Da diverse settimane il tema dell’università ed in particolare della residenza universitaria, dei servizi ad essa connessi ed in generale del diritto allo studio è al centro del dibattito pubblico in città. Per questo motivo abbiamo ascoltato la voce del Rettore dell’università dell’Aquila Edoardo Alesse, che pur rappresentando un’istituzione che non ha competenze sul tema del diritto allo studio, è certamente interessato alle tematiche di cui sopra.
Alesse, Rettore a metà mandato, prevede per il prossimo triennio numerosi progetti di ampio respiro che riguardano sostanzialmente la didattica tenendo presente l'obiettivo di mantenere il numero di cori e il numero degli studenti, cosa non scontata visto il forte calo demografico a cui va incontro la nazione.
“Per quest’anno” come comunica con orgoglio Alesse “il numero dei corsi non scende anzi l'abbiamo aumentato di due unità sfruttando al massimo l'utilizzo dei nostri professori. Anche nell’ambito della ricerca l’università ha messo in campo numerosissimi progetti alcuni dei quali rientrano nel PNRR, primo fra tutti il bando vinto come ecosistema dell'innovazione dell’Italia centrale, un bando da circa 120 milioni che ha messo a sistema tre regioni e 10 università di cui l'aquila è il capofila e hub, il Rettore ne parla come di “un progetto importante che è incentrato sulle strategie regionali di specializzazione intelligenti che sono l'automotive la live sciences la agritech e ict aerospazio e un pezzettino di arredamento. A questo progetto oltre agli atenei partecipano istituzione pubbliche e private soprattutto aziende come Thales Dompé Merloni e così via dicendo ma anche pubbliche come Croce Rossa”.
Oltre a questo importante progetto l’università ha vinto un bando dell'agenzia per la coestione territoriale che prevede una proprio una sede dell'ecosistema ed inoltre altre iniziative che dovrebbe essere collocata nella struttura di quella che fu la sede della scuola superiore Res Romoli, definita da Alesse come “una struttura identitaria di questa città molto nota in tutta Italia che cercheremo di recuperare attraverso appunto questo cofinanziamento dell'agenzia e con un nostro contributo economico, questa diverrà la sede dell'ecosistema quindi ci sarà una Cittadella del sapere della scienza collocata nella posizione che è ben noto a tutti in un punto strategico che ha una sorta di crocevia tra il polo di coppito, la scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di finanza, l'ospedale regionale e il polo il tecnopolo sarà anche vicina all'uscita autostradale dunque veramente una location centrale collocata all'interno del piano della mobilità cittadina sostenibile”.
Queste sono solo alcune delle iniziative portate avanti dalla gran macchina dell’università ma un’università per essere efficiente, accogliente e attrattiva non può prescindere dall’affrontare il tema dei servizi che vengono garantiti; infatti, affianco alla didattica e alla ricerca il terzo elemento è proprio la qualità della vita. Questa premessa ci introduce al tema della residenza universitaria, in merito alla quale la città dell'Aquila gode una lunga tradizione ma che da diversi anni ha visto un calo dell’offerta dei posti letto e il perdurare di una precarietà che coinvolge sia lavoratori che studenti.
Il Rettore, dopo aver ribadito che in questo campo l’università non ha competenze, ha sostenuto che l’università ha tutto l’interesse ad avere il maggior numero possibile di posti letto, ad avere di alloggi per i propri studenti e per questo motivo sostiene Alesse “noi possiamo esercitare un'azione di sollecitazione sull'azienda per diritto allo studio nulla più di questo chiaramente ci piacerebbe che i posti fossero almeno mantenuti rispetto ai numeri degli anni precedenti in modo tale da dare la possibilità ai numerosi giovani che arrivano da fuori città, circa il 60% degli iscritti, di restare in questo territorio. Dobbiamo mettere questi studenti nelle condizioni di rimanere qui”.
Per far fronte a questa problematica l’università insieme al Comune e al GSSI ha promosso la costituzione del collegio Ferrante D’Aragona, un collegio di merito con che si avvarrà delle seconde case che furono permutate diciamo all'indomani del sisma e che il comune ha voluto mettere a disposizione delle due università cittadine.
È necessario però dire che il collegio, nel quale saranno messi a disposizione circa 600 posti in 150 unità immobiliari, prevede l’accesso per merito e non per reddito, come invece avviene per la residenza universitaria di pertinenza dell’Azienda per il diritto allo studio.
Inoltre, la realizzazione del collegio, di cui si parla da due anni, è in ritardo nei tempi, come ammette anche il Rettore. Ricordiamo che l’accordo tra i tre soci per la costituzione del collegio risale al 12 marzo 2021.
Nel frattempo, ci spiega Alesse sono emersi ritardi causati da problematiche burocratiche. Bisogna ancora compiere degli atti amministrativi tra cui la nomina del direttore generale di cui è stato fatto il bando ora bisogna aspettare che il comune costituisca una commissione per la selezione, “Confidiamo che la nomina avvenga prima della fine dell’anno”, queste le parole del Rettore.
Inoltre, bisognerà rinnovare la governance della Presidenza che era presieduta dalla professoressa Paola Inverardi che nel frattempo è divenuta Rettrice del GSSI.
“Una volta nominato il direttore generale” spiega Alesse “procederemo agli acquisti e alle gare per arredare le residenze, ci poniamo l'anno prossimo come obiettivo di piena funzionalità di tutti gli alloggi del progetto”. L’ambizione è quella di far partire il collegio, superare la fase transitoria triennale sulla quale c'è un finanziamento per poi sulla base delle performance stabilizzarlo in modo tale da far sì che venga finanziato dal ministero, come avviene per tanti collegi in giro per l’Italia.
Il Rettore però oltre alla residenza di pertinenza dell’ADSU e al collegio, pone sul tavolo una terza possibilità che però rientra in una dimensione a lungo raggio ma resta comunque molto interessante e ambiziosa. Alesse parla dell’ipotesi per la quale la stessa università possa intervenire direttamente nella residenzialità.
“Noi avevamo previsto nell'ambito del progetto di ristrutturazione dell'ospedale San Salvatore un numero abbastanza significativo di posti letto poi questa cosa un pochino si è si è arrestata perché abbiamo rivisto alcune decisioni progettuali però non è esclusa come opzione. Riguardo la situazione del polo del San Salvatore io auspico nel più breve tempo possibile l'avvio dei lavori, lì c'è un progetto urbanistico molto importante che riguarda il recupero della piazza con l'abbattimento dell'edificio dell'Arta, la ricreazione di uno spazio a urbano circondato da edifici dell'università quindi sarà una Cittadella universitaria nel cuore della città. Chiaramente i tempi anche in questo caso non dipendono da noi ma soprattutto dalla stazione appaltante, sono passati già molti anni però l'edilizia pubblica funziona in questo modo. Scherzosamente ho detto nel mio giro dipartimenti che spero di vedere l'avvio di queste attività e poi il monitoraggio lo farò magari non dico da pensionato ma insomma verso la fine della carriera.”
In conclusione il Rettore ha voluto sottolineare che l’università e gli studenti rappresentano una fortuna per la città dell’Aquila che ha vissuto per anni grazie ad essi, grazie ai fuori sede e allo scambio interculturale generato dall’università, Alesse auspica che al più presto si possa tornare a quella condizione, in cui gli studenti trovano una città da poter chiamare casa.