Una lettera aperta, per chiedere al massimo vertice di Thales Alenia Space, l'amministratore delegato Donato Amoroso, se intenda onorare gli impegni presi per dare risposta ai 60 ricercatori della ex Intecs che, da due anni, sono senza lavoro.
Nella missiva - inviata per conoscenza dagli ex ricercatori anche al governatore Marco Marsilio, all'assessore regionale con delega al lavoro Mauro Febbo, all'ex vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli che aveva lavorato all'accordo per il reintegro dei lavoratori nell'ambito della strategia sulla 'space economy' su cui l'esecutivo ha investito 10 milioni di euro, e a Roberto Romanelli, amministratore delegato di Forender 24, la start up nata all'ex polo elettronico proprio per reinserire gli ex ricercatori su commesse che sarebbero dovute arrivare dai grandi player del territorio, e in particolare Thales Alenia Space, chiamati a rispondere ai bandi nazionali - si ripercorrono le fasi che sono seguite ai licenziamenti, con la gestione maldestra della Intecs che ha reso ancor più complicata la vicenda.
"A causa delle loro negligenze - scrivono i ricercatori - oggi molti di noi sono senza reddito perché non hanno avuto il TFR, l'indennità di mancato preavviso e hanno avuto un percorso tortuoso per attivare la NASPI, ossia l'indennità di disoccupazione. Attualmente non tutti percepiscono la NASPI e ad alcuni lavoratori l’INPS ha richiesto indietro gli importi erogati. Hanno sbagliato le buste paga e i CUD mettendo in difficoltà i lavoratori anche per le denunce dei redditi. Ma mentre noi subiamo le loro inefficienze, voi continuate ad avere rapporti con questa società", sottolineano gli ex lavoratori. Che ripercorrono ciò che è accaduto negli ultimi anni: "Tre anni fa, consapevoli dei rischi che stavamo correndo con Intecs, attraverso il sindacato, abbiamo avviato un confronto con la Regione Abruzzo. Una volta verificata la volontà di Intecs di licenziare, nonostante potesse utilizzare degli ammortizzatori sociali, insieme all’allora assessore Lolli abbiamo iniziato la ricerca di soggetti industriali che consentissero di non disperdere il patrimonio tecnologico del laboratorio di R&D di L’Aquila. In quel periodo fu firmato un accordo tra Regione, CGIL CISL UIL e FIM FIOM UILM per la ricollocazione dei ricercatori. Successivamente, sempre attraverso la Regione, sono state contattate alcune imprese con le quali si stava cercando di costruire il percorso per recuperare i lavoratori licenziati".
Ebbene, mentre la Regione si stava dando da fare con questi imprenditori, la Thales Alenia Space Italia, attraverso il dott. Riccardo Podda, attuale presidente di Confindustria L'Aquila - chiariscono gli ex lavoratori - ha contattato l’assessore Lolli proponendo un percorso affinché la Regione Abruzzo aderisse alla Space Economy. "In quell’occasione fu illustrato il seguente percorso, che poi successivamente ha subito delle modifiche: la Regione avrebbe dovuto partecipare alla Space Economy con circa 10 milioni di euro, il MISE avrebbe contribuito con circa 15 milioni di euro e la TASI avrebbe partecipato cofinanziando il tutto con circa 25 milioni di euro, per un totale di 50 milioni di euro. Una volta avviata tale procedura di partecipazione alla Space Economy, la TASI avrebbe partecipato alla gara Ital-GovSatCom e, una volta vinta, garantiva che tali cifre sarebbero tornate sul territorio: il 50% per la TASI di L’Aquila e il 50% per le piccole e medie imprese esistenti o nuove del territorio che sarebbero diventate fornitrici di TASI. Cioè 25 milioni per TASI L’Aquila garantendo anche il lavoro a molti vosgtri dipendenti e 25 milioni per le piccole e medie imprese del territorio".
La Regione ha dimostrato immediatamente interesse per questo percorso; "ovviamente l’assessore Lolli, oltre a tenere conto dell’importante ricaduta di tale operazione per le imprese del territorio a partire da TASI, fece presente al dott. Podda della necessità di risolvere il problema dei lavoratori ex Intecs per i quali aveva stipulato un accordo di ricollocazione. Il dott. Podda prese atto di questa richiesta e legando tutto all’aggiudicazione della gara sulla Space Economy si impegnò a ricollocare 50 dei 60 ex ricercatori, non direttamente ma attraverso società fornitrici di TASI. La Regione, essendo stata convinta di questo percorso chiese uno sforzo ulteriore per poter recuperare tutti i lavoratori. Il dott. Podda prese l’impegno di recuperare anche le ulteriori 10 persone attraverso altri progetti che vedevano l’impegno della Regione come NUSES e Dark-side e, per dare un segnale alla Regione, propose di coinvolgere i ricercatori anche su altri programmi come Sathernus. TASI e Regione, conviti di questo percorso, si sono attivati per individuare soggetti idonei per portare avanti l’operazione di ricollocazione dei lavoratori. Furono individuate due società, una che aveva contattato direttamente la Regione, ELCO, e l’altra, ORTEC, vostra fornitrice, individuata direttamente dal dott. Podda. I lavoratori sono stati colloquiati prima dalla ELCO e successivamente dalla ORTEC. La prima società non riteneva di impegnarsi per più di una ventina di persone, la seconda società, dopo aver valutato gli skill dei ricercatori e giudicando oltre il 90% di essi idonei, manifestò la volontà di procedere nell’operazione. Infatti, con la collaborazione di due imprenditori aquilani, la ORTEC costituì la EVOTECH, un primo passo per risolvere definitivamente la situazione. Improvvisamente la ORTEC, senza alcuna spiegazione plausibile, ha abbandonato l’iniziativa. A questo punto uno degli imprenditori aquilani, anche su sollecitazione delle parti, ha manifestato la volontà di andare avanti nel percorso, pur facendo presente di non aver mai operato nel settore e di avere necessità di essere aiutato nel percorso".
Il dott. Podda, tra gli artefici di questa soluzione, prese l’impegno di favorire questo percorso e fu così costituita la società Forender 24.
"In una prima riunione con i responsabili della TASI, come riportatoci da Lolli - continuano i lavoratori - l’imprenditore aquilano chiese una sola garanzia, quella di non prendere in giro i lavoratori e di non essere messo nella spiacevole condizione di avviare un’impresa per poi dover licenziare il personale dopo pochi mesi. In quella riunione ci risulta furono date tutte le garanzie, a partire dall’inserimento di Forender 24 nell'albo fornitori di TASI, operazione necessaria per la ricollocazione dei lavoratori. Da quel momento sono accaduti una serie di eventi che hanno fatto capire che tutti gli impegni presi da TASI e tutte le informazioni fornite sulla Space Economy non erano coerenti con il percorso concordato inizialmente. Infatti abbiamo scoperto che TASI, al contrario di quanto aveva affermato all’inizio di questo percorso, aveva partecipato alla gara con altri soggetti senza metterli a conoscenza dell’impegno preso con la Regione Abruzzo. Con questa novità la TASI garantiva, qualora fosse stata vinta la gara, il recupero di soli 30/35 lavoratori ex Intecs, invitando la Regione a contattare Leonardo e Telespazio per recuperare gli altri lavoratori. Questa è stata una vera e propria scorrettezza visto che l’impegno era stato assunto da TASI e con gli altri soggetti non c’erano mai stati colloqui".
Nonostante ciò l’assessore Lolli insieme a Forender 24 ha stabilito alcuni contatti e ha avuto la disponibilità da parte di questi altri soggetti per il recupero di quello che TASI non era riuscita a garantire. "Successivamente la TASI ha avuto degli incontri con Forender 24 e alcuni ricercatori per capire se le professionalità degli ex Intecs potevano coincidere con le attività richieste. Dai colloqui effettuati è stata verificata una convergenza di circa l’80% del personale. È opportuno far presente che più volte si sono svolti questi incontri con i massimi responsabili del settore anche con piccoli incidenti di percorso che preferiremmo non evidenziare ma che facevano intravedere un interesse forzato al recupero dei ricercatori aquilani".
La situazione attuale: "da quando è cambiata la giunta regionale, la TASI e in particolare il dott. Podda, Presidente di Confindustria L’Aquila, sono completamente spariti e non sappiamo più nulla del percorso concordato e degli impegni presi. Sappiamo che a breve verrà aggiudicato il bando ma al momento non esistono più contatti. Venuti a conoscenza della Delibazione emessa dalla Regione Abruzzo con allegati tutti gli atti del percorso e avendo riscontrato che è stato firmato un preaccordo, chiediamo di capire perché da mesi non abbiamo più contatti con una società che ha chiesto e ottenuto i finanziamenti della Regione Abruzzo. Riteniamo tale atteggiamento lesivo nei confronti nostri, anche perché la Regione, convinta di risolvere la nostra situazione attraverso i vostri impegni, ha abbandonato altri percorsi che potevano costruire delle opportunità. Infine, rimane la nostra delusione perché un’azienda importante come TASI non ha dimostrato coerenza e affidabilità. Abbiamo deciso di scriverle per capire dal massimo vertice, firmatario di un preaccordo, come intende onorare gli impegni presi per risolvere il problema di 60 famiglie aquilane".
Si attendono risposte, evidentemente.