Mercoledì, 13 Ottobre 2021 11:06

Ospedale Pescara Dea di II livello, Verì: "Errore materiale, nessun complotto". Pietrucci: "Confusione, brutte figure e squilibri a danno della ASL1 e dell’Abruzzo interno"

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La classificazione dell'ospedale di Pescara come Dea di II livello nei verbali del tavolo di monitoraggio è "un errore materiale. Niente manine, complotti o fughe in avanti, è una conseguenza dellavecchia programmazione fatta dal centrosinistra. Abbiamo già chiesto al ministero di rettificare".

Lo afferma l'assessora regionale alla Sanità Nicoletta Verì.

“Nessuna manina e nessun complotto ai danni di qualche territorio della nostra regione" tiene a precisare Verì "La classificazione dell’ospedale di Pescara come Dea di secondo livello che compare nell’ultimo verbale del tavolo di monitoraggio, è un semplice errore materiale nel documento. Un errore legato alla vecchia programmazione della precedente giunta di centrosinistra, che con la delibera 469 del 2018 recepì il documento tecnico per l’istituzione del Dea funzionale di secondo livello tra i presidi di Pescara e Chieti (inserito poi nell’allegato della successiva delibera 824 dello stesso anno), rinviando quello tra i nosocomi di Teramo e all’Aquila ad un successivo provvedimento che non è mai stato approvato".

Verì rimarca come "quella dicitura sia contenuta in tutti i verbali del tavolo trasmessi fino ad oggi (a partire dall’aprile 2018), proprio perché fa riferimento a un provvedimento comunque formalmente adottato dalla Regione".

La Verì respinge al mittente le insinuazioni su fughe in avanti rispetto al riordino della rete ospedaliera regionale approvato dall’attuale giunta la scorsa estate. "Sarebbe bastato semplicemente arrivare fino a pagina 52 - continua - per leggere come il tavolo solleciti l’invio del documento di riordino della rete ospedaliera, che nel frattempo è stato trasmesso per l’obbligatoria visione preventiva da parte dei ministeri. Questo per spiegare come non sarebbe stato possibile inserire nel verbale classificazioni su un documento che in quel momento non era ancora nella disponibilità dei tecnici del tavolo. E’ molto semplice".

Per scongiurare ulteriori polemiche e strumentalizzazioni, la Regione ha comunque chiesto al ministero di rettificare le classificazioni dei presidi. “Invito però tutti, soprattutto chi ha responsabilità istituzionali – conclude la Verì – a verificare come stanno le cose prima di fare affermazioni che creano inutili tensioni su un tema così delicato come la salute dei cittadini. E questo solo ed esclusivamente per avere un po’ di visibilità in più”.

A stretto giro la replica del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci (Pd) che, per primo, aveva denunciato come si parlasse di Dea di II livello per il Santo Spirito nei documenti del tavolo di monitoraggio. "Visto che l’assessora Verì 'invita tutti, soprattutto chi ha responsabilità istituzionali, a verificare come stanno le cose prima di fare affermazioni che creano inutili tensioni su un tema così delicato come la salute dei cittadini, solo ed esclusivamente per avere un po’ di visibilità in più…' forse è il caso che lei per prima verifichi la correttezza e la congruità dei documenti ufficiali e pubblici della programmazione sanitaria regionale. Perché – come lei stessa confessa – è stato proprio quel 'semplice errore materiale che compare nell’ultimo verbale del tavolo di monitoraggio' ad aver creato apprensioni, dubbi e critiche".

Comunque, nel prendere atto della precisazione, che non fuga le tante perplessità, Pietrucci chiede: 

  • "Si parla di Atti della Programmazione 2018: ma non sono quelli che per tre anni hanno detto che non erano approvati?
  • Non è indicata la classificazione di DEA Funzionale (ovvero Chieti-Pescara e L’Aquila-Teramo) che hanno contestato sin dal 2016?
  • Non era proprio Pescara a chiedere il DEA di 2° Livello?
  • Quindi già esiste?
  • Perché si parla di semplice errore materiale?
  • E da quando la destra si è insediata questo errore non l’hanno mai fatto correggere? Per tre anni?".

Domande che meriterebbero risposte puntuali.

In ogni caso, aggiunge Pietrucci, "resta evidente lo squilibrio che si è creato in questi anni nel sistema sanitario regionale a scapito, drammaticamente, delle attività e dei servizi della ASL 1 e delle aree interne. Vogliamo fare qualche esempio?

  • Per emergenza Covid sono stati elargiti 58 milioni di euro a Pescara, 48 milioni a Teramo e Chieti, solo 19 a L’Aquila che pure ha avuto il maggior numero di casi in rapporto alla popolazione;
  • Questa penalizzazione costringe la ASL1 (sempre silente e dunque complice) ad affrontare una serie lavori con i fondi ordinari del bilancio, a 'tirare la cinghia', a fare una politica di risparmi al punto che i fondi per la Tac dedicata al Covid (370mila euro) sono stati stornati dai finanziamenti del reparto di Terapia semintensiva Covid di Malattie Infettive;
  • Sembrerebbe che i fondi per l’adeguamento sismico che prima vedevano L'Aquila al primo posto, adesso incomprensibilmente la vedano al terzo posto dopo Teramo e Popoli;
  • La Centrale Unica del 118, che doveva essere collocata all’Aquila ed era stata finanziata con oltre 6 milioni di euro, oggi ne avrà la metà, la gran parte dei quali frutto della donazione di 2,6 milioni da parte dell’Emilia Romagna. Scompaiono dal progetto il parcheggio da 100 posti e l’aula convegni da 450 posti (il San Salvatore è l’unico ospedale che non ha un’aula convegni degna di questo nome, non solo per ospitare eventi accademici e scientifici, ma anche per i Corsi di aggiornamento del personale);
  • Che fine hanno fatto i 40 milioni di euro che la precedente Giunta aveva assegnato a L'Aquila per la costruzione di una nuova ala nuova dedicata alla Diagostica, al Pronto Soccorso, alla Rianimazione e a nuove sale operatorie?;
  • A distanza di 12 anni dal terremoto, mentre altri rivendicano ospedali nuovi e ipertecnologici da 600 posti letto…noi abbiamo ancora parti dell’Ospedale transennate, inagibili e ancora non si riesce a riaprire il tunnel di collegamento del Delta 7;
  • Quando fu annunciato il Covid Hospital di Pescara (con 220 posti letto ma senza il personale adeguato!) qualche assessore aquilano promise che anche L’Aquila avrebbe avuto 8 milioni di euro. Qualcuno li ha visti? Il risultato è che si è stati costretti a spendere troppo per beni e servizi e a risparmiare su altre voci di spesa a cominciare dal personale. Così, dovendo processare i tamponi, per non spendere 180 mila euro per l’adeguamento del Laboratorio Analisi ne sono stati pagati 8 milioni all’Istituto Zooprofilattico di Teramo;
  • Per quale motivo la mensa a 12 anni dal terremoto sta ancora in un container?
  • Perché nella ASL1 sono bloccati da anni oramai 22 concorsi da Primario mentre altrove ne sono stati fatti numerosi?
  • Perché si parla di nuovi Ospedali ovunque, meno che a L’Aquila dove il San Salvatore si trova su una pericolosa faglia sismica che l’ha pesantemente danneggiato nel 2009?;
  • E ancora: sembra che i 30 milioni che l’Accordo di Programma destinava all’Ospedale di Sulmona verranno dirottati altrove (Vasto, Lanciano...?). Il presidente del Comitato ristretto dei Sindaci lo sa?;
  • Dulcis in fundo: con il progetto della ASL unica territoriale, l’azienda più grande di questa Provincia (la ASL che fattura 600milioni di euro l’anno) verrà comandata direttamente da Pescara (compresi i soldi del PNNR destinati alla Sanità territoriale) indebolendo sempre più l’intero sistema e mettendo a rischio anche la Facoltà di Medicina dell’Università dell’Aquila.

Con questo governo regionale - conclude Pietrucci - "stiamo subendo un gigantesco peggioramento del servizio sanitario. Proprio nel momento in cui – con la pandemia – la Sanità pubblica torna tra le priorità della politica".

Ultima modifica il Mercoledì, 13 Ottobre 2021 17:00

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