Negozi chiusi nottetempo e 1.800 lavoratori sconvolti.
Shernon Holding, la società che gestiva i punti vendita di Mercatone Uno, è stata dichiarata fallita.
Stando a quanto si apprende dai sindacati, i lavoratori sono giunti a conoscenza del fallimento attraverso il passaparola sul social network, soltanto nella notte: "Non c'è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte dell'azienda", ha spiegato Luca Chierici, segretario della Filcams di Reggio Emilia.
In una nota congiunta con Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, i sindacati hanno poi fatto sapere che "questa notte si è appreso che il tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della società e i direttori hanno comunicato ai lavoratori il divieto di accedere ai locali aziendali".
Risultato: saracinesche chiuse, nessuno ha potuto raggiungere il suo posto di lavoro. Per le sigle si tratta dell'ennesima "disavventura che i lavoratori si trovano ad affrontare ed iniziata ormai 7 anni fa. Dopo anni di contratti di solidarietà, cassa integrazione, amministrazione straordinaria e un altro fallimento di cui, a distanza di 3 anni, sono ancora in attesa di poter ricevere le loro spettanze". Insomma, "è una vergogna e chiediamo chiarezza in quanto tutto quello che è successo negli ultimi 8 mesi con la gestione Shernoon Holding risulta inspiegabile". Per il momento, "non si sa cosa succederà ai dipendenti e se nei prossimi giorni potranno riaprire i punti vendita. Si chiede chiarezza e certezza".
Si tratta di una mazzata anche per l'Abruzzo, dove insistono tre punti vendita Mercatone Uno - a Colonnella, Scerne di Pineto e Sambuceto - che occupano circa 100 persone.
Shernon Holding aveva acquisito i 55 punti vendita, dal Piemonte alla Puglia, meno di un anno fa annunciando un imponente piano di riolancio proiettato verso nuovi importanti ricavi già dal 2022; circa un mese fa, però, ha presentato domanda di ammissione al concordato preventivo in continuità, garantendo i presidi occupazionali fino al 30 maggio, data in cui è in programma un incontro al Mise per studiare un piano di salvataggio.
La chiusura è l'effetto della sentenza di venerdì, con la quale il tribunale di Milano ha decretato il fallimento della società.
I sindacati hanno ricordato che già all'incontro al Mise del 18 marzo scorso era stato garantito che tutti i 1.800 dipendenti dei 55 punti vendita passati a Shernon sarebbero stati riassorbiti dall'amministrazione straordinaria. "Tuttavia non sappiamo cosa succederà successivamente - continuano dal sindacato - E' perciò di massima urgenza convocare un tavolo imminente con il Mise, l'amministrazione straordinaria, il curatore fallimentare, per capire cosa succederà". In allarme anche le oltre 500 aziende fornitrici coinvolte dalla vicenda, che vantano crediti non riscossi per circa 250 milioni di euro.
Pezzopane (PD): "Di Maio non ha più alibi, torni al Minstero per trovare una soluzione"
"Ora Di Maio non ha più alibi. Terminata la campagna elettorale fatta di mirabolanti promesse e di rissa continua con il suo alleato di governo, ha il dovere di tornare al ministero e cercare di trovare una soluzione per la crisi della Mercatone Uno. Possibile che non fosse al corrente che la situazione stava precipitando? Trova normale il ministro dello Sviluppo economico che migliaia di lavoratori siano licenziati con un whatsapp? Il tavolo al Mise, necessario ed urgente, sia concreto perché lavoratori e lavoratrici sono disperati".
Così la deputata dem Stefania Pezzopane che chiede al ministro "di fare finalmente il proprio mestiere, se lo sa fare, e di attivarsi da subito per dare una risposta a questi lavoratori. Dal canto mio sono vicina, come lo sono stata a suo tempo, ai dipendenti abruzzesi e alle loro famiglie che si ritrovano adesso di fronte a una situazione che solo un anno fa sembrava risolta. La stagione delle chiacchiere è finita. Chi governa ha il compito di risolvere i problemi e non di ignorali".