Pubblici esercizi al collasso nella provincia dell’Aquila: è quanto evidenziato dal presidente provinciale della Fipe Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Daniele Stratta, il quale, con riferimento all’emergenza Coronavirus, ritiene che se non si adotteranno al più presto provvedimenti adeguati, in grado di sostenere le imprese del settore per almeno un anno, si potrebbe rischiare la chiusura di una percentuale compresa tra il 70 e l’80% delle partite iva del comparto.
La crisi durerà a lungo, ribadisce Daniele Stratta, in quanto i provvedimenti restrittivi a tutela della salute pubblica saranno protratte, seppure in misura variabile , almeno fino alla prossima primavera, prima della quale non sarà sicuramente possibile tornare alla normalità.
Stratta, a nome di tutto il Consiglio Provinciale Fipe Confcommercio, e in linea con le richieste avanzate da Confcommercio sin dall’inizio dell’emergenza, invoca pertanto la sospensione del pagamento delle utenze e una sospensione dei canoni di locazione durante tutto il periodo di chiusura imposta dal Governo ed un’importante riduzione degli stessi a partire dal giorno in cui sarà consentita la riapertura, tenuto conto che i pubblici esercizi, oltre a dover ridurre drasticamente la capienza all’interno dei locali, dovranno sostenere costi ingenti che saranno imposti a livello sanitario, relativamente alle procedure di protezione dei lavoratori e dei clienti e che saranno totalmente a carico degli esercenti.
"Bene la Cassa Integrazione in Deroga per i dipendenti, ma è di vitale importanza che sia garantita liquidità alle aziende con piani che prevedano preammortamenti di almeno un anno consentendo agli esercenti di superare il periodo emergenziale e, fondamentale, la sospensione dei tributi locali compatibilmente con le risorse assegnate dal Governo ai Comuni per le mancate entrate, così come la proroga dei contributi SIAE ed SCF e del canone RAI", aggiunge il presidente provinciale della Fipe.
Stratta segnala, inoltre, l’iniziativa del Consiglio Provinciale Fipe Confcommercio di donare derrate alimentari, che ogni singolo Consigliere ha in carico presso la propria azienda, alla Mensa Celestiniana, al fine di contribuire nel proprio piccolo ad aiutare chi, in questo momento, è privo dei minimi mezzi di sussistenza. "Occorre fare presto – conclude - perché l’emergenza sanitaria, della cui gravità siamo perfettamente consapevoli, rischia di causare il default di un settore economico che, a livello nazionale, rappresenta il 15% del PIL".