Mercoledì, 20 Ottobre 2021 10:15

Arista (Confindustria): “Pochi manager in provincia dell’Aquila. Va riportato al centro il ruolo delle Pmi”

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In provincia dell'Aquila, come nel resto della regione Abruzzo, si
 registra una carenza di figure professionali, manageriali e
ingegneristiche. Si stima che la domanda sia superiore del 37%
rispetto alla reale disponibilità su base nazionale e L’Aquila 
segue questo trend. Molte aziende lamentano una cultura del lavoro 
poco sviluppata e non al passo con i tempi, concettualmente ferma 
agli anni '70-'80”.

L'analisi è del presidente del Comitato
 Piccola industria di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Guido
 Arista.

Va riportato al centro dell'attenzione anche il ruolo
 della Piccola e Media industria: la tradizione italiana e il nostro
 sapere passano, inevitabilmente, anche attraverso le piccole e medie
 imprese. Le grandi aziende rappresentano un'ossatura economica
imprescindibile, ma la capacità di reagire alle nuove situazioni,
 l'innovazione e la tradizione di alto livello qualitativo sono una
prerogativa anche delle Pmi come dimostrato nell'ultimo decennio con
la new economy. Il “saper fare” delle Pmi è un valore, che deve
creare appartenenza e orgoglio”.

Arista ha ricordato che “l'Abruzzo
ha una forte tradizione manifatturiera, molto apprezzata ma non
 sempre nota, con 22.000 piccole e medie imprese che danno lavoro a
 200.000 dipendenti. E' riduttivo”, prosegue il presidente del
 Comitato Piccola Industria, “pensare che le Pmi siano solo parte di
un sistema di sub-fornitura verso la grande azienda. Esistono, anche 
in provincia dell'Aquila, piccole aziende sane che competono a
livello nazionale, europeo e globale: nel farmaceutico, in ambito 
tecnologico, nella ricerca scientifica, nella meccatronica, in campo
spaziale, nell'abbigliamento, nell'edilizia, così come
nell'agroalimentare. La competenza delle Pmi, la loro storia e le
 ambizioni future devono essere conosciute e parte di una campagna di
 valorizzazione, anche mediatica”.

Arista ha annunciato che “è in
 fase di partenza un progetto per promuovere il “saper fare” delle
 piccole aziende attraverso dei mini-documentari sulla scia di veri e
 propri lavori cinematografici diffusi dai network nazionali. E’ poi
 prossimo l'appuntamento con il “Pmi Day”: un'iniziativa che, dal
 2010, vede ogni anno le piccole e medie imprese associate a
 Confindustria aprire le porte ai giovani, agli amministratori degli
 enti locali, agli organi di informazione e a tutti coloro che
interagiscono con le attività delle aziende. Si tratta di 
un'iniziativa organizzata con le Associazioni di Confindustria”,
 sottolinea Arista, “pensata proprio per contribuire a diffondere la
 conoscenza della realtà produttiva delle imprese e il loro impegno
 quotidiano a favore della crescita, tramite un momento di esperienza 
diretta in azienda per vedere come nascono i prodotti e i servizi e
cogliere l'esperienza di chi contribuisce a realizzarli”.

"Ci sono 
carenze strutturali, è vero, e vanno sanate: il digitale, la
 formazione, le infrastrutture fisiche e digitali, l’eccessiva e
 quindi di conseguenza inutile burocrazia etc. Situazione che non 
aiuta, ma anzi frena lo sviluppo. Il PNRR è uno strumento e può
 essere un’opportunità di rilancio se gestito con intelligenza. Ne 
attendiamo l’imminente applicazione, non mancano dubbi sulla
 modalità di impiego".

“Serve un patto economico e sociale. Nessuno
 può chiamarsi fuori” come detto dal Presidente Draghi nell’assemblea
 di Confindustria.

Anche in questo caso va riportato al centro
 dell’attenzione in ruolo della PMI con lo strumento offerto dalla
 proposta di legge per la modifica del Reddito di cittadinanza, che 
propone come “formatori” proprio gli artigiani ed i lavoratori
che appartengono a determinate categorie di lavoro già individuate
 dallo Stato. In questo modo si creano continuità e vere opportunità
 di lavoro.

Arista invita, infine, “a ripensare i Cluster
 (distretti) riportandoli alla vocazione iniziale, per i quali sono
 nati, cioè composti da pmi e a servizio delle pmi. Fare squadra deve
essere un obiettivo comune che vede impegnati dalla Pubblica
 amministrazione ai professionisti, dalle grandi alle piccole imprese
del nostro territorio. Anche l'Expo di Dubai è un momento importante
 per favorire l'internazionalizzazione delle nostre imprese:
 "un'opportunità per creare nuovi business non solo nel Paese 
ospitante ma anche negli altri 191 presenti. Il nostro sistema
 economico”, conclude, “deve poter cogliere questa occasione”.

Ultima modifica il Mercoledì, 20 Ottobre 2021 10:30

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