La vicenda Accord Phoenix (l'azienda di smaltimento di rifiuti elettronici che dovrebbe insediarsi nel polo industriale dell'ex Italtel) potrebbe essere giunta a una svolta.
Nel primo pomeriggio, a Roma, i vertici della società hanno incontrato di nuovo quelli di Invitalia per chiarire gli aspetti finanziari dell'operazione. Questa volta, però, a sedersi al tavolo dell'agenzia del ministero dell'Economia c'era anche un rappresentante della Deutsche Bank, la banca che dovrà emettere la fideiussione da 30 milioni di euro a garanzia dell'investimento promesso dall'azienda di proprietà dell'imprenditore anglo-indiano Ravi Shankar. Un passaggio necessario e ineludibile per poter ottenere il finanziamento pubblico di 12 milioni di euro proveniente dai fondi destinati dall'ormai famosa delibera Cipe 135 alla ripresa delle attività produttive del Cratere.
"I motivi per i quali Invitalia aveva sospeso l'iter di approvazione - aveva ricordato Giovanni Lolli, qualche giorno fa - erano due: uno riguardava il codice Ateco (un codice usato in Italia per classificare e descrivere le attività economiche e produttive, ndr) ma è stato risolto; l'altro motivo era che l'impegno bancario dato dalla Accord Phoenix attraverso le varie lettere presentate non era stato giudicato soddisfacente. Dopo vari passaggi a vuoto Invitalia ha deciso dunque di convocare direttamente l'estensore del commitment della Deutsche Bank".
E la speranza dei vertici di Accord Phoenix è che l'audizione del delegato della banca tedesca, una delle più importanti nel panorama finanziario europeo, possa contribuire a sciogliere definitivamente tutti i nodi e gli scetticismi. In ballo, c'è il salvataggio di circa 200 posti di lavoro, quelli degli operai dell'ex polo elettronico, che dovrebbero essere riassorbiti dal nuovo impianto.
A quanto si apprende, l'incontro si sarebbe svolto in un clima positivo e assolutamente cordiale. Dunque non resta che attendere l'istruzione del parere positivo all'impegno bancario presentato dalla società, che potrebbe sbloccare definitivamente l'iter d'approvazione di Invitalia. Difficile stabilire quanto ci vorrà: i vertici di Accord Phoenix hanno ribadito l'intenzione di muoversi senza forzare i tempi.