Martedì, 28 Aprile 2015 16:50

Il codice musicale di Guardiagrele

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Guardiagrele è un comune abruzzese in provincia di Chieti, attualmente conta circa novemilacinquecento abitanti ed è sede del Parco Nazionale della Majella. Il suo territorio vede i primi insediamenti in età protostorica e da allora fu sempre abitato prima dagli italici e poi dai romani. La storia della città la vede protagonista durante i secoli di avvenimenti storici importanti e di una produzione artistica di grande rilevanza vantando la presenza di un artista come Nicola da Guardiagrele (1385 –1462 ca.).

La produzione del codice musicale di Guardiagrele, che attirò in prima istanza l’interesse degli storici dell’arte per le miniature e le iniziali ornate che lo decorano, si inserisce in un clima di grande ricchezza culturale testimoniando così il fermento artistico, politico ed economico di cui era protagonista l’Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento e, con le sue composizioni polifoniche, si colloca come una delle rare fonti di polifonia sacra italiana del primo Quattrocento.

Conservato fino al 1979 nell’archivio della chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore, in cui è presente anche un monumentale affresco di Andrea Delitio (1420 ca. – 1495 ca.) raffigurante San Cristoforo, fu in seguito trafugato ma precedentemente, tra il 1970 e il 1971, fu oggetto di studio dei musicologi Giulio Cattin, Oscar Mischiati e Agostino Ziino che ne pubblicarono il contenuto.

Al codice di Guardiagrele appartengono composizioni risalenti ad un periodo individuabile tra gli ultimi decenni del Trecento e i primi del Quattrocento presenti in manoscritti di Messali liturgici. Questi sono un Graduale e un Antifonario, rispettivamente di tre e quattro tomi e un Salterio che riporta, nell’epigrafe posta in calce, la data 1410 come anno di presentazione in tomi di materiale preesistente. A conferma di ciò è da rilevare l’indicazione «Hoc opus anno Domini MCCCXXXIII» di cui è corredata una ricca miniatura appartenente al primo volume del Graduale.

Questo volume si riferisce al periodo liturgico che va dall’Avvento al Sabato Santo e si compone di 235 carte, il secondo consta di 59 carte e avrebbe dovuto comprendere il periodo dalla Pasqua alla Domenica XXIV dopo Pentecoste ma la compilazione si ferma alla carta 44 e dalla 45 alla 54 è presente una delle composizioni polifoniche del codice, un Patrem a due voci. L’ultimo volume del Graduale è invece dedicato interamente al Proprium Sanctorum.

In tali volumi sono presenti, oltre al consueto repertorio monodico gregoriano, alcuni brani liturgici a due e tre voci del primo Quattrocento con testi di Sanctus, Agnus Dei, Alleluja e Credo che appaiono di grande rilevanza proprio per la «scarsa documentazione di brani polifonici italiani per l’Ordinarium Missae nel periodo al quale risalgono i frammenti abruzzesi». Queste polifonie in stile italiano trovano concordanze in manoscritti romani e senesi e presentano la caratteristica di essere stati redatti da mani differenti. La ricchezza di differenti grafie può essere rimandata alla presenza di numerosi centri scrittori benedettini proprio intorno alla Maiella fra cui i monasteri di S. Liberatore alla Maiella, S. Spirito e S. Salvatore. Un tratto interessante di questi brani è la presenza di caratteristiche della notazione di origine francese, che suggerisce una particolare apertura verso le influenze culturali attive dell’epoca considerando anche il fatto che l’Abruzzo non era isolato ma attraversato dalle grandi vie delle attività commerciali.

Testimonianza di questo è un interessante esempio di contrafactum di una tra le composizioni più conosciute e più diffuse di Francesco Landini, (1325/1335-1397) la ballata Questa fanciull' Amor fallami pia. Questa ballata ebbe una vastissima diffusione sia in Italia che all’estero e la melodia fu utilizzata in differenti composizioni. Fra queste Agostino Ziino identificò anche l’Agnus Dei di Guardiagrele in cui le differenze con la ballata sono irrilevanti.

La prima incisione dei brani polifonici del codice di Guardiagrele è presente nel CD del 2002 delle Cantrici di Euterpe e dell’ensemble Aquila Altera dal titolo “Menando gli anni – La musica in Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento”

 

Per informazioni più dettagliate consultare: 

Giulio Cattin, Oscar Mischiati Agostino Ziino, Composizioni Polifoniche del Primo Quattrocento nei libri corali di Guardiagrele

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