"Assistiamo preoccupati alla ripresa di segnali vaghi e contraddittori sulle sorti del CTGS, in primis da parte dell’amministrazione comunale che, ancora una volta, non brilla per trasparenza. Il Piano industriale è avvolto nelle nebbie più fitte, mentre ai lavoratori vengono garantite, di volta in volta, soluzioni fumose e tra loro contrastanti. Unico punto fermo: il CTGS è praticamente fallito".
In una nota congiunta, Appello per L'Aquila, L'Aquila che vogliamo, 3e32, GranSasso 360, Mountain Evolution, RSA e lavoratori CGTS chiedono maggiore chiarezza sulle sorti del Centro Turistico della nostra montagna: "è ora di parlare chiaro e di confrontarsi pubblicamente con tutti gli attori coinvolti! Subito. Non vogliamo conoscere le decisioni, vogliamo prendervi parte e vogliamo che la città intera sia coinvolta in questo processo".
La questione si trascina da anni, tra gestioni opache e inefficienti e assalti speculativi. Nel dicembre scorso, il sindaco Massimo Cialente aveva scritto sulla sua bacheca Facebook che il Centro "è tenuto in vita solo grazie alla mia determinazione, o meglio incoscienza. Avrei infatti dovuto, dal 2007, portare i libri in Tribunale. Se non lo faccio è perché ciò porterebbe alla fine del Centro Turistico ed alla fine della speranza di rilanciarlo, poiché una volta in procedura di fallimento sarebbe destinato ad essere smembrato e quindi diverrebbe impossibile qualsiasi tentativo di investimento". Confrontandosi con i cittadini tra le pagine del social network, aveva promesso un piano di rilancio e investimenti certi. Era la fine di dicembre. Ad oggi, ancora non è chiaro quale sarà il destino del CTGS. E non si è mai aperta una discussione con gli operatori interessati e la città: "Ancora questa stagione -continua la nota- abbiamo assistito all’apertura degli impianti in colpevole ritardo, a un paradossale convegno sul turismo nel pieno della crisi che ha portato alla sfiducia dell’ultimo Presidente, l’Avv. Comola, e all’immancabile conseguente scaricabarile delle responsabilità. Non possiamo permetterci di andare avanti così! Questa città non può permetterselo! La gestione del CTGS può essere affrontata e risolta solo intraprendendo una riflessione organica sull’intero sistema del turismo montano che non può prescindere da un confronto aperto, trasparente e non pregiudiziale con tutti gli attori coinvolti. Da aquilani, poi, sappiamo quanto le cittadine e i cittadini riconoscano al Gran Sasso un valore fortemente identitario, considerandolo un bene comune che, ancora di più nel dopo sisma, ha reso migliore la vita, soprattutto in un territorio che per tanti altri aspetti non offre nè conforto nè fiducia. Le scelte sulla gestione del CTGS hanno conseguenze sia per chi opera e investe sulla nostra montagna, sia per chi ne gode la bellezza e l’attrattività. Per questo pretendiamo che l’amministrazione comunale fornisca, una volta per tutte e pubblicamente, la propria visione sul futuro del CTGS, prima che venga sancita qualsiasi decisione. Per questo vogliamo partecipare con la cittadinanza a scelte che coinvolgono la fruizione di una risorsa tanto delicata e complessa quanto cara a noi tutti".