Lunedì, 04 Novembre 2019 19:07

Credito, la Fisac-Cgil: "In Abruzzo e Molise è emergenza"

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La questione del credito continua a rappresentare un'emergenza per l'Abruzzo e per il Molise, regioni in cui il 90% del tessuto produttivo è composto da piccole e micro imprese che producono prevalentemente per un mercato interno asfittico e che, di conseguenza, vivono enormi difficoltà.

I temi in questione sono stati al centro del convegno "Il sistema del credito in Abruzzo e Molise" promosso dalla Cgil, dalla Fisac-Cgil Abruzzo e Molise e dalla Fisac nazionale. L’iniziativa si è svolta oggi all’Aurum di Pescara.

Ai lavori, introdotti dal coordinatore Fisac-Cgil Abruzzo Molise, Francesco Trivelli, e da Francesca Carnoso della Fisac nazionale e conclusi dal segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, hanno preso parte il segretario generale della Fisac nazionale, Giuliano Calcagni, l'amministratore delegato della Banca Popolare di Bari, Vincenzo De Bustis, il direttore del dipartimento Sviluppo economico della Regione Abruzzo, Nicola Commito, Claudio De Vincenti, già ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, il direttore della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo, il presidente della Fira, Alessandro Felizzi, e il presidente nazionale di Federconsumatori, Emilio Viafora.

"In valori percentuali, il credito, nel settore delle piccole e micro imprese, in Abruzzo e Molise - sottolineano Cgil e Fisac - decresce molto di più di quanto accada a livello nazionale: negli ultimi 12 mesi la flessione è proseguita per oltre 90 milioni di euro. Tale situazione sta diventando una vera e propria emergenza a tutti i livelli. La politica regionale, che dovrebbe adottare misure adeguate alle necessità del momento, di fatto è inesistente".

"Persistono, inoltre - proseguono i promotori del convegno - forti disomogeneità nella ripresa delle due regioni: il Prodotto interno lordo, nel periodo 2008-2018, è pari al -5,2% in Abruzzo e al -20,3% in Molise. Come se non bastasse, l'Abruzzo viene indicato come una delle zone d'Italia più colpita dal fenomeno dell’usura. L’intero settore bancario, in particolare in Abruzzo e Molise, è in profondo mutamento. La complessità del cambiamento coinvolge tutti gli attori economici, politici e sociali poiché tutto ciò ha un impatto sullo sviluppo, sulle imprese, sul mondo del lavoro, sui risparmiatori, sulle famiglie e sui pensionati”.

“Occorre far convergere il sistema del credito e il comparto infrastrutturale a beneficio del territorio; le banche possono fungere da volano per la realizzazione di investimenti e per concludere opere di interesse pubblico” ha dichiarato il segretario generale della Fisac Cgil Nazionale, Giuliano Calcagni.

“Il convegno ha riguardato prevalentemente l’importanza del credito alle micro e piccole imprese, vera emergenza regionale; occorre ripensare l’organizzazione dei Confidi  in Abruzzo, per metterli in condizioni di allargare il sostegno alle imprese; occorre procedere alla riorganizzazione della FIRA SPA (finanziaria regionale), lavorare meglio sui bandi comunitari; per fare tutto ciò, occorre attivare con immediatezza un osservatorio sul credito. La politica deve interessarsi ai mutamenti che intervengono il sistema bancario, per tutelare le lavoratrici e i lavoratori e per le conseguenze che possono avere sullo sviluppo e sulle imprese” ha affermato il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri.

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