"Il primo rapporto relativo alle agevolazioni fiscali e contributive destinate alle micro e piccole imprese localizzate all’interno delle Zone Franche Urbane (ZFU) viene pubblicato a due anni circa dall'avvio della prima esperienza nel territorio del Comune di L'Aquila e a poco più di un anno dall'emanazione dei provvedimenti che hanno esteso l’ambito di applicazione delle agevolazioni alle micro e piccole imprese localizzate nelle ZFU delle regioni dell'Obiettivo "Convergenza" (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) nonché nei comuni della provincia di Carbonia - Iglesias (Sulcis)".
Sono le prime righe dell'introduzione al rapporto sugli interventi previsti per le Zone Franche Urbane pubblicato, nel mese di luglio, sul portale web del Ministero dello Sviluppo Economico [puoi leggerlo qui].
Il rapporto si propone di fornire informazioni e dati relativi sia al primo intervento, destinato appunto al Comune dell’Aquila, sia alle misure attivate nelle altre zone d'Italia, esaminando gli esiti dell’attuazione delle agevolazioni concesse alle imprese, pari complessivamente a 605milioni di euro a beneficio di 24.680 micro e PMI.
A parlare del report è stato Giorgio De Matteis che, stamane, ha convocato una conferenza stampa per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. "La ZFU dell'Aquila è stata la prima esperienza in Italia, e rivendico con orgoglio l'impegno mio e di altri che hanno fortemente creduto in questa misura di agevolazione per le micro e piccole imprese, portando a casa un risultato importante". A seguito dell'esperienza aquilana, ha voluto sottolineare il consigliere comunale, "è stato accelerato l'iter attuativo degli interventi in favore delle imprese localizzate all’interno di tutte le altre ZFU individuate. Non lo dico io: lo dice il report del Ministero, a pagina 13. Siamo stati la prima zona franca urbana in Italia e l'unica con determinate caratteristiche: le ZFU, infatti, sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita, con un certo numero di abitanti e un tasso di occupazione più basso della media nazionale. A L'Aquila, invece, l'agevolazione ha rigurdato l'intero territorio comunale. Lo rivendico come risultato politico - ha proseguito De Matteis - a fronte dei 'pagliacci' che ci ridevano su".
Le agevolazioni in favore delle piccole e micro imprese localizzate all’interno della ZFU sono state concesse ai sensi ed alle condizioni del Regolamento (CE) n. 1998/20063 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato4 per gli aiuti in regime de minimis ovvero per gli aiuti d'importanza minore. "In base alla suddetta normativa - ha spiegato ancora il consigliere comunale - l'importo complessivo degli aiuti concedibili ad una medesima impresa non ha potuto eccedere la soglia di 200mila euro nell'arco di tre esercizi finanziari. Si è persino giocato strumentalmente su questo, parlando di 'de minimis' che, in realtà era già ricompreso nella misura che era, ed è, la zona franca urbana".
De Matteis ha poi snocciolato qualche numero: "Le istanze ammesse sono state 4273 per un importo di 86milioni e 601mila euro. Le concessioni attive 4022, quelle sospese 218 e le rinunce/revoche 33". Le agevolazioni sono consistite essenzialmente nell’esenzione dalla tassa professionale, dalla tassa fondiaria, nell’esenzione parziale dall’imposta sugli utili, nell’esonero dal versamento dei contributi sociali posti a carico del datore di lavoro e dal pagamento dei contributi sociali personali di maternità e malattia. "A beneficiare della ZFU, a L'Aquila, sono state 3754 imprese di micro dimensioni, 268 di piccole dimensioni, con 693 nuove attività: era proprio questo l'obiettivo della misura, agevolare lo sviluppo della imprenditorialità nel tessuto cittadino. Ed ecco i risultati: alla cialtroneria si risponde con serietà. Sono andato io stesso, a Bruxelles, a 'farmi il c...', ottenendo l'unica vera misura di cui ha beneficiato la città in questi anni per lo sviluppo delle micro e piccole imprese".
Eppure, non è tutto oro quello che luccica. A leggere le tabelle riportate nel report del Ministero dello Sviluppo economico, si evince che sul totale concesso di 86milioni e 600mila euro suddiviso per le 4273 imprese ammesse, soltanto 27milioni e 947mila euro sono stati effettivamente fruiti. Non solo. Tra gli ambiti di attività prevalenti c'è l'edilizia che, a L'Aquila, non dovrebbe avere particolari necessità di ulteriori canali di finanziamento: 1032 le istanze ammesse a contributo per un totale di 21milioni e poco più. Inoltre, la misura riservata al centro storico non è stata particolarmente efficace: 459 istanze per poco più di 9milioni.
Sta di fatto che De Matteis ha lanciato un messaggio al presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, e all'assessore alle attività produttive, il vice presidente Giovanni Lolli: "Considerata la positività dell'intervento, certificata anche dal Ministero, la Regione si muova per rifinanziare la misura e dare così seguito all'intervento". Infine, l'ultimo affondo: "Bisognerebbe occuparsi di questioni importanti, come questa, piuttosto che perdere tempo dietro a vere e proprie pagliacciate, come la legge per L'Aquila capoluogo, che non porteranno una mazza alla città e che non serviranno a nulla".