Martedì, 17 Marzo 2020 09:31

Regione Abruzzo, schiaffo del Governo: impugnata legge di stabilità 2020

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Altro 'schiaffo' del Governo a Regione Abruzzo: dopo aver deciso di impugnare la legge regionale n. 34 del 31 ottobre 2019 che modifica le norme per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, il Consiglio dei Ministri riunito ieri per approvare, tra l'altro, il decreto 'Cura Italia', su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia ha deliberato di impugnare la legge della Regione Abruzzo n. 3 del 28 gennaio 2020, recante “Disposizioni finanziarie per la redazione del bilancio di previsione finanziario 2020-2022 (legge di stabilità regionale 2020)”, la prima manovra economica del governo di centrodestra guidato da Marco Marsilio portata in aula dall'assessore Guido Quintino Liris.

Il Governo ha motivato l'impugnazione spiegando che "una norma in materia urbanistica si pone in contrasto con la disciplina statale in materia di tutela dei beni culturali e paesaggistici e viola l’articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione, nonché i principi di ragionevolezza e buon andamento, di cui agli articoli 3 e 97 della Costituzione".

Non solo.

"Un’altra norma riguardante i finanziamenti pubblici per le associazioni di promozione sociale lede i principi costituzionali di uguaglianza sostanziale di cui all’articolo 3 della Costituzione e di autonomia delle formazioni sociali e sussidiarietà degli enti del terzo settore, di cui all’articolo 2 e 118, ultimo comma, della Costituzione". E poi, "un’altra norma ancora in materia di benefici abitativi lede i principi di uguaglianza e di ragionevolezza espressi dall’articolo 3 della Costituzione". Infine, "altre norme di carattere finanziario violano l’articolo 81, terzo comma, della Costituzione e l’articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, riguardante la potestà legislativa esclusiva dello Stato in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici".

Ricorderete che il centrodestra alla guida della Regione era giunto all'approvazione della legge di stabilità tra tensioni e spaccature che avevano reso il percorso di redazione del documento una sorta di corsa ad ostacoli, con i partiti di maggioranza a farsi la guerra e gli assessori regionali impegnati ad una sorta di tiro alla fune sulle risorse disponibili.

Ora, non resta che attendere la reazione del governatore Marco Marsilio e della sua Giunta.

La nota del Consiglio: "Lavoriamo per evitare contenzioso istituzionale"

"Il Consiglio regionale dell'Abruzzo difende la legittimità delle norme contestate dal Governo contenute nella legge regionale di stabilità 2020 e rilancia con una serie interventi".

Il Consiglio, in particolare, nonostante il momento di grave difficoltà nazionale, si sta attivando per apportare nuove modifiche alle parti contestate della norma, in un'ottica di collaborazione e nel tentativo di evitare il contenzioso istituzionale. In particolare sul tema del "recupero dei sottotetti", che in questo momento appare centrale nella contestazione ricevuta, "il Servizio Legislativo del Consiglio regionale ha elaborato una serie di controdeduzioni che certificano la bontà dell'intento normativo contro il parere negativo espresso dal Governo. Diverse sentenze della Corte Costituzionale, infatti, hanno già 'assolto' altre Regioni da imputazioni similari facendo emergere dei principi a cui anche l'Abruzzo si richiama".

La materia trattata è oggetto di potestà legislativa concorrente "e le azioni proposte si limitano a incentivare il recupero dei vani inutilizzati nel rispetto della normativa urbanistica ed edilizia, senza incidere in alcun modo sulla pianificazione territoriale o sulla localizzazione degli interventi affidati ai piani urbanistici comunali".

Il Consiglio regionale dell'Abruzzo, alla luce della giurisprudenza costituzionale, non intravede i vizi di legittimità costituzionale paventati dal Governo, "considerando che le modifiche apportate alla legge regionale sull'edilizia si limitano a prescrizioni di carattere tecnico-edilizio senza intaccare disposizioni paesaggistiche ed ambientali dei comuni. Ulteriori impugnative sulla norma in tema di 'edilizia pubblica' riguardano i reati per i quali è consentita l'esclusione dai benefici abitatiti ed economici dei soggetti condannati con sentenza passata in giudicato. Anche in questo caso il Consiglio regionale evidenzia la difformità nel giudizio del Governo, indicando medesime normative vigenti nelle Regioni Lombardia, Puglia, Marche e Piemonte che però non hanno subito impugnative di illegittimità costituzionale".

Infine, sulle "Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e cyberbullismo", vengono recepite le indicazioni suggerite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha proposto di allargare i benefici della norma a tutti "gli enti del terzo settore" e non solo alle "associazioni di promozione sociale" così come originariamente formulato. Su tutte le obiezioni fatte dal Governo il Consiglio regionale ha elaborato atti di impegno a firma del presidente Lorenzo Sospiri alo scopo di adeguare la normativa regionale alle osservazioni governative.

La precisazione del ministero degli Affari Regionali: "Da Governo nessuno schiaffo, decisione rientra nelle dinamiche costituzionali"

"Le impugnative delle leggi regionali non sono improvvise, ma sono precedute da una serrata consultazione tra tecnici delle regioni e ministeri competenti. L'impugnativa della legge finanziaria della Regione Abruzzo per possibili profili di incostituzionalità era già stata annunciata agli uffici della Regione. Il Dipartimento per gli Affari regionali è al lavoro con i ministeri competenti e la stessa Regione per superare le criticità.
Nessuno schiaffo, quindi, del governo alla Regione Abruzzo ma normali dinamiche nel rapporto istituzionale tra Stato e Regioni. Il rapporto è improntato sulla massima collaborazione istituzionale".

Così in una nota l'ufficio stampa del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.

Paolucci (Pd): "Stop prevedibile, disponibili a trovare soluzioni condivise".

"Sin dal varo del documento economico-finanziario avevamo paventato lo scenario che oggi si è puntualmente materializzato con lo stop dal Governo e il ricorso alla verifica di costituzionalità di alcuni passaggi del Bilancio 2020 per altro scritto "a mano": si corregga in fretta".

Lo afferma in una nota il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.

"Bisogna essere in condizione di poter operare subito, evitando la contrapposizione istituzionale e attivando gli uffici per correggere quanto richiesto – esorta Paolucci – Come centrosinistra siamo disponibili a fare la nostra parte perché l'Ente possa utilizzare in modo completo lo strumento del bilancio, specie in questo particolare momento, ma non possiamo non rammentare il fatto che quello approvato era un bilancio pesantemente a rischio e in più passaggi viziato".

"Lo era, fra l'altro - prosegue Paolucci - per via del super emendamento da 4 milioni di fondi a pioggia, nonché per la triste aggiunta vergata a mano dalla Lega, fatta diventare parte integrante della delibera sul bilancio, finalizzata a coprire, prima volta nella storia amministrativa e legislativa regionale, progetti di legge-manifesto di stampo sovranista, non ancora votati e passati al vaglio del Consiglio".

"Preso atto di questo ulteriore stop - conclude il consigliere - l'invito a chi governa è quello di una maggiore condivisione delle azioni e di apportare le correzioni per dare le prime risposte a cittadini e imprese per la crisi economica scatenata dall'epidemia, perché l'interesse più alto tutelato sia quello degli abruzzesi".

Ultima modifica il Martedì, 17 Marzo 2020 20:37

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