Nelle ultime ore è arrivata una doccia fredda per otto dei dieci lavoratori e lavoratrici del Consorzio di Ricerca Unico d’Abruzzo, che hanno ricevuto le lettere di licenziamento lo scorso fine settimana. Ciò nonostante le rassicuranti dichiarazioni sul rilancio del CRUA degli ultimi mesi, fino alla più recente del vicepresidente della Regione con delega all’agricoltura Emanuele Imprudente. A scrivere queste parole e a lanciare la notizia è il segretario della FILCTEM CGIL della Provincia dell'Aquila Roberto Moretti.
La sconcertante vicenda ha sorpreso i lavoratori poichè solo lo scorso dicembre la Regione Abruzzo aveva destinato al CRUA, insieme ad altri soggetti partner, un finanziamento di 6 milioni di euro “immediatamente disponibili” per il progetto “Ri.CR.E.A. - Riqualificazione del CRUA per Ecosistemi Agroambientali”. Nella stessa dichiarazione, il vicepresidente Imprudente rivendicava anche lo stanziamento di 200 mila euro nel mese di giugno dello scorso anno e l’affidamento al CRUA di servizi in convenzione con l’Istituto Zooprofilattico di Teramo per un importo di 140 mila euro l’anno.
"Negli ultimi mesi" ha spiegato Moretti "abbiamo più volte espresso la nostra preoccupazione circa il futuro del Consorzio di Ricerca, chiedendo di essere ricevuti sia dal vicepresidente Imprudente, sia dall’Amministratore Unico della società, nonché dalla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Regionale. Il rischio che segnalavamo era che lavoratrici e lavoratori, dopo aver avuto accesso negli anni 2020 e 2021 a prestazioni legate all’emergenza Covid, nel corso del 2022 stavano usufruendo dell’intervento del Fondo di solidarietà bilaterale per le attività professionali e il raggiungimento del periodo massimo di copertura del Fondo avrebbe lasciato i dipendenti in forza senza alcun diritto a prestazioni di integrazione salariale. Non solo si è avverato questo, ma senza alcun confronto preventivo si è giunti al licenziamento della quasi totalità di lavoratrici e lavoratori"
Ciò che colpisce è che tale situzione si verifica nel momento in cui c'è un Piano economico finanziario di risanamento approvato dalla Regione che, parallelamente alla previsione di contributi straordinari al CRUA da parte della Regione Abruzzo nelle annualità dal 2021 al 2025 (circa 2 milioni di euro), prevede una graduale ripresa delle attività del Consorzio. Tali attività sarebbero dovute iniziare sin dal mese di marzo 2021, consentendo ai dipendenti di ritornare a svolgere la propria attività lavorativa, cosa che non è mai accaduta poichè non si è mai riusciti a riprendere l’attività, anzi l’epilogo per otto tra lavoratrici e lavoratori è stato ben peggiore.
Lo stesso vicepresidente Imprudente, relativamente alla procedura concorsuale cui il CRUA è stato ammesso nel mese di settembre dello scorso anno, parlava di continuità operativa dell’ente, a fronte di ciò la domanda avanzata dal segretario della Filcams Cgil è come sia possibile assicurare la continuità senza il personale necessario a tal fine.
In conclusione Moretti ha dichiarato "Tenendo presente che i licenziamenti sono anche la conseguenza dei ritardi accumulati negli anni relativamente alla ripresa dell’attività lavorativa e alla mancata attuazione del Piano economico finanziario di risanamento,torniamo a chiedere un confronto alla Regione e all’Amministratore Unico del CRUA, anche con riferimento alla procedura concorsuale in atto. Contestualmente riteniamo sia necessario revocare i licenziamenti, individuando le migliori soluzioni possibili al fine di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali, e istituire un tavolo di confronto con l’obiettivo di riprendere al più presto le attività e rilanciare il CRUA. "