Giovedì, 09 Ottobre 2014 16:41

Giovedì 9 ottobre #2

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In questi minuti, in Piazza Montecitorio, a Roma, una delegazione di bambine e bambini aquilani con i loro insegnanti e alcuni attivisti di ActionAid sta inscenando un flash-mob: una lezione all'aperto per chiedere al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di interessarsi alla mancata ricostruzione delle scuole della città. 

Infatti, a 5 anni dal terremoto, sono 6.000 i minori che all’avvio dell’anno scolastico non hanno ancora una scuola e stanno frequentando le lezioni in un MUSP (moduli di unità scolastica provvisoria), con seri problemi di riscaldamento e di infiltrazioni. Molti di loro non sanno neanche cosa sia una vera scuola in muratura, perché dall’inizio della loro età scolare hanno frequentato le lezioni solo nei container.

A maggio 2014, ActionAid ha lanciato l’appello #matteofaiscuola, indirizzato al Presidente del Consiglio per avere una maggiore attenzione da parte del Governo sulla situazione delle scuole aquilane, chiedendo all’esecutivo Renzi di mettere in atto un piano strategico che legittimi l’utilizzo dei 37 milioni di euro stanziati dal Governo, ma dormienti, dando avvio ai bandi di gara, alla scrittura dei capitolati e all’affidamento dei lavori.

Il Governo italiano infatti ha messo tra le sue priorità l’edilizia scolastica ma sul territorio aquilano, la ricostruzione delle scuole non è ancora iniziata.

ActionAid e la Commissione Oltre il M.U.S.P hanno chiesto a Matteo Renzi di recarsi nel capoluogo abruzzese: per verificare la ricostruzione con i suoi occhi e, insieme ai cittadini aquilani, dare un segnale forte dell’attenzione del governo al problema; per intervenire e dirimere le controversie tra il Comune dell’Aquila e l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione; per farsi garante della necessità di partecipazione dei cittadini al processo di ricostruzione. Oltre 4 mesi dopo, più di 6000 firme e molte iniziative organizzate all’Aquila, il Premier non ha risposto, pur annunciando ormai da mesi una visita nel capoluogo abruzzese che viene continuamente rimandata.

Inoltre, alla luce delle recenti dimissioni del direttore dell’USRA (Ufficio speciale per la ricostruzione) Paolo Aielli, da qualche giorno tutte le attività dell’Ufficio sono completamente bloccate: per questo ActionAid chiede anche al Governo la nomina di un nuovo Direttore. ActionAid è convinta che le alunne e gli alunni dell’Aquila meritino una risposta e un futuro più "solido" e meno provvisorio delle attuali scuole. Per questo i bambini e le bambine vengono a Roma per chiedere ancora una volta #matteofaiscuola.

In questi minuti, in Piazza Montecitorio, a Roma, una delegazione di bambine e bambini aquilani con i loro insegnanti e alcuni attivisti di ActionAid sta inscenando un flash-mob: una lezione all'aperto per chiedere al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di interessarsi alla mancata ricostruzione delle scuole della città. 

Infatti, a 5 anni dal terremoto, sono 6.000 i minori che all’avvio dell’anno scolastico non hanno ancora una scuola e stanno frequentando le lezioni in un MUSP (moduli di unità scolastica provvisoria), con seri problemi di riscaldamento e di infiltrazioni. Molti di loro non sanno neanche cosa sia una vera scuola in muratura, perché dall’inizio della loro età scolare hanno frequentato le lezioni solo nei container.

A maggio 2014, ActionAid ha lanciato l’appello #matteofaiscuola, indirizzato al Presidente del Consiglio per avere una maggiore attenzione da parte del Governo sulla situazione delle scuole aquilane, chiedendo all’esecutivo Renzi di mettere in atto un piano strategico che legittimi l’utilizzo dei 37 milioni di euro stanziati dal Governo, ma dormienti, dando avvio ai bandi di gara, alla scrittura dei capitolati e all’affidamento dei lavori.

Il Governo italiano infatti ha messo tra le sue priorità l’edilizia scolastica ma sul territorio aquilano, la ricostruzione delle scuole non è ancora iniziata.

ActionAid e la Commissione Oltre il M.U.S.P hanno chiesto a Matteo Renzi di recarsi nel capoluogo abruzzese: per verificare la ricostruzione con i suoi occhi e, insieme ai cittadini aquilani, dare un segnale forte dell’attenzione del governo al problema; per intervenire e dirimere le controversie tra il Comune dell’Aquila e l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione; per farsi garante della necessità di partecipazione dei cittadini al processo di ricostruzione. Oltre 4 mesi dopo, più di 6000 firme e molte iniziative organizzate all’Aquila, il Premier non ha risposto, pur annunciando ormai da mesi una visita nel capoluogo abruzzese che viene continuamente rimandata.

Inoltre, alla luce delle recenti dimissioni del direttore dell’USRA (Ufficio speciale per la ricostruzione) Paolo Aielli, da qualche giorno tutte le attività dell’Ufficio sono completamente bloccate: per questo ActionAid chiede anche al Governo la nomina di un nuovo Direttore. ActionAid è convinta che le alunne e gli alunni dell’Aquila meritino una risposta e un futuro più "solido" e meno provvisorio delle attuali scuole. Per questo i bambini e le bambine vengono a Roma per chiedere ancora una volta #matteofaiscuola.

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