Un vertice per ricompattare la maggioranza, scossa da tensioni interne acuite dalla lunga campagna elettorale verso le amministrative del 20 e 21 settembre, e per ridare slancio all’attività di governo in vista di un autunno che si preannuncia caldissimo, in particolare dal punto di vista economico.
Il governatore Marco Marsilio ha riunito ieri, in conclave, assessori, consiglieri e alcuni capi Dipartimento al Villa Maria Hotel di Francavilla; "sereno e costruttivo" il clima che si è respirato, stando alle poche dichiarazioni rilasciate alla stampa dai vertici regionali.
Si è discusso, come ovvio, della gestione dell’emergenza sanitaria: l’assessora Nicoletta Verì e il capo Dipartimento salute Claudio D’Amario non hanno nascosto la loro preoccupazione per i ritardi nella definizione della rete Covid, approvata dal Ministero, che prevede il rafforzamento dei reparti di terapia intensiva e l’ammodernamento dei Pronto soccorso.
Ma si è fatto anche un punto politico, con una approfondita discussione sulle leggi che approderanno al voto del prossimo Consiglio comunale, ed in particolare quella sull'urbanistica.
Poi, gli interventi economici da mettere in campo. Il primo, il varo di un nuovo provvedimento, il 'Cura Abruzzo 3', con la riprogrammazione dei fondi strutturali: servono circa 30 milioni per i bandi a fondo perduto, altri 45 per l’infrastrutturazione delle imprese oltre alle risorse che andranno destinate alle famiglie. Uno sforzo importante che dovrà tenere conto, d’altra parte, del piano di risanamento portato avanti in questi mesi.
C’è inoltre la partita del Recovery Fund, con l’Abruzzo che, insieme alle altre Regioni, sarà chiamato a lavorare col Governo al Piano nazionale di ripresa e resilienza che andrà presentato a Bruxelles per accedere ai fondi: si punterà sulle infrastrutture, sulla sicurezza degli edifici scolastici, sui collegamenti viari e ferroviari.
Serve programmazione, però. E bisogna agire in fretta.
Le prospettive sono piuttosto preoccupanti, ed in particolare nella provincia dell’Aquila che sta sopportando l’ennesima emergenza dopo quella seguita al sisma del 2009 da cui il tessuto economico si stava, ancora, faticosamente riprendendo.
"Nei primi sei mesi dell’anno, abbiamo avuto quasi 30 mila dipendenti sospesi con ammortizzatori sociali per l’emergenza sanitaria; a questi si aggiungono quasi 20mila lavoratori, partite Iva e contratti di collaborazione, che hanno usufruito del bonus. Come dato aggiuntivo, quello ormai noto dello spopolamento: in un anno, abbiamo perso 2.500 residenti", i dati snocciolati dal segretario generale della CGIL della provincia dell’Aquila, Francesco Marrelli. "E’ chiaro che se queste sono le premesse, l’autunno sarà sicuramente caldo: in assenza di interventi strategici, sia sul lavoro che su servizi e reti, diventerà effettivamente complicato invertire la tendenza".
Si dovrà puntare sui fondi messi a disposizione dalla Comunità europea ma "serve programmazione" ribadisce Marrelli: “a nostro parere, va messo in campo un piano straordinario per il lavoro, un intervento deciso su reti e servizi e un progetto concreto per la conservazione e la tutela ambientale. Su questi aspetti, vorremmo confrontarci con la Regione”.
D’altra parte, ad oggi manca completamente l’interlocuzione con le parti sociali. "Abbiamo provato ad illustrare, anche pubblicamente, le direttrici che, secondo noi, andrebbero seguite. Non ci sono state risposte. E’ chiaro che la tendenza va invertita anche con l’utilizzo delle risorse europee, ma senza una programmazione seria, e di lungo respiro, non sarà affatto semplice".