A seguito delle ipotesi sinora trapelate sulle imminenti riaperture della 'fase 2', i ristoratori aquilani fanno fronte comune chiedendo un incontro con le autorità competenti e proponendo una piattaforma di interventi che, a loro parere, sarebbero necessari per dare respiro alle attività.
"La grande difficoltà che i settori della ristorazione e della somministrazione in generale, bar, pub, pasticcerie stanno patendo a causa del Covid-19, e che soprattutto patiranno nel futuro prossimo, ha innescato, nel modo più naturale possibile, l'esigenza da parte di noi operatori di questo specifico settore del territorio aquilano di riunirci in un unico, nuovo movimento per confrontarci, per capire cosa sarebbe stato delle nostre attività, e per diventare, all’alba della fase 2, un'unica, forte voce da dover far ascoltare", si legge in una nota del gruppo, che ha aperto anche un proprio profilo Facebook, RistoratoriAQ vs Virus.
Una voce attraverso la quale "mettere in luce l'immensa gravità delle nostre condizioni. Una voce per spiegare a chi non è del nostro settore e non può minimamente immaginarlo! Noi purtroppo, conti alla mano, ne siamo ben consapevoli e fortemente preoccupati".
I ristoratori chiedono attenzione, in primis, al Comune dell’Aquila e ai comuni limitrofi, consapevoli però che il loro grido, insieme al grido dei colleghi Abruzzesi e Italiani, "dovrà raggiungere anche le amministrazioni Regionali fino al Governo centrale, perché gli interventi adottati fino ad ora, a tutela della nostra categoria, sono inadeguati e non sufficienti a far fronte alla enorme difficoltà economica che ha iniziato a travolgerci. Animati da un grande senso di responsabilità abbiamo chiuso le nostre attività già prima del fatidico 12 marzo 2020, ma di certo, oggi, non possiamo accettare di pagare noi direttamente le conseguenze così catastrofiche di un problema sanitario nazionale".
La soluzione non può essere accedere, in quelle modalità e condizioni, al nuovo finanziamento bancario inserito nel Decreto Liquidità, "finanziamento che purtroppo risulta ad oggi l’unica soluzione proposta dal Governo per poter coprire i debiti che ogni giorno aumentano e che, inoltre, dovrà essere restituito con i relativi interessi! La soluzione non può essere la concessione del 'regalo' di 600 euro, panacea inutile per i costi aziendali che continuano ad essere assai elevati. E non possiamo pensare che una Partita Iva valga solo seicento euro! Ci rifiutiamo di pensare che le istituzioni non riescano ad immaginare la tempesta che la nostra categoria sta affrontando da oltre un mese e contro la quale saremo costretti a combattere per i prossimi anni! Per questo esigiamo risposte e conseguenti azioni nette, precise e definitive. Da soli non possiamo farcela e, con noi, le nostre famiglie, quelle dei nostri collaboratori e quelle dei nostri fornitori".
Dunque, i ristoratori mettono sul tavolo le loro richieste "da portare, nel più breve tempo possibile, nei luoghi di discussione". Ve le proponiamo di seguito:
LOCAZIONE Costi di locazione sospesi dal 12 marzo 2020 fino alla fine delle misure restrittive. Possibilità per il proprietario delle mura/attività di portare in detrazione il 100% del mancato guadagno. Dalla data di riapertura senza misure restrittive, ricontrattazione dei contratti di locazione e possibilità di portare in detrazione il 50% dei proventi della locazione da parte del proprietario fino al 31 dicembre 2021.
MUTUI, LEASING, PRESTITI Sospensione sia delle quote capitale che delle quote interesse delle rate di mutui, leasing, prestiti attivi a carico del titolare e/o soci dell’azienda dal 12 marzo 2020 fino al 31 dicembre 2021 senza ricalcolo degli interessi delle rate sospese.
UTENZE Cancellazione delle fatture dal 1 marzo 2020 fino alla riapertura delle attività anche se in maniera parziale. Nessuna applicazione dei costi fissi contenuti nelle utenze di gas, luce, telefono, acqua e depurazione acque reflue fino al 31 dicembre 2021. Restano attivi solo i consumi reali.
AMMORTIZZATORI SOCIALI Cig al 100% concessa fino alla riapertura, anche se parziale, delle attività. Cig al 70% fino al 31 dicembre 2020 per forza lavoro non necessaria alla riapertura dell'attività con l'obiettivo di salvaguardare l'occupazione.
TASSE E TRIBUTI COMUNALI e REGIONALI Sospensione di tutte le tasse e tributi locali (IUC, ICP, TOSAP), dal 12 marzo 2020 al 31 dicembre 2020. Snellimento nelle pratiche burocratiche per la concessione di aree pubbliche da adibire a somministrazione.
DECRETO LIQUIDITA’ Aumentare il tetto massimo di prestito, con garanzia da parte dello Stato al 100%, portandolo a 75000,00 euro. Restituzione in 10 anni, a interessi tan e taeg 0, prima rata dopo 24 mesi dall’erogazione. Il 50% della somma erogata a fondo perduto.
RAI E SIAE Storno costi Rai e Siae dal 12 marzo 2020 fino alla riapertura anche se parziale. Sospensione canone Rai e Siae fino al 31 dicembre 2021.
SOSPENSIONE ATTIVITA’ E “CONGELAMENTO” PARTITA IVA In caso di oggettiva difficoltà nel riprendere l’attività, se le nuove condizioni dovessero determinare l’impossibilità a lavorare con congruità, avere la possibilità di sospendere l’attività “congelando” l’operatività della partita Iva.
FISCO Sospensione di cartelle esattoriali in essere, sospensione dall’invio di nuove cartelle esattoriali, sospensione dell’applicazione dei parametri ISA (Indici Sintentici di Affidabilità), sospensione dei pagamenti rottamazione ter fino al 31 dicembre 2021.
REGIONE Bando POR-FESR Regione Abruzzo per stanziamento somme, a fondo perduto, come ristoro per perdite dovute da mancati incassi, deperimento e smaltimento merci, durante il periodo di lockdown.
CRIF e BANCA D’ITALIA Cancellazione di eventuali segnalazioni in tutte le centrali rischio nel periodo di lockdown dovute a mancati pagamenti.