"Il decreto con cui il governo salva la Banca Popolare di Bari è anche per noi abruzzesi una buona notizia; lo Stato, finanziando l'operazione con 900 milioni di euro da Invitalia, mette in sicurezza una Banca importante e soprattutto dà risposte certe e concrete a migliaia di risparmiatori e piccoli azionisti, salvaguardando al tempo testo centinaia di posti di lavoro".
A dirlo è la deputata del Partito Democratico, Stefania Pezzopane. "Il decreto, tanto atteso dai risparmiatori pugliesi, lo era anche per noi abruzzesi, dato che la Popolare di Bari aveva acquisito Tercas e Caripe che avevano già pagato un conto salatissimo in termini di erogazione di credito e servizi bancari", ha aggiunto Pezzopane. "Il decreto approvato è, dunque, motivo di rassicurazione per tutti i risparmiatori abruzzesi delle banche assorbite da BPB, dando la possibilità di guardare al futuro con occhi diversi dal recente passato. Ovviamente dopo questo primo concreto impegno del governo andrebbe capito cosa intenda fare Regione Abruzzo e come il sistema bancario pensi di reagire a questa drammatica situazione. Per noi, il primo interesse sono i risparmiatori".
Pezzopane ha ricordato come in Abruzzo ci siano decine di sportelli della Popolare di Bari, "in particolare in piccoli comuni come Civitaquana, Collecorvino, Civitella, Cugnoli, Farindola, San Valentino, Tocco a Casauria, Torre dei Passeri, Arsita, Aprati, Campli, Canzano, Castelli, Colonnella, Pietracamela, Torricella Sicura, Isola del Gran Sasso, Carsoli, S. Maria Imbaro, Poggiofiorito ed altri, con numerosi risparmiatori e correntisti da tutelare".
"Negli scorsi anni ci sono stati i fallimenti di Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti, adesso arriva questa nuova pericolosissima vicenda", la presa di posizione del deputato di Forza Italia Antonio Martino. "Da capogruppo azzurro in Commissione Finanze a Montecitorio chiedo, e il nostro movimento sarà in prima linea per questo, che vengano salvaguardati coloro che in questi anni hanno investito in azioni e in prodotti finanziari, ma vanno difesi soprattutto - oltre agli azionisti - i dipendenti delle banche coinvolte. L'Abruzzo, a causa di questa nuova crisi, rischia una vera e propria bomba sociale. Bene che il governo sia intervenuto immediatamente, ma adesso serve una strategia di lungo periodo che dia risposte concrete e che rappresenti una prospettiva per il futuro di questi territori".
Intanto, l'assessore alle Attività produttive Mauro Febbo ha inteso chiarire che "il governo regionale è costantemente in contatto con i vertici della Banca Popolare di Bari per il tramite dei responsabili commerciali di zona e segue da vicino le ultime vicende relative dell'Istituto che conta in Abruzzo circa 100 sportelli con più di 800 dipendenti, dislocati principalmente nelle province di Pescara e Teramo".
Prioritario in questa fase è rassicurare e salvaguardare i clienti e risparmiatori della Banca Popolare di Bari "soprattutto alla luce del Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri nella serata di ieri dove vengono introdotte misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzoggiorno per la realizzazione di una banca di investimento" ha aggiunto Febbo; ebbene "su questo preciso punto, a gennaio chiederò ai Commissari appena nominati, Enrico Ajello e Antonio Blandini, un incontro per capire riorganizzazione ed obiettivi dell'Istituto che deve diventare punto di riferimento del sud e del nostro territorio in virtu' del radicamento in Abruzzo".
Ha concluso Febbo: "nella nostra Regione vi è l'esigenza di tutelare e rafforzare il sistema creditizio soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese. Sono convinto che sarà possibile instaurare velocemente un buon rapporto con la futura Banca del Sud non solo per aiutare aziende e territorio, ma soprattutto per ridurre il divario che ci separa con le regioni del Nord".