Giovedì 12 dicembre, dalle ore 16 alle ore 18, nell'aula magna della facoltà di Economia di Univaq (via Mezzanotte, località Acquasanta), si terrà il seminario "La guerra dei dazi", tenuto dagli economisti Roberto Basile e Piero Carducci.
"Parafrasando il famoso generale prussiano von Clausewitz" si legge in una nota dello stesso Carducci "potremmo dire che la feroce guerra dei dazi innescata da Trump contro la Cina è la continuazione della politica con altri mezzi. Dato che la guerra dei dazi diventa inevitabilmente guerra valutaria senza esclusione di colpi, la storia insegna che una guerra commerciale è soggetta ad escalation, innesca reazioni a catena e sfugge sovente al controllo. Se non si troverà un accordo esploderà un conflitto che vedrà tutti contro tutti, ciascun Paese difenderà interessi egoistici e farà coincidere la vision politica con i ristretti confini del proprio feudo".
"Sullo sfondo un esito ben più serio, la cosiddetta "trappola di Tucidide". Tucidide attribuiva lo scoppio della guerra fra Atene e Sparta (V secolo a.c.) alla esponenziale crescita della potenza ateniese, e alla paura che tale crescita ingenerò nella rivale Sparta. Oggi come allora e come più volte si è ripetuto nella Storia i rapporti internazionali rispondono alla stessa logica: se una potenza dominante come gli USA si trova a dover fare i conti con una potenza emergente come la Cina, farà quello che fece Sparta, ovvero avrà paura e finirà per scatenare una guerra, anche al di là delle originarie intenzioni".
"La guerra dei dazi è solo il sintomo di una questione geopolitica ben più ampia: il contrasto tra una potenza sinora dominante, gli Stati Uniti, che non vuole cedere la propria leadership ed una potenza emergente, la Cina, che aspira al ruolo di paese guida mondiale. Siamo solo alle battute iniziali, la guerra commerciale durerà anni ed alla fine una sola superpotenza, probabilmente la Cina, dominerà il mondo".
"Gli Stati Uniti accetteranno lo scenario probabile di un mondo sinocentrico? Siamo condannati al conflitto oppure esiste una via d'uscita? Gli scenari di terza guerra mondiale disegnati dagli analisti sono realistici? L'Europa, come sempre indecisa e contraddittoria, sarà solo terra di conquista attraverso la Via della Seta o vorrà giocare un ruolo?".