“Il Segreto dell’Omega” è il titolo del primo romanzo dello scrittore abruzzese Simone Renzi Ferri, 26enne, laureato in storia e studente presso l'Università dell'Aquila. Edito da "La Nuova Base Editrice", il libro verrà presentato il 29 aprile alle 16 presso l’aula 1G del Dipartimento di Scienze Umane, con il patrocinio dell’associazione culturale “Logos”.
Abbiamo incontrato l’autore che, in un’intervista per NewsTown, ci ha presentato il suo lavoro illustrando chiavi di lettura al testo e svelando le curiosità che l’hanno spinto alla stesura di questo scritto.
“Il dubbio – spiega l’autore – è la costante di questo mio primo lavoro. Parlo di un segreto, di qualcosa di irrivelabile che ognuno tiene occultato in se stesso, non per una cieca gelosia, bensì per un profondo turbamento che rende impossibile rivelarsi all’esterno”
Come nasce l’idea di questo romanzo?
Nasce dalla passione che mi ha trasmesso mio padre per la storia. Qualche anno fa gli chiesi: "Quale personaggio storico vorresti incontrare?". Mi aspettavo rispondesse riferendosi a figure come Cesare oppure Dante, invece mi spiazzò. Le sue parole furono: "Vorrei incontrare Cristo". Gli chiesi come mai, mi rispose molto semplicemente: "Stando a come viene descritta la sua figura, mi piacerebbe fargli delle domande. Cristo, per come viene presentato dalla tradizione, potrebbe avere le risposte a tante domande che mi porto dentro".
Quindi parliamo di un romanzo a sfondo religioso o di altra natura?
Non è un romanzo sulla figura di Cristo. Non è un ripercorrere la tradizione cristiana: è un romanzo storico-d’avventura. Il mio scopo è stato rendere storicamente valida tutta la trama arricchendola di dettagli interessanti e particolari, lasciando spazio alla fantasia, dando una coerenza storica di fondo. Ho scelto di ambientare la narrazione nel periodo e nel luogo in cui Gesù Cristo è vissuto proprio per dare risalto al tema principale del racconto: il dubbio.
Come si svolge la speculazione sul dubbio? Quali sono i dubbi di cui si nutre questo scritto?
Il protagonista, Alessandro Arceri, si trova in un momento cruciale della sua vita. Per questo motivo vuole ripercorrere qualcosa che aveva tenuto nascosto dentro di sé per tanto tempo e si pone delle domande per mettersi alla prova, ma non da risposte. Il dubbio non riguarda qualcosa di già dato: il mio scopo è dare al dubbio un’accezione di segreto. Quello che accade al protagonista è un’esperienza talmente trascendentale nella quale non riesce a discernere la realtà dall’immaginazione. Gli elementi che ritrova durante la sua avventura portano ad una costernazione sulla realtà della sua stessa vita.
Simone, qual è l’approccio che consigli al lettore? È un libro adatto a tutti o c’è la necessità di conoscere elementi storici e religiosi per accostarsi alla lettura?
La mia idea è quella di un libro leggero, senza una trama troppo complicata o astrusa. Il mio intento è stato quello di creare una lettura intensa che si lasci leggere, coinvolgendo il lettore senza ammorbare con eccessive riflessioni. Mi piace pensare al mio libro come uno strumento per affacciarsi in maniera non troppo seriosa ad alcuni problemi e domande che tutti ci poniamo ad un certo momento della vita. Non è una speculazione filosofica, ne un romanzo riflessivo. La parte del lavoro che mi ha portato via più tempo ed energie è stata la minuzionsa ricerca dei dettagli storici, proprio per rendere la lettura interessante ma, soprattutto, scorrevole e non banale. Certamente non è una lettura per bambini, ma più adatta ad una fascia di lettori adolescenti o adulti, proprio per la sua fruibilità e per la proposta di temi speculativi in chiave storica e, come ho già detto, d’avventura.