Sarà il premio Nobel Carlo Rubbia, recentemente nominato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano senatore a vita, a tenere la lectio magistralis in occasione dell'inaugurazione ufficiale, prevista per novembre, del Gran Sasso Science Institute, la scuola internazionale di dottorato fortemente voluta dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dall'ex ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca e dal presidente della regione Abruzzo Gianni Chiodi. Anche loro, insieme ad altre autorità, tra cui l'attuale ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza e il suo predecessore, Francesco Profumo, sono attesi il giorno della presentazione.
Il GSSI avrà sede all'Aquila, nella zona della Villa comunale, presso i locali dell'ex Isef, su viale Crispi.
L'Istituto vivrà in osmosi con il centro storico. I 40 studenti che frequenteranno i corsi alloggeranno, con ogni probabilità, nelle camere dell'Hotel Centrale, lungo Corso Federico II, e anche per i docenti e il resto del personale si sta pensando a soluzioni analoghe, per quello che si annuncia come una sorta di campus diffuso in centro città.
“E' un nostro obiettivo, stiamo lavorando per realizzarlo”. Il direttore dell'Istituto, il professor Eugenio Coccia, non nasconde il proprio entusiasmo. I colloqui con gli aspiranti dottorandi sono quasi terminati, per la metà di ottobre tutte le attività didattiche (che si terranno esclusivamente in inglese) potranno partire.
Dunque L'Aquila ci prova: a diventare un polo d' attrazione di cervelli, per invertire la fuga dei talenti dalla città e dall'Italia. E forse ci sta già riuscendo, se è vero che le domande di iscrizione pervenute all'Istituto sono 552, per 40 posti disponibili.
La metà delle richieste proviene dall'estero, da una ventina di Paesi diversi. “La cosa ci ha sorpreso favorevolmente” dice il prof. Coccia “Evidentemente, nonostante siamo al primo anno, i giovani talenti che hanno risposto al nostro bando sono stati colpiti e ben impressionati dall'approccio interdisciplinare che contraddistingue il nostro progetto”
I corsi di dottorato si articoleranno, infatti, in quattro aree scientifiche: fisica, matematica, informatica e scienze sociali
“Il nostro percorso” spiega Coccia “prevede un primo anno in cui si faranno corsi per completare e rendere più solida la preparazione degli allievi, andando anche al di là di quello che è stato il loro campo di conoscenze durante gli anni della laurea. Il secondo e il terzo anno, invece, saranno interamente dedicati alla realizzazione di un progetto, il che darà la possibilità ai ragazzi di lavorare presso le istituzioni con cui collaboriamo”
Su cosa verteranno i singoli dottorati? “Quello di fisica” precisa Coccia “riguarderà la fisica astroparticellare e per questo sarà un dottorato che si svolgerà in stretta collaborazione con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso. Il dottorato di matematica sarà un dottorato in matematica applicata alle scienze naturali, alle scienze sociali e della vita, un approccio interdisciplinare e applicativo. Per quel che riguarda l'informatica e la computer science, abbiamo dei temi che sono da sviluppare anche nel territorio. Infine, per le scienze sociali, abbiamo attivato un dottorato che verterà sui argomenti come la gestione dell'innovazione e dello sviluppo territoriale, smart cities, smart communities, in un percorso che spazierà dall'economia all'architettura”
Come si rapporterà il GSSI con la città e soprattutto l'università? “L'Aquila” dice Coccia “sarà uno degli oggetti di studio dei nostri corsi. Oltre ai percorsi dottorali, inoltre, vogliamo incentivare le iscrizioni all'università dell'Aquila. Per questo stiamo per pubblicare un bando che metterà a disposizione borse di studio per chi vuole iscriversi all'ateneo aquilano”
Coccia precisa di non essere rimasto stupito più di tanto né dalle critiche arrivate da personalità autorevoli dell'ateneo, come il prof. Guido Visconti (che ha definito l'Istituto un progetto “inutile e costoso” ndr), né dalla freddezza ostentata dal rettore uscente Ferdinando Di Orio, che non ha mai nascosto la sua contrarietà al progetto.
“Quando nasce una nuova iniziativa, specie se importante, è impossibile che non ci siano polemiche. Anzi, mi sarei preoccupato se nessuno avesse protestato. Ma questa iniziativa non nasce per favorire i professori dell'università dell'Aquila. Essa nasce per far venire all'Aquila docenti, studenti e talenti di livello internazionale”. E qui Coccia non risparmia una frecciatina: “Che le critiche arrivino da chi questi talenti non è mai stato capace di portarli non posso farci niente. Certamente l'università, con il nuovo rettore (Paola Inverardi, ndr), ha cambiato completamente atteggiamento. La professoressa Inverardi, come è noto, è una delle promotrici di questa nostra iniziativa e dunque da questo punto di vista non sono affatto preoccupato”.
Per quanto riguarda i fondi, il GSSI potrà contare, per i primi tre anni, su un finanziamento di 30 milioni di euro, di derivazione in parte statale in parte regionale. Al termine di questo primo ciclo, l'Istituto si sottoporrà al giudizio dell'Agenzia Nazionale della Ricerca, che sarà chiamata a valutare i risultati raggiunti. “Se il giudizio sarà positivo” spiega Coccia “allora il Miur, il ministero dell'università e della ricerca, stanzierà opportuni finanziamenti con i quali potremo proseguire”