L’Ugl lancia di nuovo l’allarme sull’internalizzazione dei servizi di contact center dell’Inps, gestiti, attualmente, dal gruppo Comdata e da Network Contact, che nel 2019 si aggiudicarono in Ati la commessa.
Il segretario regionale Abruzzo Ugl Telecomunicazioni, Venanzio Cretatola, in una conferenza stampa, ha denunciato come le modalità e il percorso dell’operazione restino tutt’ora incerti ed è tornato a chiedere a Inps il rispetto della clausola sociale, che impone la tutela della continuità occupazionale dei lavoratori uscenti nel caso del passaggio di un appalto da un vecchio a un nuovo aggiudicatario. Senza l’applicazione della clausola, dice Cretarola, “si rischia il disastro”.
Attualmente nel servizio di contat center Inps lavorano, a livello nazionale, oltre 3 mila persone (ma è una stima: l’Ugl sottolinea come l’Inps non abbia ancora fornito i numeri esatti del perimetro occupazionale). All’Aquila sono 560.
Breve riassunto delle puntate precedenti.
Il prossimo 30 novembre scadrà l’appalto vinto da Comdata e da Network Contact. Lavoratori e sindacati sono preoccupati perché una norma contenuta nella legge di conversione del decreto Salva Imprese - la 128 del 2019 - ha stabilito che l’intero servizio di contact center Inps dovrà essere reinternalizzato e affidato a nuova società controllata dall’istituto, Inps Servizi spa. Una società privata a partecipazione pubblica, nella quale dovrebbero confluire gli operatori telefonici.
L’Inps, è l’accusa l’Ugl, ha però detto, e lo ha ribadito anche nell’ultimo incontro avuto qualche giorno fa con le parti sociali, di voler assumere i lavoratori non applicando la clausola sociale – la sola che garantirebbe un pieno riassorbimento dell’attuale forza lavoro - ma attraverso una “selezione pubblica su titoli, con punteggio aggiuntivo che valorizzi gli anni di professionalità acquisita sulla commessa”.
Un concorso pubblico così concepito, secondo l’Ugl, al quale, presumibilmente, risponderanno decine di migliaia di persone, taglierebbe fuori automaticamente tantissimi lavoratori attualmente impiegati in Comdata/Network Contact. Tra questi, sottolinea Cretarola, ci sono sicuramente i dipendenti assunti con diploma di licenzia media, che solo all’Aquila sono una trentina.
La selezione pubblica, afferma Cretarola, sarebbe illegittima perché anche le società in-house come Inps Servizi Spa, che sono società di diritto privato, hanno l’obbligo, e non la discrezionalità, di applicare la clausola sociale,
Inoltre, attacca sempre l’Ugl, l’Inps non ha ancora specificato quanti lavoratori dovrebbero essere assunti dalla nuova società e ha annunciato che i nuovi contratti saranno tutti part time, senza per ora specificarne la percentuale.
“Inoltre Tridico” rimarca Cretarola “ha confessato di aver appena saputo che l’Agenzia delle Entrate, per la quale tutora operano oltre 200 addetti dal 2012 nello stesso Contact Center Inps, affiderà il suo servizio ad una cooperativa che prevede come sede di lavoro Roma, cosa che noi sapevamo e scrivevamo da 4 mesi ma senza avere alcuna risposta né da Inps né da AdER. 80 di loro sono a L’Aquila e Tridico 3 giorni fa ne ha praticamente annunciato il licenziamento.
In realtà i 200 addetti operavano anche per Inps da sempre e hanno quindi diritto a permanere nel percorso di internalizzazione”.
Cretarola critica anche l’attuale gestione della commessa da parte di Comdata, che “continua a non rispettare l’accordo sull’orario di lavoro nella sede dell’Aquila, causando la riduzione del 25 % del monte ore e stipendi rispetto agli ultimi anni, ha continuato ad inserire nel Contact Center centinaia di persone in tutta Italia (tranne che a L’Aquila) giungendo pochi giorni fa anche ad espellere 13 lavoratori in somministrazione con formazione completa Inps e anni di esperienza”.
“Da oltre un anno” continua Cretarola “segnaliamo una gestione del servizio concentrata quasi esclusivamente sulla riduzione della durata dei contatti, per aumentare i profitti, con inevitabili ricadute in termini di qualità del servizio e di riduzione del personale occorrente alla società di Inps, soprattutto in vista della cessazione dell’emergenza Covid che ha portato quasi al raddoppio dei volumi di attività. La qualità del servizio pubblico resta la nostra priorità”.
“Per questo abbiamo da tempo inviato formalmente a Inps la segnalazione di 12 violazioni contrattuali da parte del gestore, le quali incidono sulla qualità del servizio e, se non corrette, rischiano di comportare una pesante riduzione del del personale occorrente con la internalizzazione”.
“Abbiamo inoltre segnalato la perdurante assenza di autorizzazione all’avvio della sede operativa di Comdata, che non è stata autorizzata dall’ARAP, società della Regione che gestisce l’area industriale. Una sede su cui il Servizio prevenzione della ASL, a seguito delle nostre richieste di intervento, anche inviato notizie di reato alla Procura. Abbiamo trasmesso le relative documentazioni a Inps, che continua a non rispondere”.