Vi proponiamo il primo approfondimento tematico di Osservatorio Abruzzo* - La crescita di un territorio e del benessere delle comunità che lo vivono dipende anche dall’efficienza degli enti locali che lo amministrano.
Questi ultimi sono i più vicini – fisicamente e non solo – alla vita quotidiana delle persone, assumono da sempre un ruolo fondamentale. Non parliamo solo delle regioni, che a partire della riforma costituzionale di inizi duemila hanno visto crescere la loro centralità, ma anche dei comuni, delle province e di altri soggetti territoriali come per esempio le comunità montane o i consorzi di bonifica.
In questi anni il tema dell’organizzazione e del personale a disposizione degli organi territoriali è stato spesso al centro del dibattito pubblico in Abruzzo (in particolare nelle aree interne), stimolato dal grande sforzo burocratico-amministrativo che compiono gli enti locali nel lungo processo di ricostruzione del territorio in seguito ai terremoti del 2009, 2016 e 2017.
In media in Abruzzo sono 5,39 i dipendenti comunali ogni mille abitanti, un rapporto leggermente inferiore rispetto alla media delle regioni italiane a statuto ordinario (pari a 5,72). Si colloca sopra la media il capoluogo regionale, L'Aquila, con 7,3 dipendenti ogni mille abitanti. Poco sotto Chieti (6,20) e Pescara (6,19). Tra i capoluoghi, ultima Teramo con 4,95 dipendenti ogni 1.000 residenti. Tra le maggiori città non capoluogo, al primo posto Roseto degli Abruzzi (Teramo) con 6,25 dipendenti comunali ogni 1.000 residenti, seguita da Lanciano (6,06), Ortona (5,96), Avezzano (5,87), Sulmona (5,44), Francavilla al Mare (4,56), Giulianova (4,50), Vasto (4,39). Ultima per numero di dipendenti pro capite Montesilvano (3,16 ogni 1.000 abitanti).
Il ruolo degli enti locali accresce di importanza anche alla luce del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), in cui si prevede che una parte importante delle risorse venga gestito proprio dai comuni. Si stima che delle risorse europee dedicate all'Italia nell'ambito del Pnrr, una quota compresa tra il 34% e il 37% sarà gestita dalle regioni e dagli altri enti locali. Parliamo di cifre che, a seconda delle stime, variano tra 66 e 71 miliardi di euro.
Nei mesi scorsi è stato pertanto emanato un decreto legge che prevede l'assegnazione di risorse agli enti territoriali con il fine di assumere figure professionali che possano occuparsi di gestire le pratiche legate al Pnrr. I cosiddetti "esperti" per il Pnrr negli enti locali. Si tratta di un totale di mille esperti che saranno assegnati a tutti i territori, con una distribuzione che tiene in conto per lo più (ma non esclusivamente) della popolosità delle regioni.
In Abruzzo è previsto l'insediamento di 33 figure. I 33 esperti destinati all'Abruzzo lavoreranno per il supporto nella semplificazione e nella velocizzazione delle pratiche amministrative legate all’attuazione del Pnrr. Il numero più consistente di professionisti è stato individuato negli esperti in tematiche ambientali (6) e dell’edilizia (6). Seguono gli specialisti legati alla digitalizzazione (5) e quelli competenti in materia di appalti pubblici (4).
*Osservatorio Abruzzo è un progetto di Fondazione openpolis, Etipublica, Fondazione Hubruzzo, Gran Sasso Science Institute, e StartingUp.