Sono 20853 le famiglie abruzzesi che percepiscono reddito e pensione di cittadinanza.
I dati, aggiornati al novembre 2019, sono forniti dall’Inps, che ha censito un totale di 46050 persone coinvolte, ossia di soggetti la cui esistenza dipende dall’erogazione di questo contributo economico pensato dal governo Lega-M5S come misura di contrasto alla povertà.
Per la precisione, i nuclei familiari percettori del reddito di cittadinanza sono 18282, mentre quelli destinatari della pensione di cittadinanza 2571. Gli importi medi mensili sono di 484 euro per il reddito e di 211 euro per la pensione.
La provincia con il maggior numero di nuclei ammessi a ricevere il rdc, in termini assoluti, è Pescara (5033, pari a 11984 persone coinvolte), seguita dall’Aquila (4822, per 11252 persone coinvolte), Chieti (4706, 11072 persone coinvolte) e Teramo (3721, 8813 persone coinvolte).
Stessa situazione per le pensioni: è Pescara a primeggiare con 780, seguono L’Aquila (655), Chieti (637) e Teramo (499).
Ma se si rapporta il numero di domande alla popolazione residente, è la Provincia dell’Aquila, come avverte la Cgil con Francesco Marrelli (segretario Camera del Lavoro) e Dario Angelucci (direttore patronato Inca), quella che ha “la più alta incidenza di popolazione coinvolta con il 3,77% del totale, a fronte del 2,87% di Chieti, del 3,76% di Pescara e del 2,86% di Teramo, per un totale pari ad 1,61% dei nuclei familiari residenti sul territorio contro l'1,22% di Chieti, l'1,57% di Pescara e l'1,20% di Teramo”.
“La situazione” affermano Marrelli e Angelucci “è resa ancora più problematica dal progressivo spopolamento delle zone interne, perché a fronte di un invecchiamento medio della popolazione attiva sul territorio, si riducono fortemente gli spazi per un allargamento del perimetro occupazionale e per la tenuta dell'equilibrio sociale e comunitario. In assenza di un impegno deciso della politica locale e regionale, la situazione rischia di generare l'ennesima occasione persa per il rilancio dell'Abruzzo e della Provincia dell'Aquila, a causa della fragilità del quadro economico e la difficoltà di cogliere elementi di rilancio occupazionale e di integrazione sociale dei disoccupati ed in particolare della popolazione femminile, che sconta una maggiore difficoltà d'inserimento nel mondo del lavoro”.
“La Cgil” continuano Marrelli e Angelucci “evidenzia un arretramento strutturale del quadro economico provinciale. Dopo anni di mancata crescita e di crisi economica, molte famiglie beneficiano del reddito di cittadinanza come unica possibilità di sussistenza e di recupero potenziale di una condizione lavorativa, che in molti casi è venuta meno alla fine del percorso di protezione degli ammortizzatori sociali, a seguito della riforma del 2015 che ne ha ridotto fortemente la disponibilità nell'utilizzo, ovvero non si è mai definita a causa di un lungo periodo di inoccupazione per la mancanza di opportunità concrete di lavoro. La conclusione dell'indennità di mobilità o del sussidio di disoccupazione, ovvero la condizione di lunga inoccupazione, ha consegnato il destino di circa 11.000 persone e dei loro nuclei familiari alle possibilità derivanti dal reddito di cittadinanza, che senza un adeguato percorso di formazione professionale rischia di non essere sufficiente a garantire un reinserimento nel mondo del lavoro in modo stabile e continuativo, assicurando il contrasto alla povertà assoluta ma non per questo sufficiente alle esigenze del territorio e della popolazione, che invece avrebbe bisogno di investimenti economici rilevanti”.
La situazione nel resto d'Italia
In totale, in Italia sono 857141 i nuclei familiari percettori del reddito, che corrispondono a una platea di 2 milioni e 230mila persone coinvolte con un importo medio mensile di 519 euro, e di 120703 quelli che ricevono la pensione, con 137318 persone coinvolte e un importo medio mensile di 216 euro.
Geograficamente, le regioni dove sono state accolte più domande per il reddito di cittadinanza sono quelle del Sud (342831). A seguire, le Isole (189246), Nord Ovest (134318), Centro (126760) e Nord Est (63986).