Domenica, 16 Febbraio 2020 10:34

Tar congela fusione CCIAA L'Aquila e Teramo. Febbo: "Sospensiva sarà capovolta"

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Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha congelato, per il momento, il percorso di fusione tra le Camere di Commercio dell’Aquila e Teramo.

E' stato accolto, infatti, il ricorso presentato dai teramani nelle scorse settimane contro il progetto, peraltro fermo da tempo, previsto dalla riforma nazionale.

I giudici amministrativi hanno concesso la sospensiva fino alla trattazione collegiale dell’istanza cautelare fissata nella Camera di consiglio dell’11 marzo prossimo.

La Camera di Commercio teramana, guidata da Gloriano Lanciotti, aveva presentato il ricorso contro Regione Abruzzo, il ministero dello Sviluppo Economico, Unioncamere nazionale e l’Ente camerale aquilano opponendosi alla costituzione della Camera di commercio Gran Sasso d’Italia, tra le altre cose, per la differente condizioni dei due enti, quello aquilano ritenuto fermo nella sua attività, e quello teramano, attivo e virtuoso verso il proprio territorio. Da mesi sulla fusione sono in atto polemiche e scontri, anche politici, che hanno coinvolto anche la Regione Abruzzo.

"La decisione del Tar è un decreto emesso 'inaudita altera parte' rinviando la decisione nel merito al prossimo 11 marzo. Prassi conosciuta e attesa ma, come avvenuto per la questione dei B&B, siamo convinti della legittima e correttezza del nostro operato", ha tenuto a sottolineare l'assessore regionale alle Attività Produttive Mauro Febbo. "L'accorpamento recepisce il progetto di fusione volontaria del 2017 tra le due camere, a cui è seguito nel 2017 il DM a firma Calenda mai impugnato; in questo senso, anche le indicazioni del Mef, notificate a fine novembre, confermano le direttive che lo stesso Ministro pentastellato Patuelli ha richiamato più volte riconoscendo la legittimità del Decreto. Peraltro i ricorsi presentati da altre Camere alla Corte Costituzionale fanno riferimento a fattispecie diverse, cioè nei casi in cui non ci sia stata un'intesa".

Febbo ha aggiunto di essere convinto che il processo di fusione "rafforza il sistema camerale dei due territori che si troverebbero, in caso contrario, a dover competere con numeri e forze sicuramente minoritarie. Spiace - conclude l'assessore regionale - riscontrare come coloro che ieri hanno determinato la decisione di accorpamento, il governo PD di Renzi, chi l'ha voluta, la giunta D'Alfonso con Pepe, all'epoca assessore all'agricoltura (cioè la rappresentanza più forte numericamente all'interno della Cciaa di Teramo), oggi invece si schieri demagogicamente e pretestuosamente su posizioni di retroguardia e anacronistiche causando un danno enorme all'economia di quel territorio".

Ultima modifica il Lunedì, 17 Febbraio 2020 01:34

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