Giovedì, 09 Giugno 2016 17:57

Riorganizzazione della rete ospedaliera, intervista ad Alfonso Mascitelli

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"Il documento tecnico programmatorio che verrà presentato al Ministero della Sanità parla in maniera molto chiara: la decisione sull'Ospedale di secondo livello verrà rinviata a seguito di uno studio di fattibilità con valutazione di impatto economico, dunque con un cronoprogramma stringente che il Ministero ha rischiesto".

A dirlo è Alfonso Mascitelli, direttore dell'Agenzia Sanitaria regionale che, a NewsTown, ha voluto chiarire come, "nel frattempo, le reti tempodipendenti, su infarto, ictus e trauma, verranno concentrate, nei quattro Dea (dipartimenti di emergenza e accettazione) di primo livello, con funzioni di hub, nei quattro capoluoghi di provincia".

"Sulla legittima aspettativa dell'Abruzzo di avere uno o due Ospedali di secondo livello, come personalmente mi auguro - ha aggiunto Mascitelli -, la decisione è rinviata per la necessità di essere tecnicamente seri e responsabili nell'istruire lo studio di fattibilità".

In altre parole, per il momento la rete ospedaliera regionale verrà riorganizzata intorno ai quattro Dea di primo livello, gli ospedali di Chieti, Pescara, L'Aquila e Teramo, e soltanto in seguito si capirà se, in Abruzzo, si arriverà ad uno, o due, hub di secondo livello. E i tempi, saranno lunghi? "Ci auguriamo di no", risponde Mascitelli.

Sta di fatto che si sta lavorando in questa direzione, "è una legittima aspettativa dell'Abruzzo" ha riconosciuto il direttore dell'Agenzia sanitaria, e - l'ha confermato l'assessore regionale con delega alla sanità Silvio Paolucci - Chieti e Pescara, con la fusione operativa dei due Ospedali, potrebbero arrivare prima alla configurazione di hub di secondo livello.

Infatti, l'auspicata fusione tra il San Salvatore dell'Aquila e il Mazzini di Teramo è assai più complicata. Per un problema di 'distanza' geografica, gli ospedali di L'Aquila e Teramo sarebbero troppo distanti tra loro per potersi configurare come unico hub, in particolare per le patologie tempodipendenti, e per la riorganizzazione delle Unità operative semplici e complesse, dei reparti in altre parole, che, al momento, sembrerebbe penalizzare il San Salvatore dell'Aquila.

Tanto è vero che il sindaco della città capoluogo, Massimo Cialente, ai microfoni di NewsTown non ha mancato di sottolineare come, a suo parere, la riorganizzazione sia basata su "criteri sbagliati, ragionieristici e poco ragionati da un punto di vista funzionale e dei dati oggettivi, su cui hanno pesato anche ragionamenti territoriali".

"Non intendo fare grandi opposizioni, al momento - ha spiegato Cialente - mi interessa infatti che l'Abruzzo esca dal commissariamento. Tra dodici mesi, però, la riorganizzazione dovrà essere rivista e, per allora, ho chiesto di avere i dati della mobilità attiva e passiva degli ospedali abruzzesi, delle cliniche e dei singoli reparti. E' arrivato il momento di fare un salto di qualità: i colleghi medici dovranno essere valutati sulla base dei risultati ottenuti. Mi chiedo: è possibile continuare ad avere unità operative complesse con la più alta mobilità passiva d'Abruzzo?".

"Mi dispiace contraddire il sindaco dell'Aquila, personalità verso la quale c'è massima stima e massimo rispetto dell'Agenzia sanitaria regionale - la replica di Mascitelli - ma non è affatto così: la ripartizione delle unità complesse è stata condivisa con le direzioni generali delle quattro Asl - sarebbe assurdo pensare che all'interno dell'Agenzia sanitaria si facciano quattro atti aziendali - e, conti alla mano, il presidio dell'Aquila e, più in generale, la Asl dell'Aquila uscirà maggiormente tutelata dalla ripartizione delle unità complesse. I documenti e gli atti programmatori faranno piena e completa chiarezza, in questo senso".

Ultima modifica il Venerdì, 10 Giugno 2016 17:43

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