“In provincia dell'Aquila, come nel resto della regione Abruzzo, si registra una carenza di figure professionali, manageriali e ingegneristiche. Si stima che la domanda sia superiore del 37% rispetto alla reale disponibilità su base nazionale e L’Aquila segue questo trend. Molte aziende lamentano una cultura del lavoro poco sviluppata e non al passo con i tempi, concettualmente ferma agli anni '70-'80”.
L'analisi è del presidente del Comitato Piccola industria di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Guido Arista.
“Va riportato al centro dell'attenzione anche il ruolo della Piccola e Media industria: la tradizione italiana e il nostro sapere passano, inevitabilmente, anche attraverso le piccole e medie imprese. Le grandi aziende rappresentano un'ossatura economica imprescindibile, ma la capacità di reagire alle nuove situazioni, l'innovazione e la tradizione di alto livello qualitativo sono una prerogativa anche delle Pmi come dimostrato nell'ultimo decennio con la new economy. Il “saper fare” delle Pmi è un valore, che deve creare appartenenza e orgoglio”.
Arista ha ricordato che “l'Abruzzo ha una forte tradizione manifatturiera, molto apprezzata ma non sempre nota, con 22.000 piccole e medie imprese che danno lavoro a 200.000 dipendenti. E' riduttivo”, prosegue il presidente del Comitato Piccola Industria, “pensare che le Pmi siano solo parte di un sistema di sub-fornitura verso la grande azienda. Esistono, anche in provincia dell'Aquila, piccole aziende sane che competono a livello nazionale, europeo e globale: nel farmaceutico, in ambito tecnologico, nella ricerca scientifica, nella meccatronica, in campo spaziale, nell'abbigliamento, nell'edilizia, così come nell'agroalimentare. La competenza delle Pmi, la loro storia e le ambizioni future devono essere conosciute e parte di una campagna di valorizzazione, anche mediatica”.
Arista ha annunciato che “è in fase di partenza un progetto per promuovere il “saper fare” delle piccole aziende attraverso dei mini-documentari sulla scia di veri e propri lavori cinematografici diffusi dai network nazionali. E’ poi prossimo l'appuntamento con il “Pmi Day”: un'iniziativa che, dal 2010, vede ogni anno le piccole e medie imprese associate a Confindustria aprire le porte ai giovani, agli amministratori degli enti locali, agli organi di informazione e a tutti coloro che interagiscono con le attività delle aziende. Si tratta di un'iniziativa organizzata con le Associazioni di Confindustria”, sottolinea Arista, “pensata proprio per contribuire a diffondere la conoscenza della realtà produttiva delle imprese e il loro impegno quotidiano a favore della crescita, tramite un momento di esperienza diretta in azienda per vedere come nascono i prodotti e i servizi e cogliere l'esperienza di chi contribuisce a realizzarli”.
"Ci sono carenze strutturali, è vero, e vanno sanate: il digitale, la formazione, le infrastrutture fisiche e digitali, l’eccessiva e quindi di conseguenza inutile burocrazia etc. Situazione che non aiuta, ma anzi frena lo sviluppo. Il PNRR è uno strumento e può essere un’opportunità di rilancio se gestito con intelligenza. Ne attendiamo l’imminente applicazione, non mancano dubbi sulla modalità di impiego".
“Serve un patto economico e sociale. Nessuno può chiamarsi fuori” come detto dal Presidente Draghi nell’assemblea di Confindustria.
Anche in questo caso va riportato al centro dell’attenzione in ruolo della PMI con lo strumento offerto dalla proposta di legge per la modifica del Reddito di cittadinanza, che propone come “formatori” proprio gli artigiani ed i lavoratori che appartengono a determinate categorie di lavoro già individuate dallo Stato. In questo modo si creano continuità e vere opportunità di lavoro.
Arista invita, infine, “a ripensare i Cluster (distretti) riportandoli alla vocazione iniziale, per i quali sono nati, cioè composti da pmi e a servizio delle pmi. Fare squadra deve essere un obiettivo comune che vede impegnati dalla Pubblica amministrazione ai professionisti, dalle grandi alle piccole imprese del nostro territorio. Anche l'Expo di Dubai è un momento importante per favorire l'internazionalizzazione delle nostre imprese: "un'opportunità per creare nuovi business non solo nel Paese ospitante ma anche negli altri 191 presenti. Il nostro sistema economico”, conclude, “deve poter cogliere questa occasione”.