Giovedì, 17 Ottobre 2019 00:23

Call center, preoccupazione per i 190 lavoratori della commessa di Poste

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Ieri le segreterie provinciali di Fistel Cisl, Slc Cgil e Uicolm Uil hanno tenuto una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione dei call center a L’Aquila.

A partire dalla vicenda Olisistem Start: come noto, nel sito aquilano 107 lavoratori gestiscono la commessa Acea e 190 quella di Poste Italiane.

L’azienda ha deciso di non partecipare alla gara per il rinnovo della commessa Acea, a causa di problematiche amministrative portate a conoscenza dei sindacati soltanto due giorni prima la scadenza del bando; ad aggiudicarsela per i prossimi due anni è stata la società abruzzese Tecnocall srl che applicherà la clausola sociale col principio della territorialità. Significa che i 107 lavoratori attualmente impiegati continueranno a lavorare all'Aquila, nel sito ex Ecare di Bazzano.

Ai microfoni di newstown, l'amministratore unico della Tecnocall srl, Gesualdo Ranalletta (anch'egli abruzzese), si è dichiarato soddisfatto per l'esito della gara, manifestando "la soddisfazione per l'applicazione della clausola sociale ai dipendenti interessati secondo il perimetro indicato nel bando e alle stesse condizioni economiche"; il tutto, come detto, "senza costi aggiuntivi per i lavoratori che continueranno le proprie attività nello stesso sito produttivo ove, finora, sono stati occupati dall'appaltatore uscente".

A destare preoccupazione, invece, è la situazione dei 190 lavoratori della commessa di Poste Italiane.

Come hanno chiarito Antonio De Simone (Fistel Cisl), Marilena Scimia (Slc Cgil) e Piero Francazio (Uicolm Uil), pur avendo istruito il bando ad invito cui hanno risposto 7 aziende, Poste non ha ancora affidato l'appalto. Stante la difficilissima situazione di Olisistem Start che, a quanto si è potuto apprendere, potrebbe avviare la procedura di concordato preventivo o addirittura avanzare istanza di fallimento, i sindacati chiedono a gran voce che si faccia presto: se la situazione dovesse precipitare - se i lavoratori, cioé, dovessero andare in disoccupazione - verrebbero meno gli obblighi imposti dalla clausola sociale con l’azienda aggiudicante che, a quel punto, potrebbe rivolgersi ad altri lavoratori o spostare altrove la commessa.

Una ipotesi assolutamente da scongiurare.

Le segreterie provinciali di Fistel Cisl, Slc Cgil e Uicolm Uil stanno lavorando da tempo, di concerto con la Regione, col sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e con la deputata Stefania Pezzopane per fare in modo che Poste applichi in modo corretto la clausola sociale assicurando il principio della territorialità; in occasione dell’inaugurazione dell’Ufficio L’Aquila centro, il sindaco del capoluogo si è fatto intermediario consegnando all’amministratore delegato Matteo Del Fante una lettera che chiarisce, appunto, l’urgenza di assegnare l’appalto.

Passando alla commessa del contact center Inps/Inail/Equitalia che, a L’Aquila, viene gestita da Transcom con 72 lavoratori diretti e, in subappalto, dal consorzio Lavorabile, costituito da una società e da due cooperative, con 411 unità di personale (compresi gli interinali), ad aggiudicarsi la gara è stata Comdata.

Il contratto è stato firmato il 2 agosto scorso: l’azienda ha già incontrato i sindacati il 13 settembre, a Milano, e il 19 settembre a L’Aquila; questa mattina, alle 11, nella sede individuata da Comdata all'ex polo elettronico, è previsto un nuovo confronto, definito interlocutorio, con i sindacati che, in attesa dell’accordo quadro da trovarsi a livello nazionale - parliamo di una commessa che impiega 3mila persone lungo lo stivale - metteranno sul tavolo le loro richieste: vinta la battaglia sul principio della territorialità, va applicata correttamente la clausola sociale con la difesa del perimetro occupazionale, e cioè di tutti i lavoratori, anche di quelli interinali; inoltre, verrà ribadita la necessità di uniformare i dipendenti al contratto di riferimento, quello delle telecomunicazioni, eliminando il subappalto.

In sostanza De Simone, Scimia e Francazio hanno inteso ribadire la posizione già espressa nei mesi scorsi: Comdata riassorba direttamente alle proprie dipendenze tutti i lavoratori, anche quelli attualmente in subappalto, applicando il contratto di riferimento dei call center. Il cambio d’appalto è l’occasione per regolarizzare la situazione: fino ad oggi, infatti, il consorzio Lavorabile ha applicato alle cooperative il ccnl coop mentre alla società il ccnl delle telecomunicazioni, con importanti differenze contrattuali, economiche e normative tra lavoratori che, di fatto, svolgono le medesime mansioni.

Le segreterie provinciali di Fistel Cisl, Slc Cgil e Uicolm Uil hanno sottolineato che esistono tabelle sul costo del lavoro depositate al Ministero che stabiliscono il costo del lavoro medio: per quale motivo, dunque, si dovrebbe ricorrere al subappalto? E perché non uniformare i contratti a quello delle Tlc? Sarebbe cosa dovuta e giusta per i lavoratori del consorzio Lavorabile. D’altra parte, al tavolo istituito in Regione per stilare un protocollo d’intesa che normalizzi, finalmente, il settore dei call center in Abruzzo, si è messo nero su bianco, appunto, che il contratto di riferimento dovrà essere quello delle telecomunicazioni. Non altri.

Ultima modifica il Giovedì, 17 Ottobre 2019 08:47

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