Micron, la seconda azienda d'Abruzzo. Avevamo scritto, prima delle vacanze pasquali, che la multinazionale aveva annunciato, entro il 4 maggio, la cessione del sito ad una nuova società, la Marsica Innovation Technology, proprietaria del 51% delle azioni. La fetta minoritaria del capitale, il 49%, la prenderanno i tedeschi di LFoundry. Una formula assolutamente innovativa. Una operazione che, tecnicamente, è definita management buyout. Il 20% delle azioni della Mit, infatti, andranno ai lavoratori e il 31% al management, con in prima fila Sergio Galbiati, direttore Micron Italia, e Riccardo Martorelli, numero uno del sito di Avezzano. L'idea è di proporre sul mercato nuovi prodotti capaci di rilanciare il polo, nel campo dell'automotive, del servizio elettromedicale, delle videocamere per impianti di sicurezza, dei sensori per laboratori scientifici e delle applicazioni in campo energetico.
Stamane, in un incontro aperto nello stabilimento Micron di Avezzano, Sergio Galbiati ha confermato che "dai primi giorni di maggio partirà un nuovo progetto industriale, 100% europeo". Si è poi detto certo che “il sano confronto registratosi durante l'incontro potrà incentivare il sostegno di tutti nel far insediare la nuova realtà industriale ad Avezzano. Alle autorità italiane abbiamo chiesto di adoperarsi nel sostenere una politica industriale europea competitiva nel settore, affinché LFoundry possa diventare un'azienda leader in Europa capace di servire mercati e clienti in tutto il mondo. A tutti i presenti e al territorio in generale - ha aggiunto Galbiati - abbiamo ricordato che i cambiamenti esistono nella vita di ogni individuo o azienda, pertanto non vanno considerati come eventi straordinari ma come processi continui, di tutti i giorni”.
All’incontro hanno partecipato le istituzioni locali e protagonisti importanti della economia della Marsica. Sono stati illustrati il business plan dello stabilimento e il nuovo assetto societario della compagnia dopo la vendita del sito da Micron ad LFoundry. Inoltre, Riccardo Martorelli ha confermato la necessità di intervenire sulla riduzione del 30% dell'eccesso strutturale di ore lavorabili: "l'indicazione chiara venuta dal Governo è di salvaguardare l'alto livello di professionalità tra i lavoratori attraverso il ricorso ad ammortizzatori sociali conservativi da attuarsi con modalità funzionali alla rigorosa realizzazione del piano industriale”, ha spiegato. “La presenza al lavoro durante la cassa integrazione straordinaria devono tener conto di vari aspetti quali la funzione lavorativa, le competenze, la prestazione individuale e i livelli di assenteismo registrati negli anni".