"La seduta di Consiglio comunale convocata per domani, giovedì 30 luglio, contiene dei punti all'Ordine del giorno che non rispettano il regolamento".
I consiglieri civici di Aplcv, Ettore Di Cesare e Vincenzo Vittorini, tornano a denunciare il mancato rispetto del regolamento nella convocazione del Consiglio comunale che discuterà dell'approvazione del bilancio preventivo. E senza mezzi termini avvertono il Presidente dell'assise, Carlo Benedetti: "Chiediamo che si rispetti l'organo consiliare, ancor prima dei Consiglieri comunali: è prerogativa del presidente Benedetti che, al contrario, pare fare tutt'altro. Dunque, chiediamo che i punti all'Ordine del giorno che non rispettano il regolamento vengano cancellati e che il Presidente convochi, entro venti giorni, un'altra seduta del Consiglio. Altrimenti, se si dovessero approvare delle delibere sui punti in discussione annunciamo, fin da oggi, che faremo ricorso al TAR per chiederne l'annullamento".
In che modo la convocazione verrebbe meno al regolamento del Consiglio? A spiegarlo è Ettore Di Cesare. "Per l'approvazione del bilancio, il regolamento stabilisce che gli atti devono essere a disposizione dei Consiglieri comunali almeno 5 giorni prima la convocazione dell'assise. In particolare, per il bilancio preventivo si rimanda al regolamento di contabilità del Comune dell'Aquila che, però, non ne fa menzione. Dunque, restano validi i 5 giorni stabiliti. Non solo. Il regolamento stabilisce che gli emendamenti devono essere presentati 10 giorni prima la data di convocazione".
Considerando che la convocazione del presidente Carlo Benedetti è arrivata il 21 luglio, di fatto già è stato precluso ai Consiglieri comunali di presentare emendamenti. "Per questo - spiega Di Cesare - settimana scorsa abbiamo inviato una segnalazione al Prefetto". Stando ai consiglieri civici d'opposizione, però, questo sarebbe l'aspetto meno grave della vicenda.
E sfogliamo, allora, l'ordine del giorno del Consiglio comunale di domani pomeriggio. Di Cesare e Vittorini pongono l'attenzione sui punti 15, 16 e 17. Eccoli:
- Verifica della qualità e quantità di aree e fabbricati da destinare alla residenza, alle attività produttive e terziarie, che potranno essere ceduti in proprietà o in diritto di superficie. D.Lgs. 18.08.2000, n. 267, art. 172. Bilancio anno 2015;
- Approvazione ex art. 174, comma 1, D.Lgs. 267/00 smi, Schema Bilancio di Previsione esercizio finanziario 2015, Bilancio Pluriennale 2015-2017 con funzione autorizzatoria, Relazione Previsionale e Programmatica, relativi allegati ex lege e Bilancio Armonizzato di cui all.9, del D.Lgs. 118/11 smi, con funzione conoscitiva dell’Istituzione Centro Servizi per Anziani;
- Approvazione ex art. 174, comma 1, D.Lgs. 267/00 smi, Schema Bilancio di Previsione esercizio finanziario 2015, Bilancio Pluriennale 2015-2017 con funzione autorizzatoria, Relazione Previsionale e Programmatica, relativi allegati ex lege e Bilancio Armonizzato di cui all.9, del D.Lgs. 118/11 smi, con funzione conoscitiva.
"Su questi punti, i Consiglieri comunali non hanno ancora a disposizione gli atti", incalza Di Cesare. "Sul punto 1, invece, gli atti sono a disposizione senza il necessario parere del revisore dei conti e, tra l'altro, non è arrivata neppure l'approvazione in Commissione. Eppure si tratta di un punto che è parte integrante del bilancio".
Ecco l'altro punto contestato:
- Piano operativo di razionalizzazione delle Società partecipate dal Comune di L’Aquila (art. 1, comma 612 della Legge n. 190/2014 – Legge di stabilità 2015.
Come non bastasse, aggiungono i consiglieri di Aplcv, "sulla fissazione delle tariffe Tari, Tasi ed Imu, la commissione è stata convocata per questo pomeriggio, alle 17: dunque, considerato che gli emendamenti si possono presentare fino a 24 ore prima il Consiglio, e che la seduta di domani è alle 16, non abbiamo neppure il tempo di presentare proposte di modifica dopo il necessario passaggio in Commissione".
Di Cesare tiene a specificare che non si tratta di contestazioni formali, ma anzi sostanziali: "Se non abbiamo a disposizione gli atti nei termini previsti, non possiamo presentare emendamenti e, dunque, non possiamo esercitare il nostro mandato di consiglieri. Vogliamo ribadirlo: chiediamo che i punti contestati vengano stralciati dall'Ordine del giorno e si convochi un altro Consiglio comunale. E non si pensi che basti la seconda convocazione, già prevista per il 20 agosto. Il regolamento parla chiaro: gli atti devono essere a disposizione dei Consiglieri almeno 5 giorni prima della convocazione in prima seduta e gli emendamenti possono essere presentati entro 24 ore dall'inizio della prima seduta".
Nei giorni scorsi, il presidente del Consiglio, Carlo Benedetti, aveva spiegato a NewsTown come avesse già programmato la seduta dell'assise per il 23 luglio, "ma il Sindaco - ha aggiunto - ha recuperato all'ultimo il fondo di solidarietà erroneamente calcolato e quindi alcune voci delle entrate sono state ricomposte. Per rispettare i termini del regolamento - il 30 luglio - non avremmo dovuto mettere a bilancio le maggiori entrate, sancendo l'aumento delle tasse per i cittadini aquilani". E lo stesso Cialente, rispondendo ad una durissima nota del consigliere di Forza Italia Guido Quintino Liris - il consigliere aveva chiesto al Prefetto lo scioglimento dell'assise per l'impossibilità di approvare il bilancio preventivo entro il termine stabilito del 30 luglio visto che il via libera della Giunta era arrivato il 21 luglio e non si sarebbero potuti rispettare i 20 giorni di tempo stabiliti dal Tuel per il passaggio consiliare - non aveva mancato di sottolineare come il ritardo fosse da imputare al Ministro degli Interni, reo di aver erroneamente calcolato i 6.6 milioni di euro del fondo di solidarietà, "cosa che ci ha fatto chiudere il bilancio in ritardo".
Che poi, in realtà, l'articolo 227 del Testo unico degli enti locali (Tuel) stabilisce il termine dei dei 20 giorni per quel che riguarda il bilancio consuntivo o rendiconto di gestione, non per il bilancio preventivo. I problemi sono altri, quelli sottolineati dai consiglieri civici di opposizione. "Capiamo le difficoltà che l'amministrazione ha avuto per approntare il bilancio. A quanto ne sappiamo, però, i 6.6 milioni sono stati garantiti dal Mef il pomeriggio del 15 luglio. Da allora, il Comune ha potuto iniziare il lavoro sulle modifiche. Il problema è che il bilancio è stato passato ai revisori di conti, per i necessari pareri, soltanto ieri. Non possiamo accettare che venga preclusa ai Consiglieri comunali la facoltà di presentare emendamenti".
Sul rischio scioglimento del Consiglio, Di Cesare e Vittorini hanno poi voluto fare chiarezza: "Nessuno scioglimento. La legge stabilisce che i Comuni approvino il bilancio di previsione entro il 30 luglio. Nel caso il bilancio non venga approvato, il Prefetto - come già fatto l'anno scorso per il consuntivo - intima al Presidente del Consiglio la convocazione dell'assise entro 20 giorni, così da arrivare all'approvazione. E' quello che chiediamo noi: Benedetti stralci dall'Odg i punti controversi e convochi un'altra seduta del Consiglio entro 20 giorni. Tanto, la reprimenda del Prefetto arriverà comunque, anche se l'assise dovesse arrivare all'approvazione del bilancio preventivo nella seconda seduta, prevista per il 20 agosto".
Un messaggio piuttosto chiaro: non è un mistero per nessuno che, con ogni probabilità, domani pomeriggio, al momento di arrivare alla discussione dei punti sul bilancio preventivo, la maggioranza di centrosinistra farà mancare il numero legale per arrivare poi ad approvazione, con gli atti in regola, il 20 di agosto. "Non abbiamo alcuna voglia di fare ricorso al Tar", conclude Di Cesare. "Vogliamo soltanto svolgere al meglio il compito che ci è stato attribuito dagli elettori. Ricordo che, l'anno passato, a presentare il maggior numero di emendamenti è stato il nostro gruppo consiliare, e la maggior parte delle modifiche approvate erano le nostre. Dunque, vorremmo contribuire - come in passato - a migliorare la delibera. Se ci costringeranno però, è sicuro che presenteremo ricorso. Benedetti valuti cosa fare".