Sabato, 26 Luglio 2014 09:58

Tradizioni abruzzesi e goliardia: è arrivato il partito della Falce e il Rostello

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Per i pochi che non li dovessero conoscere, sono bocconcini di castrato uniti da uno stecco di legno, cotti sulla brace ardente e innaffiati da vino rosso. Parliamo degli arrosticini, tipicità della gastronomia abruzzese. In Abruzzo le arrostate sono un vero e proprio rito: ci si riunisce in campagna o semplicemente nel giardino di casa, intorno a un focolare o a una fornacella, ci si arma di buona volontà e - rassegnati dal fatto che ci si 'affumicherà' - si accende la brace.

Per elevare all'ennesima potenza questo amore, lo scrittore satirico Francesco Conte e il fumettista Stefano Antonucci hanno deciso di fondare il partito della Falce e Rostello, per unire tutti gli abruzzesi (e non) sotto il simbolo del rostello. L'arrosticino, appunto.

Nata su Facebook, la goliardica iniziativa si è estesa anche fuori dalla rete: sono già decine, infatti, i tesserati. In questi ultimi giorni sono nate le circoscrizioni locali, le magliette vanno a ruba e i seguaci aumentano di giorno in giorno.

"Niente erbaccia! Il bimbo vuol la ciaccia! Per un'alimentazione proteica, vota Falce e Rostello!", "Salva un prato. Mangia un rostello!" e "Ora e sempre transumanza!", sono solo alcuni degli slogan che si ripropongono, così come la pagina stessa, "una rilettura in chiave umoristica di una simbologia, di un linguaggio e di una retorica (quelli del comunismo, ndr) – spiegano a NewsTown Stefano e Francesco - ormai quasi del tutto superati ma che è ciononostante ancora ampiamente popolare nell'immaginario collettivo".

"Non c'è alcun intento demolitorio, ma semmai 'allegramente dissacratorio' di quella stessa simbologia, che viene trasformata, in chiave locale, con la commistione di un altro elemento di particolare potenza simbologica (il rostello o arrosticino), appartenente – continuano - alla cultura e alla tradizione gastronomica abruzzese ma ancora ampiamente presente nella dieta di ogni abruzzese, ed anzi, sempre di maggiore popolarità". "L'arrosticino – continuano – unisce più del martello. Ma tutte queste sono riflessioni a posteriori. La verità è che Falce e Rostello ci fa molto, ma molto ridere".

 

La Falce e il Rostello, chi sono i padri fondatori del "partito"?

Sono quei pastori che per primi hanno pensato di tagliare a tocchetti la carne delle loro pecore e di infilzarli in uno stecco, quei fabbri che per primi hanno forgiato una canala. Tutto è partito da lì, noi siamo solo degli umili testimoni che hanno raccolto quella fiaccola grondante grasso chiamata rostello.

Perché questa iniziativa?

Per unire tutti gli abruzzesi, per ricordargli che anche loro hanno qualcosa di cui essere fieri. La nostra è una terra ricca e generosa. Si tengano lo smog delle grandi metropoli, noi abbiamo di meglio.

Secondo voi Lenin, Berlinguer e tutti gli altri "compagni" avrebbero apprezzato i nostri arrosticini?

L'arrosticino è nato dagli umili per gli umili. Attorno a una canala si diventa tutti uguali, tutti amici, tutti fratelli. Non riusciamo a immaginare una ragione valida per cui non li avrebbero apprezzati.

L'arrosticino unisce centinaia di abruzzesi ogni anno, che trovano ogni scusa per poterli arrostire insieme. Nella nostra regione quanto è sentito il bisogno di riconoscersi sotto uno stesso simbolo "goliardico"?

Ci basta uscire di regione per essere definiti pecorari, burini, extracomunitari, come se fosse un disvalore. Pensano di sfotterci ma non sanno cosa si perdono! Se non fossimo pecorari non avremmo gli arrosticini, e senza arrosticini non avremmo i nostri migliori ricordi. Questo simbolo ci aiuta non solo a ricordarlo, ma anche a far capire agli altri che possono tenersi i loro monumenti. Il marmo del Colosseo non sarà mai saporito come la carne di un castrato!

Il seguito di persone del vostro "partito" è sempre più ampio. Che traguardi state raggiungendo? Da dove stanno arrivando le adesioni?

Stiamo per aprire le sezioni locali, passo fondamentale per radicare il partito al territorio, e ci riempie d'entusiasmo vedere giorno dopo giorno giungerci adesioni non solo dall'Italia (e molti sono i non-abruzzesi) ma, per esempio, da Germania e Gran Bretagna. Davvero l'addor' de li rustill' si aggira per l'Europa!

Come stanno rispondendo i vegetariani?

L'iniziativa è apprezzata da tutti, finora, anche da chi si professa vegetariano o vegano.

Avete intenzione di organizzare iniziative nel segno della pecora?

Abbiamo ricevuto inviti ad alcune sagre e feste. Ovviamente sempre a base di rostelli. Appena avremo una struttura più solida organizzeremo eventi in autonomia. Per diffondere lo spirito della pecora dove non è ancora giunto.

Com'è possibile iscriversi?

Tutti gli aspiranti ovinisti possono scriverci al nostro indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. . In questo modo riusciremo a costruire una rete di contatti per ampliare l'organizzazione. A tutti gli interessati chiediamo solo di diffondere il belato.

Ultima modifica il Sabato, 26 Luglio 2014 11:08

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