Stamane, nell'ufficio del sindaco Massimo Cialente, si terrà una conferenza stampa sulla situazione relativa all'insediamento di Accord Phoenix nell'ex polo elettronico dell'Aquila. Oltre al primo cittadino, parteciperanno anche il suo vice Nicola Trifuoggi e il vice presidente della Regione, con delega alle attività produttive, Giovanni Lolli, che ha seguito in prima persona tutta la vicenda fin dagli albori.
L'insediamento dell'azienda, che si dovrebbe occupare di riciclaggio di materiale elettronico, secondo quanto si apprende sarebbe vicino: il via libera al finanziamento ministeriale per il progetto potrebbe già essere arrivato dal consiglio di amministrazione tenuto oggi, ma nulla è trapelato finora dalle stanze romane. Non si ha certezza, peraltro, neanche sull'entità del finanziamento stesso.
L'ok di Invitalia, l'agenzia ministeriale che valuta gli investimenti pubblici e che ha finora negato l'ok al finanziamento pubblico di 12 milioni, potrebbe dunque già essere annunciato nel corso della conferenza stampa di domattina, anche se il Sindaco ai nostri microfoni nega di avere notizie certe e il condizionale è ora più che mai d'obbligo: sulla vicenda di Accord Phoenix, infatti, le sorprese non sono certo mancate negli ultimi anni.
Nel corso del tempo tanti annunci hanno disatteso le aspettative di circa 120 lavoratori e lavoratrici dell'ex polo. La situazione per loro è drammatica: in 85 hanno visto scadere in queste settimane anche la mobilità, gli altri la esauriranno nei prossimi mesi.
Il nodo è sempre stato lo stesso: Invitalia ha finora nicchiato sul finanziamento di 12 milioni del Cipe, appartenenti al famigerato 5% della ricostruzione per le attività produttive, a causa delle questioni relative alla solidità finanziaria di Accord Phoenix. In sostanza, l'agenzia ministeriale vuole che l'impresa faccia un investimento pari almeno a 35 milioni, per giustificare l'ingente finanziamento pubblico di 12.
Nel frattempo, come rilevato da NewsTown in un'inchiesta dello scorso anno, continuano ad esserci forti dubbi sulla reale proprietà dell'azienda: il presidente del Consiglio di amministrazione è Ravi Shankar, finanziare indo-britannico, amministratore ma non proprietario dell'impresa.
La Accord Phoenix è per tre quarti (76%) di proprietà dell'Enertil Investments Ltd, società con sede a Cipro, a sua volta detenuta da un trust (impresa con proprietari schermati) dell'isola del Mediterraneo. La Accord Phoenix ha anche altri due soci di minoranza: Francesco Baldarelli, ex parlamentare europeo ed ex dirigente pubblico, che detiene il 9,5%, e Al One Investments Ltd, società londinese di proprietà del commercialista milanese Ademo Luigi Pezzoni, che detiene il 14,5% delle quote. Nella Accord Phoenix, almeno al momento, non v'è traccia di quote detenute da Deutsche Bank, che negli ultimi mesi ha fatto parlare di sé per una possibile acquisizione di quote aziendali. Sono probabilmente i dubbi sulla proprietà dell'impresa e sul reale investimento che Accord Phoenix vuole intraprendere all'Aquila che hanno frenato, fino ad oggi, i valutatori di Invitalia.
Vedremo, nel corso dell'incontro convocato da Cialente, Lolli e Trifuoggi, quali saranno le novità sostanziali. Nel frattempo le lavoratrici e i lavoratori, appesi a un filo da troppo tempo, rimangono in spasmodica e disperata attesa. (m. fo.)