Lunedì, 16 Marzo 2020 15:14

Coronavirus, approvato il decreto 'Cura Italia' da 25 miliardi

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Il Consiglio dei ministri ha approvato l'atteso decreto ribattezzato "Cura Italia" che contiene le misure economiche per rispondere all'emergenza sanitaria del coronavirus.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha parlato in conferenza dopo il Cdm esprimendo innazitutto vicinanza agli italiani "che stanno facendo enormi sacrifici per il bene comune". Il decreto dà concretezza allo stanziamento di 25 miliardi che il governo aveva deciso nei giorni scorsi, ottenendo dal Parlamento il via libera ad ampliare il deficit previsto per il 2020. Inizialmente si ipotizzava di utilizzare in due riprese quelle risorse, poi - come ha spiegato il ministro dell'Economia Riccardo Gualtieri - il governo ha optato per mettere sul piatto tutto e subito, con l'estendersi della crisi e dei suoi contraccolpi economici, dei quali è ancora impossibile avere un quadro completo.

"Le misure di sostegno e spinta sono concreta dimostrazione della presenza dello Stato" nell'emergenza coronavirus, ha rivendicato Conte: "Possiamo parlare di 'modello italiano' non solo sanitario, ma anche come strategia economica di risposta alla crisi. Mettiamo in campo 25 miliardi di denaro fresco e attiviamo flussi per 350 miliardi: è una manovra economica poderosa", ha detto il presidente del Consiglio.

Come già spiegato dal sottosegretario all'Economia Misiani, Conte ha anticipato che in futuro ci saranno nuove misure ("un piano di ingenti investimenti, semplificazione, riduzione delle tasse") per rilanciare il Paese: arriverà un decreto ad aprile, che - nell'auspicio del governo - dovrebbe contare anche sulle risorse che l'Europa si prepara a stanziare.

Sanità, cassa integrazione, mutui e liquidità: questi gli assi di intervento.

Al primo posto - ha spiegato Gualtieri - il "finanziamento aggiuntivo molto significativo per il Sistema sanitario nazionale e la Protezione civile, che vale quasi 3.5 miliardi". Il secondo capitolo, "che vale più di 10 miliardi", riguarda il sostegno all'occupazione, la difesa del lavoro e del reddito "affiché nessuno perda il posto di lavoro a causa del coronavirus". La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha dettagliato che sono previste risorse per 1.3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3.3 miliardi per la cassa integrazione in deroga che andrà a coprire anche le aziende "con un solo dipendente". Gualtieri ha confermato la copertura "di tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme con un assegno di 600 euro per il mese di marzo".

Per gli autonomi e i liberi professionisti, ha aggiunto Catalfo, "questo primo decreto stanzia circa 3 miliardi a tutela del periodo di inattività". E' anche prevista la sospensione dei contributi previdenziali, per queste categorie.

Sempre nel capitolo del lavoro è prevista l'estensione del congedo parentale a 15 giorni e un voucher baby-sitter da 600 euro (1.6 miliardi stanziati con un bonus ulteriore "speciale" per il personale sanitario) per chi ha bisogno di curare i figli. Per i permessi della legge 104, i permessi per marzo-aprile saranno di 12 giorni (500 milioni stanziati).

Ci sarà un ulteriore intervento sui licenziamenti che verranno congelati: riguardano le procedure dal 23 febbraio in avanti.

Per i lavoratori in quarantena, si prevede che sia considerata come malattia.

Nel decreto, anche una riduzione aggiuntiva del cuneo fiscale per i lavoratori.

Il terzo capitolo riguarda il sistema del credito e l'agevolazione dell'erogazione di liquidità: sospensione delle rate di mutui e prestiti con garanzie pubbliche. C'è poi la sospensione degli obblighi di versamento di tributi e contributi (fino a 2 milioni di euro anche per Iva, fisco ecc.) e oltre questo limite per le categorie colpite direttamente dalla crisi.

Il quinto titolo riguarda l'intervento sul dettaglio di alcuni settori economici. Dalle agevolazioni sui mutui alla cassa integrazione in deroga, erano molti gli interventi che erano già stati anticipati nei giorni di attesa del Consiglio dei Ministri. Non sono mancate, nelle ultime ore, tensioni sul provvedimento con le diverse anime della maggioranza che hanno cercato di alimentare le risorse a favore di autonomi o partite Iva.

Qui, le altre misure previste.

Ultima modifica il Lunedì, 16 Marzo 2020 22:36

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