internazionalizzazione deve rappresentare un punto di partenza indispensabile per mettere a regime la politica di promozione sui mercati internazionali delle imprese abruzzesi. Con Ice e Camera di Commercio abbiamo subito trovato l'intesa giusta basata tutta sulla necessità di dare servizi effettivi alle imprese e di non sciupare l'occasione che ci veniva offerta a livello nazionale. Abbiamo capito quanto sia complesso il mondo delle piccole imprese in tema di mercati esteri, ma questo ha rafforzato la convinzione che solo con un'azione comune è possibile accompagnare le piccole e medie imprese abruzzesi alla conquista dei mercati internazionali. Per questo, sono convinto, che l'esperienza con Ice debba continuare anche nei prossimi anni".
A conclusione dei lavori, l'intervento di Stefano Cianciotta, docente dell'Università di Teramo: "Nel decennio di crisi il Mezzogiorno si è deindustrializzato, perdendo il 30% della ricchezza prodotta dall'industria. La crisi non ha risparmiato l'Abruzzo, che negli ultimi cinque anni ha dovuto gestire 109 crisi industriali, che hanno coinvolto anche le multinazionali. L'Abruzzo, come testimoniano i dati Istat riferiti al III Trimestre 2018, ha perso rispetto al 2017 circa 26mila posti di lavoro, con il tasso di disoccupazione che è salito pericolosamente al 12,1%. Potenziamento dell'export e rilancio degli investimenti industriali restano i driver dello sviluppo abruzzese. Oltre all'automotive, che però potrebbe cominciare a risentire della crisi industriale tedesca, l'export regionale si sta caratterizzando da alcuni anni per il dinamismo del settore agroalimentare, che soprattutto attraverso la filiera vitivinicola sta conquistando mercati poco esplorati fino a soli tre anni fa, come quello cinese. In generale l'export verso i Paesi Extra UE ha registrato nel 2018 un aumento di 83 milioni, performance che in valore percentuale (5,3%) è di gran lunga superiore alla media nazionale, ferma a quota 1,6%".