Venerdì, 12 Aprile 2013 15:24

Abruzzo, cresce la cassa integrazione. E le province rischiano il default.

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"La crisi sta crescendo e pertanto aumenta il numero delle persone che hanno bisogno di ammortizzatori sociali. Nel trimestre gennaio - marzo 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, si registra in Abruzzo un aumento complessivo delle ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, pari al 60 per cento. Siamo la seconda regione italiana per crescita di cassa integrazione". A lanciare l'allarme Gianni Di Cesare, segretario regionale Cgil, che insieme a Maurizio Spina della Cisl e Roberto Campo della Uil ha annunciato l'adesione alla manifestazione nazionale in programma il prossimo 16 aprile, a Roma, davanti a Montecitorio, per chiedere adeguati finanziamenti per gli ammortizzatori in deroga.

C'è bisogno di almeno 90 milioni di euro: 40 sono stati già finanziati, ne mancano altri 50. "La Regione Abruzzo deve fare un ragionamento - ha aggiunto Di Cesare - perche' non possiamo per il 2013 trovarci senza la copertura per tutti i lavoratori. La Regione nell'economia del suo bilancio puo' trovare le risorse, ovviamente non le stiamo chiedendo tutti i 50 milioni in quanto una forte quota chiediamo di metterla allo Stato". Da parte sua Maurizio Spina ha fatto notare che quest'anno in Abruzzo le ore di cassa integrazione rischiano di arrivare a 40 milioni. "Le persone - ha detto - che hanno un minimo di reddito garantito dagli armonizzatori sociali rischiano di perderlo perché mancano i finanziamenti. Andremo a manifestare a Roma perché il Parlamento e il nuovo governo devono sapere che il problema degli ammortizzatori sociali e degli esodati che non hanno la copertura per il 2013 è una priorita' assoluta". Dello stesso avviso il segretario della UIL Roberto Campo che ha inoltre sottolineato "il rischio in Abruzzo di un aumento del numero di persone disoccupate, che è già superiore, in proporzione, alla media nazionale".

Toni d'allarme hanno usato anche le istituzioni provinciali, visti i tagli imposti dal governo con il decreto legge numero 35, approvato l'8 aprile, che prevede una sforbiciata pari a un miliardo e duecento milioni. Per quanto riguarda il territorio abruzzese, il taglio ammonterebbe a 28 milioni 846 mila euro, che si aggiungono ai 7 milioni e 286 mila euro del 2012.Molti servizi sarebbero a rischio: scuole, strade, assistenza ai disabili, centri per l'impiego. "Una mazzata vera e propria, se si considera che in base alle nostre previsioni il taglio per il 2013 doveva essere all'incirca di 17 milioni 479mila euro circa" ha detto Guerino Testa, presidente della provincia di Pescara, che ha tenuto stamane una conferenza stampa con il collega teatino Enrico Di Giuseppantonio, con Mauro Martino, presidente del Consiglio provinciale di Teramo, e Antonella Di Nino, vice presidente della provincia dell'Aquila. Nel corso della conferenza è stato paventato il rischio di default delle Province ed è stato lanciato un appello ai parlamentari a "farsi carico di queste problematiche, per mitigare i tagli".

Ultima modifica il Venerdì, 12 Aprile 2013 15:55

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