"I lavoratori stanno rincorrendo le emergenze: la loro vertenza è fuori controllo". Così Elvira Simona De Sanctis, segretario generale della Fiom della provincia dell'Aquila, stamane in presidio alle porte dell'Inps con i ricercatori licenziati dalla Intecs.
Una vertenza, quella dei 70 lavoratori da oltre un anno senza lavoro, dai contorni incredibili.
Ricorderete che, nel novembre 2018, il Tribunale del Lavoro aveva annullato la procedura di licenziamento collettivo mettendo nero su bianco come l'infungibilità addotta dall'azienda quale motivazione per la chiusura del sito aquilano fosse da rigettare. Tuttavia, essendo stato chiuso il laboratorio all'ex polo elettronico, di fatto, i ricercatori non sono potuti tornare al lavoro e restano, dunque, disoccupati.
Qui sta il nodo. "Con una lettura particolarmente restrittiva delle norme - ha spiegato De Sanctis - l'Inps, a valle del pronunciamento del Tribunale del Lavoro, non considera più disoccupati i lavoratori e, quindi, ha sospeso l'erogazione della Naspi; i ricercatori licenziati non percepiscono più un euro, con famiglie rimaste senza alcuna forma di reddito". Grottesco. "Purtroppo, l'Ente che dovrebbe fornire sostegno economico ai lavoratori è sfuggente nell'affrontare le loro difficoltà: fino ad ora non siamo riusciti ad avere un'interlocuzione e, per questo, stamane siamo qui in presidio".
A margine, il Direttore regionale Valeria Vittimberga e il Direttore provinciale Vittoriana Saltarelli hanno accettato di incontrare una delegazione di lavoratori; l'incontro - spiega l'Inps abruzzese in una nota - "si è svolto in un clima estremamente collaborativo e l'Istituto ha espresso vicinanza ai lavoratori in questo particolare momento di difficoltà". I ricercatori hanno potuto finalmente esporre le proprie ragioni ed il vertice dell'Inps, nel ribadire i propri vincoli normativi, ha comunque garantito ogni possibile approfondimento presso i propri uffici centrali, "da effettuarsi entro breve tempo, al fine di pervenire a soluzioni che limitino il più possibile il disagio sociale che scaturisce dalla vicenda Intecs".
Stamane è stato anche ribadito come l'azienda sia "latitante nelle comunicazioni all'Istituto e, in questo modo, sta mettendo in difficoltà anche i pochi lavoratori che potrebbero beneficiare di alcuni scivoli, sfruttando, per esempio, quota 100 per andare in pensione" ha aggiunto il segretario provinciale della Fiom.
E ci sono ulteriori 'novità'. "L'azienda non si chiama più Intecs - ha svelato il segretario generale Fiom - bensì Technolabs srl e, da un mese a questa parte, ha inoltrato richiesta di concordato preventivo. Stante il mancato pagamento del dovuto ai lavoratori licenziati, è chiaro che le spettanze sono a rischio". Al danno, la beffa: "abbiamo scoperto che la proprietà, ed in particolare Massimo Micangeli [qui], ha intrapreso un'altra iniziativa imprenditoriale; è facilmente reperibile online un video che reclamizza un albergo di lusso rivolgendosi a clienti stranieri. E' un video che evoca ambienti ricchi e sfarzosi: mortificante, irriguardoso e offensivo per lavoratori licenziati a cui non viene corrisposto neanche il dovuto", l'affondo di De Sanctis.
Intanto, prosegue la battaglia per non disperdere le professionalità dei ricercatori che, si spera, possano trovare occupazione nel campo della space economy su cui Regione Abruzzo ha investito 10 milioni di euro. Nei giorni scorsi, i lavoratori hanno lanciato un appello al governatore Marco Marsilio e alla sua Giunta: d'altra parte, lo scorso 4 febbraio, nella sala giunta dell'Ente e alla presenza, tra gli altri, di Infn, Università e GSSI, era stato ribadito l'impegno alla loro ricollocazione tra Forender24, impresa fornitrice di servizi tecnologici, e i tre player industriali coinvolti nella strategia nazionale della Space Economy ovvero Thales Alenia Space, Leonardo e Telespazio. In particolare, la capofila Thales Alenia Space si è impegnata con la Regione e con le Organizzazioni Sindacali, a fronte di finanziamenti regionali, a riassorbire prioritariamente le professionalità di alto profilo tecnologico fuoriuscite dalle crisi di aziende, e tra loro proprio i lavoratori ex-Intecs.
Il tempo stringe, però: di qui, la richiesta all'esecutivo regionale e, nello specifico, al presidente e all'Assessore alle Attività Produttive Mauro Febbo, di riprendere la regia dell'operazione, strategica per il territorio. "Al momento, però - chiarisce la Fiom - non siamo stati ancora convocati per un incontro".