Mercoledì, 23 Novembre 2016 21:23

Elezioni 2017, Perilli (Prc): "No alle primarie". Si lavora ad una coalizione di sinistra, senza chiudere la porta al Pd

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"Non parteciperemo alle primarie di centrosinistra".

A parlare è Enrico Perilli, capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio comunale, che esclude categoricamente la possibilità che le forze a sinistra del Pd partecipino a primarie di coalizione con un proprio candidato.

"Non credo abbiamo mai praticato tatticismi, su questa vicenda almeno" aggiunge, rispondendo così, seppure indirettamente, all'invito di Stefano Palumbo, capogruppo democrat, che, in una intervista al nostro giornale [Leggila qui], aveva invitato i partiti di coalizione a smetterla con i tatticismi e ad aprire un dialogo su di un manifesto progressista della ricostruzione.

"Quello che diciamo, è chiaro: vogliamo e dobbiamo costruire una coalizione di sinistra", ribadisce Perilli. "Ce n'è un gran bisogno, a L'Aquila e, più in generale, in Italia, se è vero che partitini radicali divisi tra loro non riescono più a dare risposte a milioni di cittadini che vorrebbero una rappresentanza di sinistra. Fatto questo passo, e senza alcun pregiudizio, siamo disponibili a dialogare con quello che rimarrà del centrosinistra, su una base concreta però, di contenuti. E non si tratta di un mero slogan: ci sono questioni, le solite e le conoscete, dallo sviluppo del Gran Sasso alla variante Sud e fino al Piano regolatore, che necessitano si trovi un punto d'incontro".

Perilli non nasconde che, in questa consiliatura, la coalizione di centrosinistra che ha sostenuto la giunta Cialente sia andata un poco a tentoni, "a colpi di mediazioni: non si può fondare un nuovo patto di maggioranza se non si hanno idee chiare e condivise su questioni strategiche". Che poi - sottolinea il capogruppo di Rifondazione - "vedo che si rincorrono continuamente dei nomi: ogni lunedì c'è un nuovo candidato del Pd, ogni giorno leggo nuove interviste, e questo non fa bene a loro e non fa bene neanche alla coalizione".

E' chiaro che il referendum segnerà un momento nodale per la vita politica del Paese: "Dopo il 4 dicembre, nulla sarà più come prima", Perilli ne è convinto. "Dovesse vincere il No, come credo e spero, il governo Renzi andrebbe a casa e si aprirebbe una nuova stagione politica che costringerebbe anche la sinistra a riflettere su se stessa e a dar vita ad un nuovo contenitore; vincesse il Si, al contrario, Renzi innescherebbe il turbo e andrebbe combattuta una battaglia a difesa di ciò che il premier non ha mai smesso di attaccare in questi anni". E' evidente, altresì, che la situazione politica nazionale avrà riflessi anche al livello locale: "L'abbiamo detto chiaramente al Pd: Rifondazione comunista non sosterrà un candidato renziano, che ha fatto campagna per il Si a testa bassa, che ha approvato la modifica dell'articolo 18 e il jobs act".

Sebbene Perilli riconosca che, all'Aquila, il Pd abbia una sua peculiarità politica - "ci sono tanti compagni di vecchia militanza che hanno ruoli di direzione, e penso a Fabio Ranieri ma anche ad altri, in Consiglio comunale" - si dice certo che, vincesse il Si, "questa peculiarità sarebbe destinata a scomparire. Non è un caso che Stefano Albano, segretario comunale del partito, che gode della mia stima e amicizia, ultimamente sia andato alla Leopolda, cosa che negli anni scorsi non aveva fatto. E' un chiaro segnale politico; anche perché il segretario democrat non aveva votato la mozione Renzi al congresso: vederlo nel tempio renziano è un segnale che non possiamo far finta di non cogliere".

Anche sulla campagna referendaria per il Si, il capogruppo di Rifondazione avrebbe molto da dire: "Sostenere che il No è un voto di casta è una bugia macroscopica che soltanto Massimo Cialente con la sua faccia tosta riesce a dire; dopo che per il Si è arrivato l'endorsement di Confindustria, ambasciata americana, Banca Europea, Unione Europea, persino di alcune agenzie di rating, dire che il Si rappresenta il cambiamento e che gli altri sono espressione della vecchia casta significa davvero avere una gran faccia tosta".

Purtroppo, "a livello locale il Partito democratico si è messo dietro Renzi, facendo la battaglia sulla riforma", aggiunge Perilli. "Così, se moriranno, moriranno insieme e nessuno, poi, sarà accusato di tradimento. Per noi, però, questo è un punto dirimente: assumere la responsabilità di votare la riforma costituzionale che prevede la clausola di supremazia - e dunque, da domani, in Comune non staremmo più a parlare di impianti o di varianti perché deciderebbe il Governo, con le amministrazioni locali che non avrebbero più alcun ruolo - è qualcosa che attiene anche al governo locale e non solo a questioni di politica nazionale".

Dunque, si sta lavorando alla costruzione di una forza di sinistra, "e le interlocuzioni vanno avanti", conferma Perilli. "Con Sel, col capogruppo Giustino Masciocco, c'è piena sintonia, l'avete visto in questi mesi e non è affatto scontato se è vero che Sel nasce da una scissione di Rifondazione; il fatto che si sia tornati a parlare, a fare un pezzo di strada insieme, credo sia un segnale molto positivo. Dopo di che, abbiamo interlocuzioni costanti con Appello per L'Aquila, Territorio Collettivo, e con altre realtà sparse sul territorio in forma associativa e anche individuale. In questa campagna referendaria, abbiamo incontrato compagni e compagne che non appartengono a partiti o associazioni ma che chiedono rappresentanza".

Cosa accadrà poi, si vedrà. "Vediamo come andrà il referendum, vediamo se e come riusciremo a strutturare la coalizione di sinistra, a quel punto capiremo cosa avrà tirato fuori il Partito Democratico col suo dibattito interno, e se ci saranno le condizioni ragioneremo insieme. Non è che siamo presentuosi, non ce lo possiamo permettere da un punto di vista numerico, né vogliamo tirarcela: piuttosto, mi sembra una questione di correttezza nei confronti degli elettori. E' inutile fare un accordicchio che, il giorno dopo le elezioni, ci porterebbe a minacciare crisi, dimissioni del sindaco e via dicendo. Noi faremo il nostro percorso, il Pd farà il suo, ad un certo punto valuteremo insieme se ci sono le condizioni per incontrarci lungo il cammino".

Ultima modifica il Giovedì, 24 Novembre 2016 23:39

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