L’Abruzzo è una delle principali regioni manifatturiere d’Europa; il sistema produttivo della Regione, con un prodotto interno lordo di oltre 30 miliardi di euro, è settimo in Italia per specializzazione industriale, settimo per incidenza delle esportazioni sul PIL (8,7 miliardi di cui circa il 50% legato al settore automotive). Il settore alimentare abruzzese è quinto per numero di occupanti all’interno della filiera e al secondo posto se guardiamo allo specifico della produzione di pasta e vino; l’Abruzzo ha il primato nella filiera dell’elettronica: la regione è prima in Italia in termini di specializzazione regionale. Nel settore della moda la regione è quinta per numero di addetti della filiera e terza se consideriamo le imprese. L’Abruzzo è al primo posto a livello nazionale per rapporto tra studenti e popolazione, davanti al Lazio e Emilia Romagna.
Sono alcuni degli spunti che emergono sfogliando il rapporto "100 Innovation stories Abruzzo", promosso e realizzato dalle Fondazioni Symbola e Hubruzzo, che verrà presentato stamane, alle 10, presso l’Auditorium Petruzzi di Pescara: si tratta di una analisi del sistema produttivo abruzzese col racconto di cento storie d’impresa innovative.
All'evento parteciperanno il segretario generale di Hubruzzo, Roberto Di Vincenzo, e il direttore di Symbola, Domenico Sturabotti, direttore di Symbola; seguiranno le testimonianze di Giovanni Teodorani Fabbri (General manager Fater Smart Bu), Marina Cvetic (Amministratore unico Azienda agricola Masciarelli), Marco De Virgiliis (Amministratore Delegato Markbass), Nicola Di Sipio (Amministratore delegato RAICAM industrie s.r.l.), Sergio Caputi (Rettore dell’Università Gabriele D’Annunzio Chieti-Pescara). L’incontro si concluderà con la tavola rotonda moderata dal giornalista Marco Panara alla quale parteciperanno Mauro Febbo (Assessore alle Attività Produttive della regione Abruzzo), Sergio Galbiati (Presidente Fondazione Hubruzzo), Alessandro Profumo (Amministratore delegato Leonardo) ed Ermete Realacci (presidente Fondazione Symbola).
La ricerca, che ha monitorato per più di un anno il sistema delle imprese innovative d’Abruzzo, fa emergere dati significativi che raccontano di un territorio composito, fatto di paesaggi naturali e rurali, di innovazione e industria. Da questa narrazione, un Abruzzo innovativo e industriale, poco conosciuto agli stessi abruzzesi, si evince che questa terra è una delle principali regioni manifatturiere d’Europa.
La ricerca qualitativa e quantitativa che ha portato alla realizzazione di questo report, volta a mappare la qualità e l’innovazione del tessuto economico abruzzese, è partita da un campo di osservazione di circa 3 mila imprese (restringendo il campo d’indagine alle imprese con almeno 5 addetti e 800mila euro di fatturato). L’analisi triennale dei risultati economici e finanziari conseguiti è stata affiancata da un’analisi qualitativa che ha permesso di raccogliere pareri da esperti autorevoli nei vari settori presi in esame. Le interviste qualitative sono state utili ad affiancare gli aspetti evidenziati dai bilanci, con considerazioni di ordine reputazionale, ambientale e sociale. Ugualmente, hanno permesso di rilevare alcune realtà di piccola dimensione che non sarebbero emerse dai soli numeri.
Varietà settoriale e dimensionale di azienda, distribuzione territoriale sono, infine, altri tre criteri tenuti in considerazione per la selezione delle storie raccontate in questo report.
L’indagine realizzata restituisce un sistema produttivo di qualità ed eccellenza ampio e variegato. Il sistema produttivo abruzzese con un prodotto interno lordo di oltre 30 miliardi di euro è settimo in Italia per specializzazione industriale, settimo per incidenza delle esportazioni sul PIL (8,7 miliardi di cui circa il 50% legato al settore automotive), sesto per surplus commerciale e secondo per valore di interscambio (ogni 100 euro importati se ne esportano più di 200). Un sistema che presenta uno dei più alti tassi di diversità produttiva in Italia (721 categorie di attività presenti sul territorio su 800). "I numeri e le 100 storie di innovazione raccolte da questa indagine - spiega Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - descrivono un’economia regionale estremamente diversificata capace di raccontare una geografia produttiva di qualità, competitiva, aderente alla migliore tradizione del made in Italy, capace di innovarsi e, quindi, di rinnovarsi nel tempo crescendo insieme al territorio, puntando sul capitale umano, la bellezza e la sostenibilità. Una grande storia imprenditoriale che con questa pubblicazione vogliamo raccontare, prima di tutto all’Abruzzo. Cultura, creatività e bellezza sono la chiave di volta di molti settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia e consolidano la missione del nostro Paese orientata alla qualità e all’innovazione: un soft power che attraversa prodotti e territori e rappresenta un prezioso biglietto da visita".
Sergio Galbiati, presidente della Fondazione Hubruzzo, si sofferma sul valore di comunicazione che può avere lo studio: "Con la ricerca e le altre attività in corso d’opera, la Fondazione Hubruzzo propone un altro modo di osservare la realtà, ovvero narrando ciò che funziona e attraverso questa lente individua le prospettive del nostro Abruzzo. Presentiamo la Regione da una nuova prospettiva: inaspettata, concreta e decisamente contemporanea. Attraverso la ricerca sulle eccellenze industriali, proponiamo un’identità della regione che coniuga la rappresentazione storica di regione dei parchi con quella di una regione dai grandi primati industriali. Una regione che sa conservare, una regione che sa fare. La ricerca è rivolta a coloro che non conoscono l’Abruzzo, così come a quelli che ne conoscono soltanto la parte stereotipata. Accanto ai dati, una narrazione dei successi imprenditoriali in modo da avere una visione rigenerata dell'Abruzzo, considerato troppe volte periferico, ma che invece riveste una posizione centrale se visto in un’ottica industriale, che, in ultima analisi, è anche la chiave del nostro Bel Paese".
Elettronica Un importante primato è legato alla filiera dell’elettronica, la regione è prima in Italia in termini di specializzazione regionale. Una filiera che ha una forte centralità nella provincia dell’Aquila che si candida a diventare polo nazionale e internazionale d’innovazione e ricerca sulle nuove tecnologie, a partire dalla sperimentazione del 5G e dei progetti incentrati sui principi di Smart City. Qui lo scorso febbraio è stata effettuata con successo la prima videochiamata attraverso il Mediterraneo su smartphone 5G: dal Tecnopolo dell’Aquila a Barcellona. Ma all’Aquila risiedono anche due hub della conoscenza di rilevanza mondiale. I laboratori lavorano in stretto collegamento con il Gran Sasso Science Institute - scuola superiore universitaria di fisica, matematica, informatica e scienze sociali, avviata in seguito al terremoto dell’Aquila come strumento di rilancio economico dell’area, per volontà del Ministero dell’economia e delle finanze e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
Automotive La regione è tra le più specializzate d’Italia nell’automotive, con imprese globalizzate operanti nella produzione di veicoli, nella componentistica e nell’engineering. Oltre 30.000 addetti, una forte concentrazione nella Val di Sangro in provincia di Chieti (25.000). Prima nella produzione di vetro piano; seconda nella produzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche per gli autoveicoli e nella fabbricazione di moto; terza nella produzione di auto e di componenti per veicoli.
Farmaceutica Settore di rilievo è quello farmaceutico, grazie a 1.200 addetti che raddoppiano con l’indotto, con colossi nazionali e internazionali dell’imprenditoria di settore, università e centri di ricerca: grandi aziende farmaceutiche, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, i principali centri di ricerca dell’area, le Università degli Studi dell’Aquila, di Chieti-Pescara e di Teramo, spin-off universitari e imprese dei settori chimico, farmaceutico, biomedicale, ambientale, logistico, informatico e tecnologico. Il settore farmaceutico rappresenta un fiore all’occhiello industriale della regione, soprattutto grazie ad un’alta propensione alla ricerca, alla produttività e alla competitività: negli ultimi dieci anni il settore è cresciuto in termini di esportazioni del 140%.
Industria del pannolino Nella provincia di Pescara si concentra una filiera tra le più competitive del mondo: quella dei prodotti igienici in carta e ovatta, l’industria del pannolino. Una filiera completa che va dai macchinari, alla produzione di tessuti, al confezionamento. Concentrata soprattutto in provincia, con circa 3000 dipendenti genera un giro d’affari di circa 2.5 miliardi.
Agroalimentare Il settore alimentare è quinto per numero di occupati all’interno della filiera, al secondo posto se guardiamo la produzione di pasta e vino. In Abruzzo si trova una delle capitali mondiali della pasta: Fara San Martino, un bellissimo borgo nel cuore della Majella, con 1400 abitanti ospita quattro dei principali pastifici regionali, alcuni di fama internazionale. Numeri importanti anche nel settore del vino. Con 3,2 milioni di ettolitri di vino nel 2017, l’Abruzzo è la quinta regione italiana per capacità produttiva, con una crescita del 15% rispetto all’anno precedente. Restringendo l'analisi alla produzione proveniente da vitigni DO e IG, il vino di qualità prodotto in Abruzzo registra un tasso di crescita medio del 3% tra il 2013 e il 2017, anno in cui ha raggiunto 1,5 milioni di ettolitri, grazie ad una superficie di 15mila ettari (mentre quella complessiva, tra vini da tavola e vini di qualità, è pari a 36 mila ettari). Il Montepulciano d’Abruzzo Doc rappresenta oltre il 70% del totale dei vini a denominazione controllata prodotti in Abruzzo, con un volume di imbottigliato pari a circa 100 milioni di bottiglie, numeri che lo pongono, ogni anno, tra i primi vini Doc fermi prodotti in Italia.
Moda Nel settore moda la regione è quinta per numero di addetti della filiera e terza se consideriamo le imprese. Un sistema che produce beni per i principali marchi internazionali dell’abbigliamento. Il settore tessile-abbigliamento in Abruzzo ha una tradizione molto antica, legata alla trasformazione e lavorazione della canapa, coltivata nel teramano fino alla fine degli anni sessanta. Il settore si sviluppa a cavallo degli anni sessanta e settanta, periodo in cui le piccole attività artigianali presenti sul territorio evolvono verso forme industriali più strutturate. La creazione di un indotto di subfornitura specializzata trova terreno fertile, grazie alla presenza nel territorio di realtà come La perla e Golden Lady e di imprese locali come la Monti di Roseto degli Abruzzi.
Design Il design, anche se di recente sviluppo, registra trend di crescita interessanti: nel 2015 apre nella città di Pescara la quinta sede dell’Isia – Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, prima scuola pubblica di design istituita dal Ministero della Pubblica Istruzione e nel 2016 in città viene avviato il corso di Laurea triennale in Design, presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara, primo tra le università pubbliche abruzzesi. Il corso, alla sua sola terza edizione, ha registrato un boom di iscritti lo scorso anno (237 i candidati presenti ai test di ammissione a fronte degli 80 posti disponibili), a dimostrazione che le esigenze formative dei più giovani stanno cogliendo i mutamenti in atto.
Poli universitari e ricerca Tra i primati della regione si può annoverare quello sulla popolazione universitaria (anche grazie alla presenza di quattro università) attestandosi al primo posto a livello nazionale per rapporto tra studenti e popolazione, davanti a Lazio e Emilia Romagna. Con alcune eccellenze di rilievo nazionale, quali il Dipartimento di Neuroscienze Imaging e Scienze Cliniche dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, inserito nel panorama internazionale delle reti di ricerca in imaging avanzato, oggi strumento essenziale per studiare il cervello umano. Per accrescere la conoscenza sull’individuo e le interazioni tra individui, il centro ricorre alle più avanzate tecniche attualmente disponibili, alcune delle quali sviluppate all’interno del dipartimento stesso. Di rilievo internazionale sono anche i risultati raggiunti dalla Clinica Oftalmologica dello stesso ateneo D’Annunzio, primo in Italia a utilizzare la robotica in oculistica e sede nazionale della Scuola italiana di Chirurgia robotica.